Nuovo governo? Che la discontinuità sia nel segno della laicità

«Dopo i rosari, le invocazioni al cuore immacolato di Maria e i giuramenti sul Vangelo di Matteo Salvini non possiamo che sperare che questo nuovo governo che si accinge a prendere forma sia nel segno della discontinuità in materia di separazione tra Stato e Chiesa. Le prime parole di Conte, che ha citato la laicità dello Stato tra i valori fondanti della futura azione di governo, ci fanno ben sperare».

Commenta così il segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), Roberto Grendene, l’affidamento dell’incarico a Conte per la formazione di un governo Pd-5Stelle.

«Le premesse ci sono: nella passata legislatura i due partiti hanno approvato diversi importanti provvedimenti laici (il testamento biologico, il divorzio breve…) e non erano neppure alleati di governo, adesso non avrebbero più scuse per inserirne nel programma degli altri. Comincerei dall’arretrato Ici (le somme non versate dalla Chiesa cattolica tra il 2006 e il 2011: parliamo di ben 4-5 miliardi di euro!) e dalla questione eutanasia, rispetto alla quale, qualunque sia la decisione della Consulta prevista per il 24 settembre, hanno il dovere di prendere provvedimenti. Ma c’è anche la questione della necessaria riforma del meccanismo dell’8 per mille (come chiede da anni la Corte dei Conti) nonché il problema della discriminazione infantile determinato dall’insegnamento della religione cattolica con docenti scelti dal vescovo… Insomma c’è solo l’imbarazzo della scelta! Peraltro – conclude Grendene – avrebbero dalla loro buona parte del paese: secondo il nostro ultimo sondaggio Doxa, l’83,4% degli italiani ritiene infatti importante il principio di laicità dello Stato. Speriamo sia la volta buona per una svolta laica».

Comunicato stampa

15 commenti

Francesco S.

Io mi a conte to che evitino l’aumento dell’Iva se poi riescono a farlo con un po’ di giustizia economica nei confronti della Chiesa cattolica e Vaticano facendole pagare il dovuto e magari rendendo più trasparente il meccanismo dell’otto per mille, né sarei felicissimo ma poco convinto. Nasce come governo di unità nazionale non rivoluzionario.

Diocleziano

Non mi sembra che ci sia alcunché di rivoluzionario nello stabilire regole uguali per tutti. La chiesa non è che una organizzazione privata e come tale va trattata. Purtroppo le è stato concesso di tutto e con loro ogni concessione diventa obbligo.
Un piccolo esempio emblematico: le monetine della fontana di Trevi. Figuriamoci quando ci sono di mezzo miliardi – non dovuti – di euro.

Francesco S.

In Italia semprerebbe di sì, trattare la chiesa cattolica come qualsiasi altra associazione o almeno religione ci hanno provato in pochi.

Mi scuso della prima parte incomprensibile, sotto ho coretto. Sembra che tu abbia capito lo stesso.

Francesco S.

Errata corrige
All’inizio :
Io mi auguro che il governo Conte eviti l’aumento…

Poi a seguire, errori di correttore smartphone.

Engy

magari fosse solo una questione di rosari e madonne e gesu’ bambini!
questo nuovo governo fa semplicemente vomitare per come sono andate le cose, per come si è formato.
puntare soltanto alla laicità, intesa tra l’altro come non dovrebbe o non dovrebbe in toto, mi sembra davvero un’analisi da poco.

