Il totem di una data convenzionale

In Inghilterra, le locuzioni “avanti Cristo” e “dopo Cristo” non godono di buonissima salute. Nell’Essex e nel Sussex c’è chi pensa che sia ora di sostituirle con “prima dell’era comune” ed “era comune”. La notizia ha rattristato Pierluigi Battista, noto editorialista del Corriere della Sera. Che ha scritto un corsivo per deplorare quello che, a suo dire, è un tentativo di non offendere la religione musulmana: i bravi ebrei non intenderebbero scatenare alcuna “guerra santa”, ma gli islamici, sembra volerci far capire, invece sì. Gli atei, e più in generale i laici, come al solito non risultano pervenuti.

In realtà la proposta viene da uno dei gruppi “Sacre”, che si occupano dell’educazione religiosa e che coinvolgono persone di diverso orientamento e di diversi gruppi religiosi, in primis della Chiesa Anglicana. Battista non sembra avvedersene, per cui la “ridicola provocazione” gli serve per l’ennesima difesa di crocifissi, presepi e festività religiose. E via di piano inclinato; perché “è già successo che dal ridicolo scaturiscano guerre e tragedie. Prima e dopo Cristo”. Se è per questo, ve ne sono state enormemente di più “in nome di Cristo”.

La data di nascita di Gesù è sicuramente sconosciuta, e quasi sicuramente non è avvenuta nell’anno uno. La data d’inizio del conteggio degli anni, piaccia o no, è quindi già ora una data convenzionale — peraltro di larga diffusione soltanto da qualche secolo. Se facessimo un esperimento mentale, se l’umanità fosse chiamata a decidere da quale evento partire, non arriverebbe mai a una decisione condivisa e non vi arriverebbe nemmeno a maggioranza, perché anche i cristiani non rappresentano più di un terzo della popolazione mondiale, e sono a loro volta divisi in migliaia di confessioni. Viviamo in un mondo plurale: non è un caso se il premier Gentiloni abbia deciso di diffondere il “calendario di tutte le religioni”. Per non far arrabbiare troppo i Battista, e per non correre il rischio di sembrare troppo moderno, ha tuttavia pensato bene di darne l’annuncio ad Assisi.

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Mantenere — per ragioni meramente pratiche — come base di partenza l’epoca in cui dovrebbe largo circa essere nato Gesù sarebbe dunque già un privilegio non da poco per la religione cristiana. E non è vero che le religioni di minoranza (anche quelle “buone”) sarebbero d’accordo per l’uso del riferimento a Cristo. Non avranno intenzione di battersi per cambiarlo, certo, ma nelle loro pubblicazioni non vi fanno ricorso. E non lo fa Nessun Dogma, che anziché all’era comune ricorre all’espressione, più diffusa in Italia, “era volgare”. Ma non ditelo a Battista: la “provocazione” gli sembrerebbe, oltre che ridicola, per l’appunto volgare. Non è un comportamento accettabile, in certi club esclusivi.

Non si capisce del resto quali serie argomentazioni possa avanzare chi vuole mantenere il riferimento a Cristo in un paese, la Gran Bretagna, in cui i non credenti sono ormai la maggioranza. Non si capisce nemmeno chi dovrebbe scatenare le guerre paventate da Battista. Che ogni tanto ha anche delle apprezzabili esternazioni laiche, ma che proprio per questo dovrebbe sapere che la laicità le guerre le evita, non le dichiara. Purtroppo Battista è un laico debole, come tutti gli identitaristi che più che con una religione preferiscono schierarsi con i suoi simboli. Anzi: con tutti i simboli, come ha mostrato nella difesa a oltranza dei versi ormai impresentabili dell’inno di Mameli.

Si sa: ciò che è totemico è più radicato nell’indole umana. Affascina anche molti atei, ed è una formidabile arma in mano alle classi dirigenti di ogni tempo e luogo. Ciò che è totemico è anche più difficile da cambiare. Ma si può fare, lo si deve fare e lo si farà pacificamente. A differenza dei tanti veri totem che nel corso della storia sono stati abbattuti con la forza. Nel corso di vere guerre e in nome di altri totem.

