Il Senato dice sì alla legittima difesa, ma la vera emergenza sono gli omicidi in famiglia

Il Senato dice sì alla norma voluta soprattutto dalla Lega, dicono no quanti temono un ulteriore proliferare delle armi fra gli italiani

Chi sostiene la legge dice che porterà una certezza della pena e della possibilità di agire contro chi minaccia cose e persone. Chi è contrario pensa invece che aumenteranno gli omicidi e che la norma è direttamente legata all’uso delle armi. Sono due visioni opposte quelle sulla legge sulla legittima difesa passata in Senato e ora pronta per andare alla Camera. «La difesa è sempre legittima» festeggia Matteo Salvini e non solo, parti del provvedimento sono state votate anche dal Pd (per coerenza rispetto a posizioni del passato), oltre che dal Movimento 5 Stelle, da Forza Italia e da Fratelli d’Italia.

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Recita l’articolo 1: «Chi compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere, agisce sempre in stato di legittima difesa». Sempre è il termine fondamentale che allarga la possibilità di legittima difesa. L’articolo 2 esclude la punibilità di chi ha agito per la salvaguardia della propria o altrui incolumità «in condizioni di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto». È questo l’articolo votato anche dal Pd che dice no invece al resto della legge. Secondo il capogruppo dem al Senato, Andrea Marcucci, «aumenta i pericoli per i cittadini. Il passo indietro dello Stato vuol dire più armi in circolazione, meno sicurezza per tutti».

Si allarga la sfera della non punibilità: non è necessario che il ladro abbia un’arma in mano, basta solo la minaccia di utilizzarla. La legge prevede anche il gratuito patrocinio, cioè il pagamento delle spese processuali a carico dello Stato, per i procedimenti aperti dalla magistratura per gli imputati che invocano la legittima difesa. Vengono aumentate le pene per furto (fino a 7 anni di detenzione), scippo e violazione di domicilio (fino a 4 anni in carcere).

Il relatore della legge è il leghista Andrea Ostellari che la definisce la sintesi di più disegni di legge di diverse parti politiche. La difesa è sempre legittima a casa proprio di giorno e di notte. Non se l’intruso fugge e desiste, ma se la persona non mi minaccia posso sparare per difendere la mia proprietà? «La difesa è l’atto che faccio per cercare di difendermi, io non posso conoscere le intenzioni della persona che entra in casa. La rapina è più che sufficiente come motivazione per un atto volto alla difesa che sia con bastone, mattarello o pistola. Scopo della legge è mettere al centro il cittadino per bene».

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Se la questione armi non è collegata per chi propone la legge, lo è invece per Giorgio Beretta di Opal, Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere e le politiche di Sicurezza e Difesa. «Una parte della riforma», dice, «quella della certezza della pena andava fatta, ma occorre stare attenti a non passare dalla legittima difesa al legittimare l’offesa. In Italia abbiamo avuto come omicidi per furti o rapine 30 casi all’anno di morti fra aggrediti e aggressori. Le rapine sono state più di 2500 nelle case e 5000 negli esercizi commerciali. Se tutti reagiscono sparando ci troviamo con 7500 morti».

Beretta sottolinea la necessità di rendere più restrittive le norme sul possesso di armi e maggiori controlli sui legali detentori anche in ragione delle modifiche recentemente introdotte riguardo al tipo e numero di armi. «Se è permesso difendersi in casa con le armi da fuoco bisogna saperle usare. Sono armi legalmente detenute anche quelle utilizzate da familiari del legittimo proprietario per commettere omidici. La vera emergenza sono gli omicidi in famiglia e i femminicidi». Solo nei primi 6 mesi del 2018, sono state uccise 44 donne, il 30% in più rispetto lo stesso periodo del 2017 (in totale nell’anno sono state 113)secondo l'associazione Sos Stalking. Più armi in circolazione influisce anche su questi.

L’Associazione Nazionale Magistrati non sembra favorevole alla nuova norma. «Molti dei nostri rilievi critici sono stati accolti» ha detto il presidente Francesco Minisci che però ricorda come «le indagini per capire come si è svolta la vicenda debbano essere sempre fatte, ciò a tutela e a garanzia di tutti, anche se si è aggiunto l’avverbio “sempre”». La difesa è sempre legittima, ma anche le indagini vanno fatte sempre.

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