sabato 7 maggio 2022
Da Taranto, città simbolo del dolore, la speranza e l’impegno delle donne che malgrado tutto non si arrendono. Tante le manifestazioni in programma per la giornata
Tante le manifestazioni in programma per la giornata. Ma ce ne sono alcune che lasciano il segno. Come l’associazione “Giorgioforever”, nata dalla morte di un figlio, per curare patologie causate da ambiente avvelenato

Tante le manifestazioni in programma per la giornata. Ma ce ne sono alcune che lasciano il segno. Come l’associazione “Giorgioforever”, nata dalla morte di un figlio, per curare patologie causate da ambiente avvelenato

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Ci sono mamme a Taranto che sono ormai madri di un’intera comunità. Perché raccontano il dolore e la speranza, la voglia di riscatto di una città. Lo strazio per la morte di un figlio per loro non è stata l’ultima parola. Una di queste è Carla Luccarelli, mamma di Giorgio di Ponzio, che a quindici anni ha perso la vita a causa di un cancro ai tessuti molli. Al suo volto l’artista Jorit ha dedicato un murale, dipinto sulla facciata di un palazzo di dieci piani. Negli occhi di Giorgio, che campeggiano dall’alto sulle auto in coda nella borgata di Tramontone, ci sono la madre e il padre che lo tengono per mano, perché la loro battaglia per lui e con lui non è mai finita. Carla ha messo in piedi un’associazione, Giorgioforever, con cui raccoglie fondi «con l’intento di creare una fondazione che sia presidio scientifico e di assistenza socio-sanitaria per tutto il Sud Italia nel campo delle patologie causate dall’ambiente avvelenato» spiega. Da qualche mese è stata inaugurata la sede.

«Ora, oltre a piccoli lavori di manutenzione, procediamo con la firma di protocolli d’intesa e proviamo ad accedere a finanziamenti europei. Il tempo è poco, siamo tutti volontari – sottolinea – ma un passo alla volta ci riusciremo. Il dolore che ti porti dentro è sempre fatto di alti e bassi. Non c’è nulla che può cambiare questa situazione. Quando si entra in un reparto come quello di oncoematologia pediatrica di Taranto si diventa mamme di tutti. È una nuova famiglia, quella che si crea in quel momento. Ti ritrovi a dare una mano anche alle altre, e nella mente rimangono le tante Noemi, le Giorgia, che non ce l’hanno fatta ma anche questi bimbi che hanno sconfitto il male e ora magari li incontri per strada, ormai ragazzini. Il voler fare è una reazione al dolore. Nell’associazione ci sono altre mamme che vivono il mio stesso lutto. Si è creata una sorellanza».


Nelle piazze, l’Azalea della Ricerca Airc: piantine da regalare per finanziare i ricercatori. A venderle sono donne che spesso hanno vissuto il calvario della malattia

Le mamme di Taranto tra loro hanno anche un Cavaliere della Repubblica, neo insignita dal presidente Mattarella. Mariangela Tarì è divenuta simbolo della condizione di caregiver familiare. Madre di Sofia, bambina disabile e di Bruno, colpito a 5 anni da un tumore al cervello, per assistere al meglio i suoi bambini, è dovuta emigrare. Ora vive a Verona ma a Taranto ci torna spesso per portare avanti i progetti dell’associazione "La Casa di Sofia", che si occupa di terapia ricreativa e si batte per il “dopo di noi”. «Il dolore è come l’amore, è una potenza creatrice» scrive nel libro edito Mondadori, "Il precipizio dell’amore" che è un diario di bordo della sua esperienza. Nella sua associazione tante donne cofondatrici, sorelle di esperienza o nella voglia di aiutare. Una parola, sorellanza, che risuona nelle tante idee pensate nel giorno dedicato alla festa della mamma. Come quella ormai storica, nelle piazze italiane, l’Azalea della Ricerca della Fondazione Airc: piantine da regalare per finanziare i ricercatori impegnati a trovare diagnosi per i tumori che colpiscono le donne. A venderle sono mamme, donne che spesso hanno vissuto il calvario della malattia. Sempre "sorelle" sono quelle di Coldiretti Donne Impresa che «stanno offrendo accoglienza, cibo e lavoro e quando possibile anche coinvolgimento nella vita aziendale, alle mamme ucraine fuggite dalle proprie case, spesso con i figli» afferma la responsabile Chiara Bortolas.


Carla: «Nel reparto di oncoematologia pediatrica si diventa madri di tutte le Noemi,
le Giorgia che non ce l’hanno fatta»

Per le mamme "equilibriste", divise tra lavoro e famiglia o spesso costrette a lasciare l’impiego per accudire i figli, il regalo più bello sarebbero parità di salario e diritti sul lavoro. Intanto però giusto godersi una giornata di festa con i propri bambini e ragazzi. Tante le iniziative in programma: a Napoli da Piazza Plebiscito al lungomare, c’è Bimbimbici, a Cagliari i Musei Civici sono gratis per mamme e ragazzi così come a Milano, dove la Pinacoteca Ambrosiana apre gratuitamente le sue sale a tutte, individualmente o accompagnate dai figli. A Roma, invece, all’interno del festival Leggimi la città - Mille Storie, si festeggia la mamma con letture, giochi e caccia al tesoro, pic-nic con cestino portato da casa e uno spettacolo finale.

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