Manlio Padovan

Gli intellettuali scrupolosi e i politici impegnati e la gente seria, esclusi quindi i numerosi cialtroni della politica perché la cialtroneria in genere è irrecuperabile, dovrebbero prendere atto del fatto che dedicare alla laicità dello Stato e delle sue istituzioni quella attenzione che ogni giorno le è negata è azione molto importante sul piano politico. Argomento, quello della laicità dello Stato e delle sue istituzioni, che, se condotto onestamente, se dibattuto con fervore, concorrerebbe di certo a far assumere al popolo quello spirito critico che lo farebbe nazione e che da ben cinque secoli la chiesa ci nega. Quello spirito critico che io credo sia parte fondamentale del civismo, che è sentimento della responsabilità pubblica.
Quella mancanza di spirito critico che non ci consente di prendere atto di fatti incontestabili ed importantissimi sul piano politico. Perché “non si conoscono mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti atei o anticlericali; sono cattolici osservanti i peggiori assassini che l’Italia abbia mai avuto nell’ultimo secolo e mezzo con la protezione, quanto meno indiretta, della Chiesa ufficiale ma, spesso, con quella diretta dei suoi ministri” (E. Rea La fabbrica dell’obbedienza): don Agostino Coppola è un nome che li rappresenta tutti. E chi non ricorda quell’equivoco comitato d’affari chiamato Democrazia Cristiana così ben rappresentato nel racconto di Leonardo Sciascia “Todo modo” e dal film che ne fu tratto? Ed è cattolico conclamato, cattolico maturo si definisce lui stesso: quindi la lezione cattolica la applica appieno e sapendo quel che fa, quel Romano Prodi che è stato a capo di più governi italiani nonché della Commissione europea, il quale ha svenduto il patrimonio economico del nostro paese, ha svenduto con l’euro il popolo italiano alla UE, ha calpestato il diritto internazionale tradendo nella stessa occasione la nostra Costituzione: esiste per un politico una accusa più grave di quella di tradimento della Costituzione del suo stesso paese sulla quale egli ha giurato di attenersi ai princìpi da essa sanciti? A che serve, però, scrivere una Costituzione se nel contempo non si responsabilizza chi dovesse un giorno tradirla? Un politicante politicamente patentato, insomma! Nella sua Bologna gli è stato suggerito di chiedere scusa agli italiani; ma lui, impunito e sfacciato e per merito dei numerosi cialtroni della politica e di corrotti vari, non solo non chiede scusa ma continua ad interferire nelle direttive della politica nazionale. Proprio un bell’esempio di cattolico maturo e basterà rifarsi col pensiero a quello Stato Pontificio in cui la corruzione pubblica e non solo, era così diffusa e pesante che Rossini poté ricavarne un’opera lirica.
Come dimenticare che sono state pubblicate, quasi a suon di tamburi ma certo con verbo di fuoco ed esaltato sdegno, le parole con cui il giudice Borsellino descrisse la situazione in cui erano costretti a lavorare in quegli uffici giudiziari scarsi di personale e di garanzia e di mezzi propri di lavoro? Ma già due giorni dopo non se ne parlava più!
Ecco come sta in piedi il sistema.
E nemmeno nel 1992, dopo la morte di Borsellino, furono rese pubbliche le sue parole.
Mi piacerebbe sapere se anche a giudici istruttori di Milano e/o di Torino fu mandato un computer che non funzionava come toccò al giudice Borsellino a Palermo. E le volanti che al pomeriggio mancavano, proteggevano forse i politici?
Diceva P. P. Pasolini, cito a memoria: io non ho le prove, ma so chi sono i colpevoli. Noi oggi sappiamo chi sono i colpevoli e, se vogliamo, ne abbiamo le prove. Ma loro non vogliono procedere. Come per i movimenti neo-fascisti che chiaramente fanno comodo, nonostante sia la Costituzione a vietarne l’esistenza; ecco perché FN si presenta senza problemi alle elezioni; poi toccherà a Casa Pound e poi a FdI perché tanto i fascisti al governo ci sono già stati con Berlusconi e non è strano che ci ritornino.
Ma c’è speranza di poter civilizzare questo disgraziato paese?
Ora come ora: i grillini non sono né carne, né pesce; il PD è una banda di democristiani; Conte puzza da prete lontano un miglio e più.
Piangi, che ben hai donde, Italia mia/Nessun pugna per te?/Dove sono i figli tuoi?/Pugnan per altra terra itali acciari.
Parafrasando ancora Pasolini: siamo nati dalle viscere di un paese morto! Un paese ucciso, a me pare, dalla più stupida delle monarchie europee, come la definì Paolo Volponi. Una monarchia di debosciati , uomini e donne uno più cornuto e bastardo dell’altro; una genìa di vigliacchi e di criminali i quali, quando cominciarono ad aprirsi spiragli, avvenne in Toscana ed in Veneto soprattutto, al commercio delle opere poste all’Indice dalla Chiesa, non videro di meglio che conformare la censura statale a quella ecclesiastica dando vita all’alleanza tra trono e altare. Un paese bello ma inutile, è stato detto di esso. Un paese con una infame borghesia divisa tra alta borghesia profondamente ipocrita e falsa ed una piccola e media borghesia per lo più ignorante ladra meschina invidiosa avara razzista, con una inumana religione organizzata in multinazionale del crimine dalla quale storicamente ci viene tutta la corruzione pubblica ed amministrativa di cui siamo capaci, con un ceto politico che è in genere cialtrone e degenerato, tanto a livello locale quanto a livello nazionale, per colpa del quale a tutt’oggi sopravvive in campagna quell’idiotismo culturale e sociale che già Marx ed Engels denunciarono nel 1848: ma dicono che la politica fa apparire e la politica politicante è anche ben pagata e non dà responsabilità, ecco perché moltissimi imbecilli vi si dedicano…e senza che gli altri provvedano ad eliminarli. Un paese in cui: “…agli stessi intellettuali non è parsa sproporzionata od offensiva l’affermazione secondo la quale <> “ Frase, quest’ultima, tratta da un articolo di Franco Ferrarotti su Belfagor 2/1998.
Dovrà scorrere tanto sangue se si vorrà salvare questo disgraziato paese: occasione che abbiamo avuto due volte, col Risorgimento e con la Resistenza, ma non ne abbiamo saputo approfittare.

