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“Salvini ha la precettazione troppo facile”. Colloquio con Furlan su sciopero e sindacati

Sciopero Furlan

Muro contro muro tra sindacati e governo sullo sciopero di venerdì 17 novembre: il ministro Salvini sfida Cgil e Uil. Intervista ad Annamaria Furlan (PD) ex segretaria generale della Cisl

I sindacati confermano lo sciopero generale di venerdì 17 novembre. La decisione della Commissione di garanzia sugli scioperi, che non aveva riscontrato i requisiti per lo sciopero generale, non ha convinto la Cgil e la Uil a desistere e a ridurre la portata della mobilitazione. L’unica concessione riguarda il trasporto aereo, settore che non sarà interessato dall’astensione dal lavoro. Una concessione che non basta al ministro dei trasporti Matteo Salvini, che ha annunciato il ricorso a “tutto quello che la legge” permette “per consentire il diritto alla mobilità al lavoro, allo studio, alla salute, a 60 milioni di italiani. E se Landini si offende e mi offende, mi dispiace per lui”. In altre parole: la precettazione.

Del muro contro muro tra governo e sindacati ne abbiamo parlato con l’on. Annamaria Furlan, senatrice del PD e segretaria generale della Cisl dal 2014 al 2021.

Come valuta la convocazione dello sciopero del 17 novembre? Ravvede le ragioni per una mobilitazione?

La scorsa settimana abbiamo ascoltato, attraverso le audizioni, tanti soggetti, dalle organizzazioni sindacali a quelle datoriali. È evidente che c’è un malcontento sulla manovra, con diverse gradazioni, ma ci sono alcuni temi, che ha denunciato anche il Pd, che sono inconfutabili. La prima questione è che la manovra non punta sulla crescita, non investe minimamente sulla crescita del nostro paese. Anzi, è una manovra in deficit che non destinando risorse alla crescita, come, peraltro, ha anche detto il presidente di Confindustria, ci costringe ad avere continui tagli sulla spesa sociale e sulla sanità.

Il secondo punto riguarda proprio la sanità. Il nostro sistema sanitario ormai è al collasso. Mancano 100mila tra infermieri e medici. I tre miliardi che troviamo nella manovra e che il governo di centrodestra ha tanto declamato non riescono nemmeno a coprire il rinnovo del contratto e lo smistamento delle liste d’attesa. Ciò significa che non c’è niente per le assunzioni dei medici, di infermieri, di radiologo. Quindi mi piacerebbe capire come pensano di tagliare le liste d’attesa, interminabili, se non assumono personale sanitario. Inoltre, non c’è un euro sulla sanità territoriale. Ma non solo, hanno peggiorata la riforma Fornero per tutti, hanno allungato Opzione donna di un anno, hanno peggiorata l’APE sociale, hanno peggiorato per tutti i requisiti della pensione anticipata.

Quindi sono molte le ragioni dalla parte dei sindacati.

Tutte queste questioni sono state poste dalle organizzazioni sindacali, dalle organizzazioni datoriali. La Cgil e la Uil hanno dichiarato il loro sciopero, la Cisl ha indetto una manifestazione per cambiare la finanziaria, il presidente Bonomi ha detto che non c’è nessun investimento, le aziende sono penalizzate, non ci sono investimenti nella digitalizzazione, non ci sono investimenti nel green. Invece di fare una finanziaria espansiva che tuteli le persone e investa nella crescita, ci troviamo con una finanziaria in deficit sulle spalle degli italiani. Quindi io non capisco perché il governo davanti a tutto questo non abbia immediatamente convocato le parti sociali per vedere come si poteva ovviare a tutti questi problemi, che finiranno poi sulle spalle degli italiani.

Secondo lei perché il governo non ha convocato sindacati e parti datoriali?

Perché è un governo che non vuole il dialogo, non vuole il confronto con le parti sociali, ma non vuole il dialogo nemmeno in Parlamento, noi continuiamo a votare decreti o mozione di fiducia.

La Commissione di vigilanza per gli scioperi ha detto che non ricorrono i requisiti per lo sciopero generale. Ieri il ministro Salvini ha annunciato precettazioni. Come valuta queste posizioni?

Guardi io non voglio entrare in dettagli tecnici che lascio a chi ha questo ruolo. So però una cosa. I sindacati confederali dichiarano pochi scioperi, lo sciopero viene utilizzato sempre in modo molto cauto. Il ministro Salvini ha detto veramente una bestialità quando ha detto che gli scioperanti vogliono fare “un weekend lungo”. Per le persone è un giorno di paga in meno e con gli stipendi bassi che abbiamo in questo paese è un bel peso avere una giornata in meno. Il ministro Salvini è recidivo alla precettazione. Le faccio un esempio.

Mi dica pure.

Lo scorso maggio Cgil, Cisl e Uil del settore trasporti avevano indetto uno sciopero per il rinnovo del contratto dei lavoratori del settore aereo.  Poi c’è stata l’alluvione in Emilia e, in modo molto responsabile, è stato ritirato. Lo sciopero è stato poi dichiarato dopo mesi a settembre. Bene il ministro Salvini ha fatto scattare anche lì la precettazione; quindi, evidentemente il termine sciopero gli fa venire un po’ l’orticaria e ha la precettazione molto facile.

Lo sciopero generale del prossimo venerdì non vede l’unità sindacale. Lei che interpretazione dà di questi distinguo da parte della Cisl?

Noi abbiamo tre grandi organizzazioni sindacali che hanno una loro storia, un loro modo di valutare e nella propria autonomia, ovviamente, anche di scegliere le iniziative di mobilitazione. Non è la prima volta che abbiamo a che fare con scelte diverse sulla mobilitazione. Io sono per rimarcare gli aspetti che uniscono le organizzazioni sindacali come il giudizio sulle mosse sulla previdenza, sui tagli alla sanità, sulla mancanza di investimenti. Ecco questo mi sembra che sia comune a tutte le organizzazioni sindacali. Poi, giustamente, ognuna nella sua autonomia, sceglie la forma di mobilitazione che sembra più adatta, più idonea. Non credo che noi abbiamo bisogno di divisioni, penso che abbiamo bisogno di unità sindacale che si raggiunge anche rispettando scelte diverse.

Quindi i distinguo della Cisl non fanno perdere di potenza alla manifestazione?

A me pare che la Cisl abbia detto parole molto chiare, ha detto, quello che va bene nella manovra e quello che non va bene. Ha indetto una manifestazione di piazza proprio per cambiare la manovra; quindi, credo che sia una scelta più che legittima, come è più che legittimo la scelta di altre organizzazioni sindacali che invece hanno preferito utilizzare lo strumento dello sciopero. L’importante è il risultato che si deve portare a casa, che è cambiare una manovra finanziaria iniqua, ingiusta, non all’altezza delle aspettative di questo paese.

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