Raffaele Carcano

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29 commenti

Francesco S.

Mah, comunque a.C/d.C o e.V/a.e.V non vedo questo grande cambiamento lo 0 è sempre lo stesso. Io ho sempre fatto riferimento ad a.C. per prima dell’anno 1 d.C, perché alla fine è quello il riferimento convenzionale. Su wikipedia in Italiano usiamo la stessa convenzione, ogni tanto capita qualche traduzione dove usano la variante aev ma in genere sono POV ebraici, capitò una volta uno che voleva scrivere D-o, al posto di Dio, proprio per questioni religiose.

Frank

Dall’articolo del Pierluigi Battista si può evincere il silenzio nei confronti dei non credenti che ormai sembra più scaturire dalla paura della loro costante crescita che dall’indifferenza, un altra cosa che si nota è il solito “rodimento deretanico” nei confronti degli ebrei e sono contento che stavolta vengano chiamati in causa a fin di bene, affinché si capisca che io non li difenda ma non capisca come mai vengano chiamati in causa appunto a discapito di altre religioni i cui fedeli sono più numerosi di loro, ma quello che si nota di più e questo bisogna dirlo, è l’errore gravissimo di Carcano quando parla di Gentiloni come premier, questo è veramente molto grave. 🙂

Diocleziano

Ho sempre usato e.a. (evo antico) ed e.m. (evo moderno).

Anni fa avevo proposto, qui, che si scrivesse a.C e d.C. però nel senso di ”avanti Caio” e ”dopo Caio” perché ci sarà pur stato un Caio qualunque nato nell’anno 1, no? 😆

Diocleziano

Si dà il caso che la mia iniziale sia proprio ‘C’… quindi anche l’attuale datazione soddisfà il mio ego smisurato. 😛

giancarlo bonini

All’inizio del nuovo millennio, fra le tante proposte di innovazioni sorte in quel periodo, mi era sembrata ragionevole quella del CICAP, di far iniziare il conteggio degli anni da 6000 anni addietro e cioè il periodo riconosciuto dalla scienza come inizio della scrittura e quindi della storia. La cosa mi era sembrata allora ( e la trovo tuttora) ragionevole e pratica. Purtroppo, come all’ora la ritengo inattuabile a causa dei soliti motivi.

dissection

@ Giancarlo Bonini
La dendrocronologia potrebbe venirci in aiuto…

bruno gualerzi

Io in genere, quando intendo parlare dell’origine della storia umana, mi rifaccio – alla faccia di Darwin – ad Adamo ed Eva. Convenzionale per convenzionale, almeno loro non sono raffigurati come scimmie. 🙂

Francesco S.

Non mi sarai diventato un seguace di De Mattei. Anche tu in vecchiaia convertito?😂

bruno gualerzi

Battuta (la mia) a parte, la vicenda narrata nella bibbia di Adamo ed Eva cacciati dal paradiso terrestre, mi ha sempre suggestionato (a differenza di quasi tutto il resto di quel libro ‘sacro’). Vi si narra di un ‘peccato originale’ dovuto all’accesso all'”albero della conoscenza del bene e del male” che prefigura la nascita della coscienza… quella che dà all’uomo la consapevolezza, tra l’altro, della precarietà della condizione umana che accompagnerà tutta la storia dell’umanità, fatta diventare nel racconto biblico una ‘colpa’ da espiare (il tutto – presumo – senza conoscere Freud 🙂 )
Nascita della coscienza che non credo sia riconducibile ad un momento più o meno identificabile dell’evoluzione (in altra sede ho anche cercato di spiegare perchè)… per cui – da questo punto di vista – Adamo ed Eva, la loro ‘vicenda’ mitologica, possono alludere all’inizio a-temporale della storia umana. Quanto meno a un suo aspetto particolare.

