Deb Haaland, la prima nativa americana nel governo degli Usa

È solo l’ultima delle pedine di quello che si presenta come il governo Usa più inclusivo di sempre e pieno di donne in posizioni di potere
Deb Haaland la prima nativa americana nel governo degli Usa

Deb Haaland è stata scelta da Joe Biden, presidente eletto degli Stati Uniti, come segretaria all'Interno. Quella della deputata del New Mexico è una scelta storica: se confermata dal Senato, diverrebbe la prima nativa americana a guidare l’agenzia federale che si occupata della popolazione e del territorio americano. Sarebbe anche la prima nativa americana a far parte del gabinetto di un presidente.

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L’Interior department, negli Stati Uniti, si occupa di polizia e ordine pubblico, ma anche di gestione delle risorse naturali (dà il via libera alle trivellazioni per esempio), del patrimonio forestale, delle riserve e dei parchi nazionali (da decidere la sorte di Bears Ears, territorio istituito da Barack Obama come monumento nazionale e ridotto dell’85% da Trump). Soprattutto segue i programmi per le minoranze etniche.

I nativi americani erano l’unica minoranza a non aver mai avuto una rappresentanza a livello governativo. Debra Haaland, 60enne dell’Arizona, è stata una delle due prime donne native americane mai elette al Congresso degli Stati Uniti. È da due anni alla Camera americana e la speaker democratica Nancy Pelosi avrebbe dato il suo sì nonostante lasci un seggio vacante.

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Madre nativa e padre di origini norvegesi, entrambi militari, la deputata fa parte della tribù dei Laguna Pueblo, originaria del Nuovo Messico. Ha ottenuto la laurea in giurisprudenza da ragazza madre dopo aver cambiato 13 scuole prima di arrivare al diploma e pagandosi il college con la vendita di prodotti alimentari. Non ha superato l’esame da avvocato e ha scelto la via della politica.

«Sono Deb Haaland e il Congresso non l’ha mai sentita una voce come la mia» ha garantito ai suoi elettori. Ha promesso di lottare per educazione, giustizia economica ed eguaglianza razziale. Era fra i nativi americani che protestavano contro la costruzione del gasdotto Dakota Access Pipeline nel 2016 e ha marciato contro l’elezione di Trump a Washington.

Propone l’assistenza medica per tutti e un salario minimo federale di 15 dollari. Tanto del suo impegno è rivolto alle donne, le native sono fra le prime vittime di violenza, e all’ambiente, per la tutela delle terre pubbliche.

È solo l’ultima delle pedine di quello che si presenta come il governo Usa più inclusivo di sempre: la vice di Biden è Kamala Harris, Janet Yellen è la prima donna nominata per il Tesoro, Avril Haines guida l’intelligence, al Pentagono c’è l’afroamericano Lloyd Auster, Alejandro Mayorkas è il primo ispanico a dirigere la Homeland Security e Pete Buttigieg il primo gay dichiarato al governo nel settore dei Trasporti. I nativi sono stati fondamentali per l’elezione in Arizona e Wisconsin e Biden li premia scegliendo una persona che piace anche agli ambientalisti e alla sinistra del suo partito.

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