Manuale per bloccare la pubblicità che spia i tuoi dati personali online

Ecco come disabilitare su Facebook, Google, Youtube, Instagram e Twitter le funzioni per la pubblicità personalizzata. Le istruzioni per modificare le impostazioni su smartphone e i consigli per difendersi

Ormai lo sappiamo da tempo: ogni attività che svolgiamo online viene attentamente sorvegliata e analizzata, al fine di raccogliere dati sul nostro comportamento, gusti personali, posizioni politiche, mete preferite per le vacanze, orientamento sessuale, condizioni economiche e tantissimi altri aspetti della nostra vita personale.

Tutto questo – che avvenga sui social network, analizzando le parole chiave che usiamo nelle ricerche su Google oppure tracciando ogni nostro spostamento sul web – ha un solo obiettivo: targettizzare nel modo più preciso possibile la pubblicità che visualizziamo ogni giorno. Annunci cuciti su misura per andare incontro ai nostri (presunti) desideri e bisogni.

Finché si tratta di ricevere la pubblicità di un paio di scarpe che potrebbe piacerci, poco di grave. Il discorso cambia quando i colossi del digitale sfruttano a scopi commerciali aspetti delicati della nostra vita privata, come le condizioni economiche o di salute. Per esempio: avete cercato su Google come ottenere un prestito? Potrebbe essere questa la ragione per cui siete perseguitati dalle pubblicità di finanziamenti.

Allo stesso modo, le nostre posizioni politiche vengono utilizzate – in particolar modo durante le campagne elettorali – per targettizzare gli annunci politici che visualizziamo su Facebook. In questo caso, il problema non riguarda solo l’invasione della privacy (subita soprattutto dai tanti che non hanno piena consapevolezza dei meccanismi di Facebook), ma anche l’uso improprio che si può fare di queste informazioni.

Lo scandalo Cambridge Analytica, per esempio, ha reso noto come i dati personali siano stati utilizzati per inviare annunci politici travestiti da notizie (spesso vere e proprie fake news) nel tentativo di far cambiare idea sul candidato sostenuto fino a quel momento. Una pratica che in molti casi sconfina nella manipolazione dell’opinione pubblica (sugli effetti concreti, però, ci sono ancora opinioni molto diverse).

“È la profilazione bellezza, e tu non puoi farci niente”. Oppure no? Un documento pubblicato dall'associazione non governativa Privacy International mostra come possiamo ridurre al minimo la raccolta dei nostri dati personali, proteggendo la privacy e limitando la targettizzazione nei nostri confronti.

Facebook

Iniziamo da Facebook. Dopo essersi loggati sul social network (da desktop), cliccate sulla freccia che si trova in alto a destra e selezionate “Impostazioni”. Nella pagina che si apre, cliccate su “Inserzioni” (qui potete anche farvi un’idea delle cose che il social network sa sul vostro conto) e poi su “Impostazioni delle inserzioni”. A questo punto, aprite il menu a tendina che appare di fianco a “Inserzioni basate sui dati raccolti dai partner” (e le altre due sezioni che seguono) e scegliete “non consentire”.

Google e YouTube

Su Google e YouTube la procedura è un po’ più complessa. Per prima cosa, andate su Gmail e loggatevi. Cliccate sulla vostra immagine in alto a destra e selezionate “Account Google”. In questa pagina, sulla sinistra, scegliete “Dati e personalizzazione” e poi scrollate fino a quando non appare “Gestione attività”. Selezionate le varie attività una per una e sospendetele. Il processo è un po’ noioso, ma aumenterà drasticamente il livello della vostra privacy.

Se avete un account YouTube collegato a quello Gmail (com’è quasi certo), questa è la pagina in cui potete mettere in pausa gli annunci personalizzati anche su quella piattaforma. Scrollate ancora finché non trovate la voce “Personalizzazione degli annunci” e cliccate su “Accedi alle impostazioni degli annunci”. Nella pagina che si apre, deselezionate l’impostazione attivata di default.

Instagram & smartphone

E su una app come Instagram? La piattaforma di proprietà di Facebook viene utilizzata quasi esclusivamente su mobile, un aspetto che complica un po’ la situazione. Come spiegato da Privacy International, infatti, “è difficile minimizzare gli annunci targettizzati su telefono, perché questi possono essere inviati sulla base dei dati raccolti tramite il dispositivo, attraverso il browser che utilizzate e all’interno delle app”. Nel caso delle applicazioni, è quindi necessario agire a livello di dispositivo.

Se possedete un iPhone, accedete alle impostazioni e da lì selezionate “Privacy”. Nella schermata che si apre, cliccate l’ultima opzione (“Pubblicità”) e poi attivate la funzione “Limita raccolta dati”.

Su dispositivi Android, dovete invece recarvi su “Impostazioni”, cliccare su “Google: Servizi & Preferenze” e poi selezionare “Annunci”. Qui, deselezionate “Personalizzazione degli annunci”.

Twitter

Infine, è il turno di Twitter. Dopo esservi loggati su desktop, cliccate sulla vostra immagine profilo in alto a destra e selezionate “Impostazioni e privacy”. A sinistra, selezionate “Privacy e sicurezza” e poi individuate la sezione “Personalizzazione e dati”. Cliccate su modifica e poi scegliete la voce “Disabilita tutte”.

Una volta terminata questa procedura, sarete liberi dalla sorveglianza sui vari social network e piattaforme che utilizzate. Attenzione, però: questo non significa che non riceverete più pubblicità, ma soltanto che questa non potrà essere cucita su misura in base ai vostri interessi e gusti personali. Non sarete liberi dalla pubblicità, ma almeno – nei casi meno gravi – eviterete di essere perseguitati per settimane da decine di annunci che promuovono proprio le scarpe che avete appena comprato.