Anche per l’Onu le leggi contro la blasfemia vanno superate

Un nuovo report diffuso dal relatore speciale sulla libertà di religione e credenza per il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite da Ginevra evidenzia la necessità di affrontare a livello mondiale l’odio e la discriminazione fomentati sulla base delle religioni. Un problema aperto e sentito che in varie parti del mondo crea lesione dei diritti e mette a rischio la vita di molti, considerato che sono vigenti tuttora norme che condannano la blasfemia verso le fedi maggioritarie. Leggi impongono il silenzio alle critiche e a qualsiasi parere non allineato, portando anche alla condanna apostati, credenti e non credenti.

Proprio in sede Onu sono in special modo i paesi a maggioranza islamica, talvolta con il sostegno del Vaticano, a spingere per un riconoscimento generalizzato del reato di blasfemia, cercando di imporre una protezione privilegiata per la fede religiosa. Per arginare questi tentativi confessionalisti è costante l’impegno dell’International Humanist and Ethical Union (di cui fa parte anche l’Uaar) presso le Nazioni Unite.

Il nuovo rapporto va nella direzione auspicata anche dall’Iheu, evidenziando come l’abolizione delle leggi anti-blasfemia e la garanzia di pari libertà e dignità sia uno degli strumenti per disinnescare i conflitti religiosi. Come avverte il relatore Heiner Bielefeldt, teologo cattolico, le leggi anti-blasfemia “a livello nazionale” sono “controproducenti”, “dal momento che possono tradursi de facto nella censura di qualsiasi dialogo, dibattito o critica a livello interreligioso o tra credenze e in quello intrareligioso o tra credenze, la maggior parte dei quali potrebbero essere costruttivi, salutari e necessari”. Le leggi contro la blasfemia inoltre garantiscono “diversi livelli di protezione” a seconda della religione e “spesso è stato dimostrato come siano state applicate in maniera discriminatoria”.

ohchr

Sulla base del Rabat Plan of Action, elaborato dall’Onu proprio per contrastare anche l’incitamento all’odio su base religiosa, si raccomanda agli stati di abrogare le leggi contro le presunte offese alla fede, dato che “hanno un impatto opprimente sul godimento della libertà di religione e credenza, sul sano dialogo e sul dibattito sulla religione”. Queste norme “hanno in genere un effetto di intimidazione sui membri delle minoranze religiose come sui critici o i dissenzienti”, ricorda il relatore, sulla base delle proprie esperienze nel trattare la questione. E come tristemente ci ricordano casi in tutto il mondo negli ultimi anni, sia contro i cristiani nei paesi dove sono minoranza, sia verso i non credenti che osano dichiararsi pubblicamente.

Nel report odierno si cita il riconoscimento, da parte della Commissione per i diritti umani nel 1993, che la libertà di religione o credenza debba applicarsi non solo ai culti ma anche a convinzioni “non-teistiche e atee”, come al “diritto di non professare una religione o un credo”. Si avverte che i singoli stati devono farsi garanti dei diritti umani anche su questo fronte, con una “struttura inclusiva in cui il pluralismo di religioni e credenze possa realizzarsi liberamente e senza discriminazioni”.

Per fare ciò, occorre “superare impostazioni esclusiviste”, prima fra tutte l’idea che lo stato “si identifichi in una particolare religione o credenza a danno di un trattamento eguale e non discriminatorio”. Rischio che è presente non solo negli stati palesemente teocratici o con una religione ufficiale ma anche, si ricorda, “in molti apparentemente neutrali dal punto di vista religioso o laici”, dove i governi “possono essere tentati di invocare una particolare religione come base di legittimazione politica o col proposito di mobilitarne i seguaci”, facendo leva sull’impatto emotivo. Ma “numerose esperienze” dimostrano come “l’uso della religione in senso identitario e politico alimenti seri rischi di discriminazione verso le minoranze”, spesso verso immigrati o nuovi movimenti accusati di minare la coesione interna.