RobertoV

Sono d’accordo sulla mancanza di senso critico degli italiani ed aggiungerei anche l’incapacità di assumersi le proprie responsabilità e cercare sempre cause esterne, chiesa docet.
Non sono invece d’accordo sull’analisi su Prodi e lo svendere l’Italia all’Euro ed all’UE: ti sei dimenticato di quale fosse la situazione prima e di che cosa l’Italia ha fatto prima con i vari governi democristiani e socialisti? Hanno fatto tutto gli italiani. Tangentopoli è un prodotto tipico italiano, come la corruzione e la mafia. L’economia italiana (petrolchimico, nucleare, elettronica ed informatica, ecc.) è stata svenduta da politici ed imprenditori incapaci di avere una visione di lungo respiro e di affrontare le situazioni difficili a partire dagli anni ’70. Solo per fare cassa e pagare i debiti. Nel ’94 il nostro debito era simile a quello attuale e non ci volevano nell’unione monetaria per la nostra inaffidabilità, insofferenz<a alle regole, per la nostra situazione economica con gli alti tassi (nel '94 io pagavo un mutuo al 12%), l'elevata inflazione e le continue svalutazioni e la nostra corruzione. L'Italia è entrata in Europa da scroccona (rileggiti le dichiarazioni di allora) nella speranza che gli stati forti risolvessero i nostri problemi economici. Siamo noi che non siamo stati capaci di approfittare delle opportunità, di gestire l'entrata nell'Euro, così come non siamo capaci di utilizzare i miliardi messi a disposizione ed abbiamo utilizzato l'UE per giustificare le nostre porcate ed incapacità (vedi varie privatizzazioni). Le regole europee non sono rigide, riconoscono le peculiarità nazionali e, quindi, ognuno le può tradurre in pratica in modi differenti.
Inoltre la commissione UE non è un governo, non ha quei poteri che le vengono attribuiti, ma una sorta di corpo diplomatico che deve mediare tra i vari soci, cioè tra i vari governi. Non possono fare niente se non hanno dalla loro parte le maggioranze dei governi, cioè dei soci, oggi 28, tutti con uguale potere nel Consiglio dei Ministri europeo. Il che spiega il perché sia così difficile prendere decisioni. Bisognerebbe anche chiedersi perché la maggioranza dei soci non si fidi dell'Italia. E' stata una truffa far credere agli italiani che il voto del Parlamento europeo potesse cambiare l'UE con la nuova commissione ed i nuovi deputati. Se non cambiano i governi, si può fare ben poco. La commissione ha troppo poco potere perché nessuno stato è disposto a cedere parte del proprio potere. Quindi nessuno ha svenduto l'Italia, ma è l'Italia che ha fatto pessime politiche perché non è in grado di andare oltre l'interesse del momento e la convenienza del momento. Siamo noi italiani che abituati all'idea dell'uomo forte non riusciamo a concepire l'idea di una collegialità e di regole. E Prodi ha potuto fare solo ciò che la maggioranza dei soci voleva.

