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Il vaccino per Ciccozzi

Ciccozzi, vaccino efficace, ma non sull’infettività

Covid -19, dall’epidemiologia al vaccino è il talk che ha riunito importanti personalità del mondo scientifico.

Hanno avuto il merito di fare un quadro dagli esordi della pandemia fino ad oggi, dove la corsa al vaccino è il tema più dibattuto. Si è parlato anche degli studi pubblicati sulla rivista New England e in particolare studi dove viene reso noto come i trattamenti con Rendesivir, l’idrossiclorichina e la plasmaterapia non funzionano. Le terapie, invece, più usate oggi.

Il virus muta

Nel particolare il professor Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Bio-medico di Roma, ha dimostrato il lavoro portato avanti dagli esordi della pandemia. E all’agenzia di stampa Dire ha dichiarato a tal proposito: “Ieri ho potuto far vedere che il virus muta.
L’ultima mutazione che abbiamo visto è per la precisione una delezione nella proteina Nsp1. E ho ribadito che la DG614 corrisponde alla famosa mutazione che è stata rilevata sulla proteina spike.
Tale mutazione, questa è stata la nostra ipotesi, aumentava la contagiosità del virus. Sempre un articolo pubblicato su Nature ha validato, una settimana fa, questa ipotesi. Si è visto che il virus mutato agiva in modo molto più pericoloso a livello di infezione, almeno 13 volte maggiore rispetto ai ceppi non mutati”.

Da settembre la pandemia a macchia di leopardo, precisa l’epidemiologo

“Ho spiegato la storia della pandemia in Italia da un certo periodo in poi.
In particolar modo mi sono soffermato dal 31 maggio, quando la curva del contagio è scesa. Da quel momento avremmo dovuto rinforzare la medicina territoriale, ma ciò non è stato fatto. Poi, è stato registrato quello che può esser definito come ‘effetto vacanze’, che ha prodotto a settembre una curva in salita ma lineare e non esponenziale. In questo periodo, le persone potevano essere tracciate, poi si è perso il tracciamento. Da settembre sono partiti i focolai epidemici, quindi la pandemia si è sparsa a macchia di leopardo. E’ chiaro che a quel punto si è perso il tracciamento”, aggiunge l’epidemiologo.

La pressione ospedaliera

“Cluster tipici sono stati soprattutto quelli familiari, pari circa all’80%. La curva del contagio, perciò, si presenta altalenante, tipica della fase a cluster. Oggi la curva si è stabilizzata. Questi fenomeni sono il risultato del fallimento della medicina territoriale, una forte epidemiologia di territorio e medici di medicina generale attrezzati. Se questo fosse stato attuato, molti focolai sarebbero stati spenti. Non avremmo la pressione ospedaliera che invece si è palesata”.

Il futuro per Ciccozzi

Cosa ci riserva il futuro? Ciccozzi risponde: “Un Dpcm che giustamente bloccherà dal 21 dicembre gli spostamenti tra le Regioni e anche tra comuni. Queste misure di contenimento sono giuste perché molte persone, altrimenti, dal 21 si sposterebbero in procinto del natale. L’unica strada percorribile per non far circolare il virus”.

Ma è vero che ne avremmo per ancora un anno e mezzo?
L’epidemiologo dice: “Se le persone seguono le regole, cioè corretto uso delle mascherine, il lavaggio delle mani e il distanziamento, non servirebbe la privazione della libertà personale. L’assalto dei negozi, come è accaduto in occasione del Black Friday, è da evitare. All’economia tu dai una stoccata se non fermiamo il contagio”.

Il vaccino non agisce sull’infettività

Inoltre, l’epidemiologo aggiunge: “Il vaccino ci darà una grossa mano, ma noi sappiamo che il vaccino agirà sui sintomi della malattia non sull’infettività. I dati dei vaccini non sono ancora noti, conosciamo, piuttosto, i report che hanno prodotto le stesse multinazionali. Non sappiamo, poi, quanto a lungo il vaccino protegge. Non possiamo fare ipotesi se gli enti regolatori preposti, che non hanno rapporto commerciale con le multinazionali, devono analizzare l’efficacia e la tollerabilità, ma senza pressioni di alcun tipo”.

About Francesca Pinna

Amo il mare, la tradizione, il cibo: la mia terra, la Sardegna. Quindi da ciò potreste dedurre che amo osservare i bei tramonti, godermi la tranquillità che regna in questa regione, e mangiare. Ma a parte ciò, sono una persona che ama imparare, per migliorarmi ogni giorno sempre di più. Perché un bel giorno voglio girarmi, guardarmi dietro le spalle e poter dire: «Sì, hai raggiunto un bel traguardo e ne hai fatto di strada!»

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