«Milano? Città di consumo economico, di suolo e di futuro». L'indice per capire la vulnerabilità (ispirato a Salvatore Veca)

diGianni Santucci

Filosofo scomparso due anni fa ed ex presidente della Fondazione Feltrinelli: «Riteneva che parlare di povertà solo dal punto di vista economico fosse limitativo, la vulnerabilità sta nei bassi livelli di istruzione, nell’accesso a un a casa dignitosa, nei livelli di immigrazione, nell’impiego, nella mobilità»

«La città è diventata un luogo di consumo: consumo economico, di suolo, di immaginario, di futuro. Un luogo di passaggio anche per chi vi risiede. Nel Novecento rappresentava invece un luogo di realizzazione. Il punto chiave, per immaginare la città nel futuro, sta in questa distanza da ricolmare: una città che torni luogo di protagonismo per chi la abita». C’è questo scenario ben definito nell’analisi, nell’interpretazione e nelle proposte su cui la Fondazione Feltrinelli sta lavorando da lunedì, nella rassegna About a city. 

Il destino della città (si chiuderà oggi). Urbanisti milanesi e internazionali, focus sui giovani, la casa, il clima. Riflessioni su temi che coinvolgono tutte le metropoli europee, ma che si declinano su Milano, come spiega Massimiliano Tarantino, direttore della Fondazione: «Nell’ultimo decennio Milano ha vissuto un grande processo di crescita ed espansione, è una città di cui andare orgogliosi, risultato di spinte virtuose che l’hanno portata in una dimensione sempre più europea. Oggi però è il momento di considerare che i grandi cambiamenti non sono a costo zero; ci stiamo rendendo conto che lo sviluppo richiede correttivi. Milano ha guardato avanti, siamo stati sedotti dall’economia e ora abbiamo bisogno di un diverso equilibrio: il cambiamento ha delle ricadute sul contesto sociale, sulle disuguaglianze; perciò è necessario recuperare una dimensione di prossimità, di democrazia davvero partecipata, di nuova fiducia tra politici e cittadini, di riappropriazione, per contrastare lo spaesamento e soprattutto la polarizzazione».

Per esaminare come stia mutando il corpo della città e quanto stiano incidendo le disuguaglianze, per provare a comprendere quanto una disgregazione non «curata» possa creare future, forti tensioni sociali, sono necessari strumenti di analisi. Ed è su questa linea che la Fondazione ha lavorato per dare corpo a un’«ossessione» di Salvatore Veca, il filosofo scomparso due anni fa, che della Fondazione stessa è stato presidente e poi presidente onorario fin dal 1984: «Riteneva che parlare di povertà solo dal punto di vista economico fosse limitativo, la vulnerabilità va oltre, sta nei bassi livelli di istruzione, nell’accesso a un’abitazione dignitosa, nei livelli di immigrazione, nell’impiego, nella mobilità». Ecco da cosa è nato il «Veca index», che sarà presentato oggi proprio con un gruppo di sindaci, una sorta di incarnazione degli strumenti interpretativi definiti da Veca in un potente strumento informatico che analizza 32 variabili, raggruppate in sei macro fattori di vulnerabilità. Un lavoro in collaborazione con la Fondazione Cariplo e l’università di Bergamo, con il coordinamento scientifico di David Benassi dell’università Bicocca, costruito anche in dialogo con il Comune di Milano («Anche in nome del rapporto che legava Veca e il sindaco Beppe Sala»). «Emerge così una fotografia su base statistica, non soggettiva, dell’indice di vulnerabilità dei territori — spiega Tarantino — e dunque chi fa politica e ha responsabilità può usare questo strumento per comprendere e per intervenire».

La prima applicazione è avvenuta sui 23 Comuni a Nord di Milano, e rivela che tutta l’area intorno a Rho ha indici di vulnerabilità più bassi, mentre livelli di rischio maggiore si trovano nei Comuni nella zona di Sesto, Cinisello, Cologno. «Lo strumento — conclude Tarantino — ha poi un versante di previsione: è in grado cioè di mostrare come cambieranno certe condizioni in relazione a cosa faccia, o non faccia, chi amministra quel territorio. Azione diretta porta responsabilità diretta su quanto possano migliorare o peggiorare le condizioni di vita e di vulnerabilità dei cittadini».

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Milano e della Lombardia iscriviti gratis alla newsletter di Corriere Milano. Arriva ogni giorno nella tua casella di posta alle 7 del mattino. Basta cliccare qui.

15 novembre 2023 2023