RobertoV

I cristiani rappresentano quasi un terzo della popolazione mondiale, solo accettando le loro cifre di propaganda. Basta guardare a come vengono fatte queste statistiche per rendersi conto di come siano cifre gonfiate ed assolutamente di propaganda: si basano sul numero dei battezzati e su quanto dichiarano le gerarchie direttamente interessate, spesso in aperto contrasto con quanto le statistiche dicono per quella nazione da misurazioni più affidabili (tipo censimenti o iscrizioni alla religione). Questo discorso vale ovviamente anche per i mussulmani e le altre religioni.
Di calendari nel mondo ne esistono diversi. Per esempio la Cina che ha 1,3 miliardi di persone (quindi più o meno come il presunto numero di cattolici) utilizza due calendari, quello gregoriano (non so se usino la dizione aC e dC visto che Cristo è poco noto da quelle parti) detto calendario pubblico e quello tradizionale cinese con datazione completamente diversa utilizzato nelle feste religiose. Trovo che sia una grave mancanza nel calendario di tutte le religioni che abbiano ignorato tale calendario che per il 2018 ha il capodanno cinese il 16 febbraio. Per non parlare dei vari calendari indiani, anche li con popolazione che sfiora 1,3 miliardi ed è ancora in forte crescita.
Se si vuole uniformare i calendari e davanti ad un mondo in evoluzione non mi sembra anomalo che ci si ponga il problema dell’accettabilità per tutti di certe definizioni. Invece c’è chi ritiene lesa maestà qualsiasi cambiamento che coinvolga la propria religione o i propri privilegi. Pensando poi a come spesso sono state diffuse con la forza certe abitudini.

RobertoV

Per far vedere quanto propagandistiche siano le cifre dei fedeli, basta guardare all’annuario pontificio, dove per il 2015 si riportano i seguenti dati dei presunti cattolici:
Italia: 58 milioni (su 60.5)
Francia: 48,3 (su 64), ma indagini recenti danno un 28 milioni come totale dei cristiani.
Spagna: 43,3 (su 46)
Brasile: 172,2 milioni (su 205). Statistiche più affidabili indicano in quella cifra il totale dei battezzati contando anche i protestanti, non i soli cattolici ed i protestanti rappresenterebbero il 22% della popolazione.

Diocleziano

Per dire quanto seguito ha la chiesa nel mondo:

Nel tg-dio-due rai delle 13 si diceva che Trump ha sorpassato il Banale nel numero dei follower Twitter con oltre 40 milioni, a ruota dal vaticano hanno precisato che il Banale è tornato in testa! (Chissà quali fremiti orgasmici hanno attraversato i lugubri chiostri delle clausure…)

Considerando che Trump può contare su, credo, 150 milioni di americani intesi come repubblicani; mentre il Banale dovrebbe poter contare sui supposti 2 miliardi di credenti, non mi pare che ci sia da esultare.

Gérard

Quando si comincia a parlare di un modo di datazione diverso, ci sono subito gli spiriti vagamente leghisti che si lamentono che chi vuol fare cosi è ” per non urtare la sensibilita degli musulmani ” . Quando poi i musulmani non hanno nessun problema a usare questa datazione ( spesso su certe monete o documenti, vengono messe le due datazioni : quella musulmana e quella universale/occidentale ) . Ogni religione ha la sua datazione particolare . In francese su usa spesso ” avant notre ére -prima della ns era- e de notre ére -dalla ns era ” .

Francesco S.

Gerard tu che ne sai molto di Rivoluzione francese, la datazione post-rivoluzionaria cambiò o mantenne l’anno 0 rispetto al calendario gregoriano? Io ricordo che cambiarono i nomi dei mesi (chissà perché visto che erano in maggior parte latini e pagani) ma mi sfugge questo particolare.

Diocleziano

Che io sappia non esiste l’anno 0, dall’anno 1 e.a. si passa all’anno 1 e.m.

Francesco S.

Sì hai perfettamente ragione, ma resta ancora la domanda sull’origine del conto nella francia post-rivoluzionaria.