Quindi il modo per uscire dalla spirale dei conflitti religiosi passa anche nell’abolizione delle leggi che condanno la blasfemia e da riforme che garantiscano libertà e laicità. Quello che si chiede in sede Onu è quello che chiediamo anche noi: ovvero che non sia punita l’espressione della critica alla religione e l’affermazione della propria non credenza e che gli stati non si ergano a difensori di una religione particolare, come purtroppo ancora avviene specie in diversi paesi a maggioranza islamica. Ma non solo, perché s In Grecia Filippos Loizos è stato condannato a dieci mesi con la condizionale, colpevole di aver fatto satira sul monaco Paisios, figura venerata dagli ortodossi. Lozios era stato denunciato dal deputato Christos Pappas, esponente del partito di estrema destra Alba Dorata, accusato a sua volta per associazione a delinquere. Intanto il poeta di origine palestinese Ashraf Fayad è stato arrestato per la seconda volta in Arabia Saudita. Tra i vari capi d’accusa c’è l’ateismo e, pare, essersi fatto crescere i capelli troppo lunghi e aver ripreso la polizia morale mentre fustigava un uomo sulla pubblica piazza. Le sue poesie sarebbero offensive verso la religione, a detta di chi lo ha denunciato; per il reato di apostasia rischia la pena di morte e al suo caso si sono interessati a livello internazionale tanti attivisti dei diritti umani. Per Lozios, Fayad e purtroppo per tanti altri è importante impegnarsi al fine di ottenere l’abolizione nel mondo del reato di blasfemia. Non sarà facile, ma un passo avanti è stato nel frattempo compiuto.

La redazione

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51 commenti

Diocleziano

Blasfemia: offese immaginarie verso divinità immaginarie. Dov’è il problema?
Il problema è la fragilità dell’ego dei credenti.

whichgood

Beh, in Italia se dovessero cancellare il reato di bestemmia, ad esempio, lo rimpiazzerebbero con reato di offesa a ignoto.

MASSIMO

Per l’esattezza, la blasfemia è l’offesa all’amico immaginario del credente.

diego

con i capelli lunghi si rischia la pena di morte… non c’è che dire!! Le religioni sono proprio a favore della vita!! E poi dicono che l’omosessualità è contronatura.

Frank

Er Profeta: Prometto che torgo dar Corano el peccato de blasfemia, ma quelli dell’Uaar devono fà na co cosa en cambio per me.
Cherubino: Cosa Maomè?
Er Profeta: A devono smette de fà notà che ogni vorta che se parla de sta International Humanist and Ethical Union che anche l’Uaar ne fà parte, perchè ci ebbisino rotto li cojoni.
Cherubino: Me pare pare corretto.

DanieleN

Carinissima! In effetti pure io avevo fatto, fra me e me, questa considerazione. Anche se è giusto che sia così 😉

D.S.

Le leggi devono tutelare le persone, non le figure mitologiche.
Come dice Dawkins : “la bestemmia è un reato senza vittima”.

D.S.

Ottima osservazione.
Devo correggere la citazione (ero andato a memoria per pigrizia, poi ho preferito controllare): la blasfemia è, sotto ogni aspetto, un crimine senza vittima (da “l’ illusione di dio”).

ALESSIO DI MICHELE

Beh, anche copulare en plein air non fa vittime, eppure è perseguito ovunque.

laverdure

Anche evacuare lo scarto intestinale (nota la finezza) e renale in pubblico e’ perseguito, se e’ per questo.

serlver

Ti sbagli: la vittima è il credente che si sente offeso per interposta persona, ma sono un po’ come quelli che si sentono offesi perché gli attacchi o gli offendi il loro partito o il loro leader, però verso quest’ultimi nessuno pretende una tutela ad hoc per difendere il proprio cuoricino (al contrario però loro pretendono di offendere e denigrare gli omosessuali facendo passare tutto come “libertà d’opinione”).

Laverdure

@D.S.
Se invece ci riferiamo a chi si scandalizza per le presunte offese
al suo protettore soprannaturale,e’ invece
“una vittima senza reato “.

whichgood

La blasfemia non è offensiva ma imbarazzante per i credenti, perchè mette in totale evidenza l’indifferenza del loro Dio, quasi quasi come se non esistesse…

Diocleziano

Certo che la non-esistenza è un ostacolo insormontabile
anche per dio onnipotente! 😉

Giorgio Pozzo

Certo che la non-esistenza è un ostacolo insormontabile anche per dio onnipotente!

Al contrario:

Dio è talmente Grande che non ha il dovere di esistere (Charles Larmore) :mrgreen:

massimo

Perche deve essere cosi difficile essere normali?

Perche l’umanità deve ridursi a questi livelli?

Il popolo arabo, iraniano, greco.. hanno tutti perso la memoria di cio che sono stati, dei loro momenti di grandezza…

Punire un uomo frustandolo in piazza e accusare un individuo perchè si è fatto crescere i capelli…

Cos’e’ che spinge l’uomo a impazzire?

Se non capiamo questo non potremo mai fare passi avanti nei diritti..