RobertoV

Ti faccio un esempio che a me è rimasto impresso, sulla differenza di comportamento di fronte alla crisi economica del 2009.
La Germania ha preso di petto la situazione facendo un piano da 80 miliardi di Euro investendo in ricerca, innovazione e tecnologia, istruzione, l’Italia invece ha fatto la cicala, derideva la Germania perché in crisi, raccontava ai cittadini che l’Italia non lo era, Tremonti con la finanza creativa per due anni ha cercato di nasconderla ai cittadini evidentemente nella speranza che la Germania, considerata da sempre la locomotiva d’Europa, riprendendosi tirasse fuori dalla crisi l’Italia senza dover “mettere le mani in tasca agli italiani”. Il giochino ovviamente non è riuscito. Però secondo la propaganda italiana non per colpa loro.

Manlio Padovan

La frase saltata è: “…agli stessi intellettuali non è parsa sproporzionata od offensiva l’affermazione secondo la quale: gli italiani di oggi, rispetto ai romani antichi, sono solo i vermi nella carcassa.

Manlio Padovan

Mi spiace che il mio commento non sia stato pubblicato; ma l’argomento “laicità”è squisitamente e solamente politico. La Francia insegna.

iguanarosa

In teoria questo governo potrebbe sembrare più laico di uno con la Lega.
Sempre che il governo arrivi alla fiducia, come mai non sono ottimista?
Il Pd è pieno di veri e finti pretini e pretine. Di Maio andà da san Gennaro. Ci vorranno decenni e non questi finti laici.

ateo64

Per non parlare di Conte che puzza di incenso lontano km… .

Diocleziano

”… In teoria questo governo potrebbe sembrare più laico di uno con la Lega…”

L’unica differenza è che la Lega segue la corrente ‘nera’ della chiesa, il Pd quella ‘rossa’.
E la chiesa segue la pista dei soldi.

RobertoV

Hai purtroppo ben sintetizzato la realtà, anche se aggiungerei che la chiesa oltre ai soldi insegue anche il potere.
Il PD nella sostanza è un partito democristiano, da cui non ci si può aspettare molto in fatto di laicità (anche se alcune cose, con molta fatica, sono riusciti a farle). I 5 stelle erano apparentemente un partito laico, ma appena arrivati al potere si sono trasformati, vedi Raggi.
La lega invece riempirebbe di crocifissi, rosari e madonne l’Italia nella loro follia identitaria (vedi Ferrara dove il sindaco ha acquistato quasi 400 crocifissi da installare nella aule scolastiche dove mancava).
E nessuno si sogna di farsi pagare i debiti dalla chiesa cattolica, anzi ….
Anch’io dubito che questo governo arrivi alla fiducia (anche se l’alternativa mi preoccupa molto): trovo, però, singolare che si esprimano speranze in un governo non ancora formato e che comunque non avrebbe la forza per aprire fronti con la chiesa cattolica.

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