Privacy, WhatsApp rinvia di tre mesi l’aggiornamento dei termini di servizio

Dopo le polemiche, la piattaforma di messaggistica prova a fare chiarezza: “Non aumenta la nostra capacità di condividere le informazioni con Facebook”. E le novità arriveranno a maggio e non più a febbraio

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(reuters)

No, non c’è stata nessuna fuga da WhatsApp, che rimane sempre la piattaforma di chat più popolare al mondo, con oltre 2 miliardi utenti attivi almeno una volta al mese. Però, certo, negli ultimi giorni si è molto discusso dei nuovi termini di servizio, che hanno allarmato parecchi utenti preoccupati della loro privacy, e impensierito anche il garante italiano, che ha avviato un’istruttoria, sottolineando come siano “poco chiari” per l’utente medio. 

Così, con un post sul blog ufficiale, la piattaforma di messaggistica prova a fare chiarezza, sottolineando come siano circolate “informazioni errate e non veritiere”, che hanno “causato preoccupazione”.

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“WhatsApp - spiega il post - si fonda su un concetto semplice: tutto ciò che condividi con familiari e amici rimane tra voi. Questo significa che continueremo a proteggere le tue conversazioni personali con la crittografia end-to-end. Grazie a questa misura di sicurezza, né WhatsApp né Facebook possono vedere i tuoi messaggi privati. Per questo non teniamo traccia delle persone che chiami o a cui invii messaggi. WhatsApp non può nemmeno vedere la posizione da te condivisa e non condivide i tuoi contatti con Facebook”.

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Come avevamo spiegato anche noi, “l'ultimo aggiornamento non cambia nulla di tutto questo. Questo aggiornamento include invece nuove opzioni facoltative che consentono agli utenti lo scambio di messaggi con le aziende che usano WhatsApp e offrono maggiore trasparenza sulle nostre modalità di raccolta e utilizzo dei dati”. Al momento l'utilizzo di WhatsApp per fare acquisti non è molto diffuso, come rimarca l’azienda, ma è assai probabile che lo diventerà in futuro. “Con questo aggiornamento non aumenta la nostra capacità di condividere le informazioni con Facebook”.

E poi arriva la notizia vera: i nuovi termini di servizio non entreranno più in vigore l’8 febbraio, ma tre mesi dopo: “Stiamo posticipando la data in cui richiederemo ai nostri utenti di rivedere e accettare i termini. L'8 febbraio, nessun account verrà sospeso o eliminato. Continueremo a impegnarci per fare chiarezza sulle informazioni errate riguardanti la sicurezza e la privacy su WhatsApp. In modo graduale, e secondo le tempistiche di ciascuno, inviteremo i nostri utenti a rivedere l'informativa prima del 15 maggio, quando saranno disponibili le nuove opzioni business”.

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WhatsApp, giustamente, nota di aver “contribuito alla diffusione della crittografia end-to-end a livello mondiale”, e assicura che “continua a impegnarsi per difendere questa tecnologia della sicurezza sia oggi che in futuro”.