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LA ROMA PERDE ANCHE LA FACCIA

di MIMMO FERRETTI – Quante vale la Roma senza Dybala e Lukaku? Alzi la mano chi, aspettando la partita di Bologna, non se l’era chiesto almeno una decina di volte. E sempre con un filo di timore. Non (solo) per mancanza di fiducia nei confronti degli altri, ma (anche) per il pensiero che fatalmente andava al grande contributo che, numeri alla mano, quei due hanno sistematicamente garantito alla squadra. E c’era immensa curiosità soprattutto per capire come si sarebbe comportata la Roma senza il suo uomo da (quasi) un gol a partita, Big Rom. Perché con l’assenza di Paulino si è stati spesso costretti a fare i conti. Belotti e El Shaarawy, in avvio, in attacco: coppia strana, stramba. Inutile, alla fine.

La risposta all’interrogativo iniziale (e a tante altre domande concatenate) l’ha data il netto risultato del Dall’Ara (2-0). Una sconfitta (la quinta in Italia) che spedisce i giallorossi dal quarto al settimo posto (in attesa della gara di domani dell’Atalanta) della classifica: un notevole balzo all’indietro alla vigilia delle delicatissime sfide contro Napoli (in casa) e Juventus (fuori) che chiuderanno il 2023. In attesa, poi, degli appuntamenti contro Atalanta e Milan all’inizio del nuovo anno.

A Bologna la Roma, disordinata e con le gambe pesanti, non ha praticamente mai giocato di squadra: qualche raro numero di alcuni singoli, per il testo monologo bolognese sul piano del palleggio verticale, dell’organizzazione e delle idee. Le assenze di Lukaku e Dybala hanno pesato: senza quei due, la Roma è una squadra modesta. E che non fa gol. Non ha perso, però, solo perché non c’erano i due suoi giocatori più determinanti, ma anche per oggettivi demeriti di chi stava in campo. I “senatori” su tutti. Qualità scarsissima, da parte romanista, e una serie infinita di letture sbagliate sul piano tattico in fase di non possesso. Brutta, brutta prova.

La squadra di Josè Mourinho si è presentata a Bologna, ottavo impegno di campionato lontano dalla Capitale, con la media 1,14 punti a gara in trasferta. Un bottino magro, a testimonianza delle ricorrenti difficoltà che i giallorossi hanno incontrato sul loro cammino esterno. Un trend che non è stato smentito dai fatti emiliani anche se nella prima frazione i giallorossi erano arrivati vicini al gol del vantaggio con Belotti. Poi, però, hanno subìto in maniera tatticamente scriteriata la rete del vantaggio del Bologna e lì la partita è girata in favore degli uomini di Thiago Motta. Mou (“Io voglio restare alla Roma, se ci sarà una separazione non sarà per colpa mia”) ha cambiato in avvio di ripresa inserendo Renato Sanches al posto del deludente Spinazzola (Pellegrini al fianco di Belotti, El Shaarawy esterno): meno di tre minuti di gioco e autorete di Kristensen, dopo un’altra dormita romanista in fase difensiva. Fuori dopo un’ora abbondante di gioco Renato Sanches (entrato malissimo da 18 minuti: bocciatura solenne) e Llorente, dentro Azmoun e Bove. Cristante tra i tre centrali di difesa. Occasione d’oro fallita ancora da Belotti, poi fuori anche Pellegrini (prestazione molto fiacca, la sua. Vedi Paredes e Cristante…) e Mancini per Pisilli e Celik. Tutto inutile, per evitare un ko doloroso e pesantissimo. Un dato: media in trasferta scesa a 1 punto a gara. Quanta pochezza… E Mou coglie l’occasione per mandare un messaggio forte e chiaro ai Friedkin.

One thought on “LA ROMA PERDE ANCHE LA FACCIA

  • preciso e lucido come sempre nei giudizi. Mi manca la sua arguzia in radio. le auguro Buone Feste.

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