Gérard

Francesco S.
Visto che non ti si puo mai rifiutare niente, ecco la mia risposta :
Per il primo punto, ti ha risposto perfettamente il Dio uaarino .
Per l’origine del conto, si allinea piu o mento su quello precedente salvo che per dopo un certo periodo si aggiungeva 3 o 5 giorni di piu all’ anno ( ho studiato tutto ciò quando ero bambino ma è tempo in dietro, molto in dietro) . I nomi dei mesi erano stati inventati da un poeta che li aveva chiamato secondo le stagione e loro attivita ( Vendemiaire in autunno quando era tempo di vendemmia – Ventose, Pluviose, Nivose … I nomi stessi evocavano il tempo che di solito si faceva o cosa accadeva in quei periodi . Bisogna ricordare che all’ epoca, il paese era in prevalenza agricolo . I nomi dei giorni erano anche diversi e al posto dei santi si evocavano un fiore o qualcosa dell’ agricoltura ( fumier = letame, per esempio ) Anche i nomi dei bambini erano diversi e alcuni ci sono anche rimasti : cerise ( ciliegia ) prune ( prugna ) framboise ( lampone ) fleur ( fiore ) – Nel governo di Hollande c’ era una ministra della cultura che si chiamava Fleur Pellerin ( era di origine coreana..!! ) . E di quest’ epoca che ha dato la via al sistema metrico che poi e rimasto e poi adottato dalla maggioranza dei paesi del mondo .
Bisogna ricordare che all’ epoca si voleva fare tabula rasa di tutto il passato .

Francesco S.

Grazie Gerard per la spiegazione, quindi anche i giorni della settimana cambiarono, per fortuna poi che il giorno del letame è stato abolito, non prospettava molta positività, chissà che giornata di mer*a rischiava di essere.

Gérard

Francesco S.
Ma sai che nel passato il letame era molto importante per l’ agricoltura ? Si giudicava della ricchezza di un contadino dalla quantita di letame che possedeva . In certe zone il mucchio di letame era ben esposto per orgoglio anche . Piu la quantita di letame era grande, piu si supponeva grande la quantita di bestiame e di campi da concimare che possedeva il contadino . Cosi quando si cercava uno sposo per la giovane donna, i genitori guardavano la quantita di letame che aveva il padre del possibile futuro marito …

Francesco S.

Gérard effettivamente a senso, però come retaggio è andata meglio con Fleur.

Frank

Dialogo della foto.

Maria: Ma tu guarda che bel bambino.
Asinello: Speriamo che non gli spuntino le corna come al padre.
Bue: Ma non sono io il padre.
Asinello: Non parlavo di te.
Giuseppe pensieroso: Eppure a me questa storia dello spirito santo mica mi convince molto…

Tosti Luigi

Ho da tempo risolto questo problema datando la mia corrispondenza, le e.mal e le PEC con:
A.i.C (avanti l’invenzione di Cristo) e D.i.C. (Dopo l’invenzione di Cristo). Ma non è una mia invenzione.

Francesco S.

Pensavo che comunque volendo si potrebbero usare i numeri negativi per le date prima dell’ 1 d.C e quelli positivi dall’1 d.C in poi. Si toglierebbe la necessità della sigla pur non alterando tutta la datazione corrente.

Francesco S.

Non ne ho idea, mi pare che comunque che il calendario gregoriano sia usato anche in Cina.

Gérard

Ma l’usano in tutto il mondo e accanto a questo il loro calendario . Anche per un semplice motivo economico ( Per loro il commercio con il mondo occidentale è una necessita che supera ogni identitarismo ) . Salvo eccezioni come l’ Algeria ( per riaffermare un identita islamica dopo 130 anni di dominio francese ), l’ Iran ( dopo la caduta dello shah ) l’ Egitto ( presenza di El Azhar )e altri alcuni paesi musulmani il giorno di riposo non è il venerdi giorno della preghiera ma la domenica . Perfino il Pakistan ha spostato il giorno di riposo alla domenica sempre per via delle necessita economiche ( i cinesi ? loro non si riposono mai … vai a Prato di domenica per rendertene conto… ).

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