Immaginate cosa prova un sopravissuto del nazismo nel vedere OGGI movimenti di estrema destra o neonazisti come AlbaDorata e nel vedere giovani ragazzi che vanno in giro con le svastiche tatuate..

Dobbiamo capire cosa scatta nella testa delle persone,
quali sono i vincoli politici che consentono di mantenere questo stallo.

DucaLamberti74

@massimo:


Dobbiamo capire cosa scatta nella testa delle persone,
quali sono i vincoli politici che consentono di mantenere questo stallo.

C’è poco da capire…nei secoli dei secoli dei secoli il popolino è felice, beota e contento della sua condizione di suddito.

Il solo pensare di cercare un modo per cambiare le cose della propria vita causa forti mal di testa e squilibri fisiologici di ogni tipo (e ti parlo per esperienza personale)….diciamo che però se ci riesci e solo con le tue forze poi il tuo corpo ritrova rinnovato vigore ed energia (anche qui parlo per esperienza personale).

Ed allora meglio non pensare a nulla…accettare l’esistente ..e. sperare con somma gioia in una felice esistenza ultraterrena….è la via più facile.

C’è poco da dare la colpa a vincoli politici nelle democrazie occidentali…nel medioevo…e fino a qualche decina di anni fa il vincolo politico era il feudalesimo, dittature, regnanti bastardi e compagnia cantante…si aggiunga poi un analfabetismo nelle masse diffuso…ed allora il popolo aveva delle scusanti per vivere nella ignoranza felice e beato sperando nel paradiso ultraterreno.

Ora invece basta…il popolo può prendere e cercare di cambiare le cose se vuole…purtroppo NON vuole e gli vanno bene le cose come stanno.

Unico cambiamento in positivo è la perdita di fede verso il paradiso ultraterreno…del resto cosa chiedere di meglio per la propria esistenza quando hai un ai_pfhon della eppol per navigare sui soCCial network ?

DucaLamberti74

P.S.:
ultime perle di saggezza della settimana…ci si risentirà lunedì…per i mugugnanti free-style e risposta libera senza mia contro-risposta 🙂 approfittatene subito 🙂

DucaLamberti74

whichgood

Non ho capito bene cosa intende questo pelagatti di Scola. E’ chiaro il punto in cui vogliono far leva sulla sussidiarietà malata, soltanto questo punto.

massimo

“la famiglia italiana si vede […] riconosciuta la liberta di scelta educativa epppure ancora oggi non vede garantito l’esercizio di questo diritto”
(vogliono SOLDI, altri SOLDI)

“anche fra i preti c’e’ chi chiama “privata” la scuola paritaria”
(“privata” non va bene.. suona male)

“dobbiamo fare ogni sacrificio perche la liberta educativa diventi liberta affettiva e realizzata nel nostro paese (okkio: “nostro paese”..!) come ANCORA NON E'”
(la Chiesa non si accontenta ovviamente)

“Lo Stato [] governi la scuola MA NON PRETENDA di gestirla tutta”

è chiaro quello che intende… vogliono MOLTO PIU POTERE sulla nostra società

adesso sta solo a noi lottare contro questi DELINQUENTI sociali.

Se non facciamo sentire il PRIMA POSSIBILE la nostra voce anche noi saremo loro complici.

Organizzate un’incontro e una manifestazione PUBBLICA.
E’ un DOVERE.

Gianluca

Questa risoluzione mi sembra scritta apposta prendendo come esempio (occulto?) l’Italia:

“…in molti apparentemente neutrali dal punto di vista religioso o laici”, dove i governi “possono essere tentati di invocare una particolare religione come base di legittimazione politica o col proposito di mobilitarne i seguaci”, facendo leva sull’impatto emotivo.

“Ma “numerose esperienze” dimostrano come “l’uso della religione in senso identitario e politico alimenti seri rischi di discriminazione verso le minoranze”, spesso verso immigrati o nuovi movimenti accusati di minare la coesione interna.”

Mi piacerebbe conoscere l’opinione di Giuseppe su questa notizia.

whichgood

papa Francesco avala (a parole) l’idea che le leggi anti blasfemia devano essere abolite. Oggi i soliti papolatri della stampa hanno pubblicato una sua dichiarazione, a proposito di quel “dono di Dio” che è internet, secondo lui:

Perché “dialogare non significa rinunciare alle proprie idee e tradizioni, ma alla pretesa che siano uniche ed assolute” avverte il Papa, “dialogare significa essere convinti che l’altro abbia qualcosa di buono da dire, fare spazio al suo punto di vista, alle sue proposte”,

Praticamente sta dicendo che la dottrina cattolica non possiede la ragione assoluta.

