Cinismo Inter, ma cercasi disperatamente trequartista: come fare?

L’Inter va, 12 punti in quattro partite, 10 gol fatti e uno solo subito, giocatori che si confermano, altri che stupiscono, ma purtroppo qualcuno delude. Senza voler far nomi: Joao Mario e Marcelo Brozovic.

L’INTER VOLA, MA SI CERCA UN TREQUARTISTA 

Mister Spalletti che tanto bene sta facendo soprattutto all’umore della truppa, al loro senso di appartenenza, ai sogni dei tifosi e all’umore dei dirigenti, (forse) si aspettava un altro mercato, altri nomi e altre possibilità, ma nonostante magari avesse altre idee, per questa squadra ha deciso di continuare sulla strada del 4-2-3-1. Bene, ma non benissimo. Detto che bisognerà vedere Cancelo, registrare un po’ il timido Dalbert e quindi aggiustare per l’ennesima volta il mistero terzini, dato che al momento i titolari inamovibili sono D’Ambrosio e Nagatomo e la prova del giovane brasiliano ieri è stata emblematica, il problema più urgente sembra essere un altro.

JM E BROZO FIN QUI OPACHI

L’allenatore continua ad alternare nel ruolo di trequartista alle spalle di Icardi, Joao Mario e Brozovic. Buon segno? Non proprio. Mentre il portoghese è più compassato, ma decisamente più tecnico, il croato garantisce (quando ne ha voglia) più chilometri e più copertura, ad entrambi manca l’ultimo passaggio.
Il Brozovic entrato dalla panchina anche contro la Spal (evidentemente in giornata no), è stato molto deludente, mentre il numero 10 entrato a partita in corso ha garantito freschezza, tecnica e soluzioni alternative, ma che fatica.

MANCA L’UOMO PER IL 4-2-3-1

Entrambi non sono trequartista, mancano di idee, ultimi passaggi e non vedono la porta come dovrebbe fare un vero fantasista, forse sono più mezz’ali ma non certo in stile Ninja Nainggolan o  Strootman come piacerebbe a Spalletti, da poter utilizzare in incursioni rapide e letali. E soprattutto in un 4-2-3-1 non c’è spazio per loro. E diciamoci la verità, almeno fino a questo momento pronti ad essere stupiti, Joao Mario che ha sicuramente piedi più raffinati del croato, sarebbe di difficile in qualunque squadra non solo nell’Inter: non può giocare esterno, neppure interno perché non ha il passo, non è un registi mancandogli una visione ampia del campo e non sapendo gestire al meglio ogni pallone, non è un fantasista…

JOAO POCO CONCRETO

La partita di ieri è lo specchio del giocatore: è entrato bene o male in entrambe le azioni dei gol, ma ha sbagliato molto, moltissimo, troppo, si è divorato un gol facile facile e trovare un filtrante per il povero Maurito sembra una missione impossibile. A tratti goffo e spaesato, non giocava tra le linee avversarie, ma vi si perdeva dentro, tanto da ricordare un certo Kondogbia. Per quanto riguarda Brozovic bisogna ammettere che ha sperperato tutto il rispetto guadagnato. Le aspettative sono andate a farsi benedire e il suo vivere di rendita per 3 gol ben fatti, 4 partite azzeccate e 2 selfie molto virali, si sta esaurendo. Spesso non solo è fuoriforma e fuori posto, ma è svogliato, irritante, menefreghista.

Ma la speranza e forse la certezza è che il buon Luciano da Certaldo saprà aggiustare anche questa falla, perché il sogno deve continuare.

Impostazioni privacy