MASSIMO

“Praticamente sta dicendo che la dottrina cattolica non possiede la ragione assoluta.”

Se questa affermazione uno la faceva un 3-4 secoli finiva diritto sul rogo.

whichgood

Prova a farla in Piazza San Pietro. Può darsi che al rogo finisca la tua casa.

massimo

Ha ragione whichgood.

Il Papa è convinto che dialogare significa ascoltare l’altro…

.. solo che l’altro è il cattolico.. queste parole sono rivolte a chi non crede.

Qualche post su forum.cattoliciromani o su uccr e vi rendete conto che per loro il dialogare è ascoltare quello che LORO hanno da dire ed eventualmente inziare a convertirsi.

Diocleziano

Però sono molto pacati e tolleranti: qualche giorno fa osannavano Putin per le sue leggi omofobe a difesa della ”santa madre russia” e giù a snocciolare cifre sulla mirabolante crescita dei credenti, novello baluardo contro il laicismo occidentale; qualcuno ha fatto notare che però ha anche massacrato alquanti ceceni, embè? la colpa è dei ceceni che cecenizzano troppo…
È utile vederli dal vivo nel loro habitat, è un antidoto contro ogni illusione di dialogo.

serlver

“dialogare non significa rinunciare alle proprie idee e tradizioni, ma alla pretesa che siano uniche ed assolute”
si rendono conto che questo è il famigerato “relativismo”

Sandra

“quel “dono di Dio” che è internet, secondo lui:”

Ma QUESTA è blasfemia!! Dono di dio un corno.

“Praticamente sta dicendo che la dottrina cattolica non possiede la ragione assoluta.”

Quando nel 2010 l’Argentina stava per approvare il matrimonio omosessuale Bergoglio aveva parlato di “distruzione del piano di Dio”.

whichgood

Sandra… ricordati dell’ottavo comandamento:

Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Per la domenica ti darò Internet, così non ti annoierai.

Otzi

Tutto è dono di dio per questo papa Francesco, proprio tutto: soprattutto ciò che per i suoi infallibili predecessori costituiva “peccato”.
Che furbizia gesuitica sarebbe mai la sua se si arrendesse nella battaglia per il potere della ccar anche sul demonio? In cosa consisterebbe mai la sua moderna specificità se non nella strategica sacralizzazione di tutto? Eretici, sismatici, atei, agnostici? Ma scherziamo? Tutto e tutti sono di dio. E’ un san Pio X redivivo: instaurare omnia in Christo. Ma veramente tutto.
Compresa la bellezza liberale della dignità laica del peccato a cominciare dalla libertà di coscienza individuale.
Quant’è grande, emozionante, eccetante questo papa! Dio? ma no! Francesco.

laverdure

@Whichgood
Ma se glivenisse oosta questa esplicita domanda :
“Lei quindi riconosce la validita delle altre religioni ?”.
Cosa credi risponderebbe ?

Diocleziano

Che loro non lo sanno, ma adorano l’unico,
vero e originale dio cattolico™.
Anche Ganesha col suo trombone è una
forma allotropica del dio cattolico.

whichgood

Questa domanda bisogna fargliela al suo team di marketing, quello che le confeziona le risposte alle domande previamente accordate.

Frank

Papa: Se io offiendo Dio es un blasfemia, se tu offiendi Dio es una blasfetua, se lui offiende Dio es una blasfesua, sei nos offendemos Dio es una blasfenostra, se voi offendetes Dio es una blasfevostra e se loros offendenos Dio es una blasfeloro. Hai visto come son acculturados?
Segretario: Sono senza parole Santità.

ALESSIO DI MICHELE

@ Laverdure: vero, ma evacuare in pubblico può avere come vittime i nasi del pubblico, mentre la copula può anche dare spunti erotici.

Laverdure

Dipende,con certi tipi la copula puo’ avere come vittima il senso estetico.

kundalini444

Internet è un dono della tecnologia, non di Dio.
Come anche la bomba atomica, del resto… non si capisce perchè le cose che gli uomini realizzano con il proprio ingegno siano chiamate “dono di Dio” se le si vuole rivestire di un’aura di bellezza e liceità, altrimenti magari le chiamerebbero “strumento del Demonio”…
più o meno sono modi un po’ arroganti di dire: questa cosa mi piace/sta bene oppure no…

Diocleziano

Hai presente quello che disse:
«Non faccio per vantarmi, ma oggi è una bellissima giornata!»
È nello stile di Sua Banalità, gesuita (nel peggior senso) e ciurmadore.

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