Illeciti negli appalti: ANCL SU smentisce le recenti dichiarazioni di FLAI-CGIL

Con una recente comunicazione (Prot. n. 1371/Pres.) dello scorso 9 Agosto, il presidente nazionale ANCL, Dario Montanaro, prende posizione contro le sconcertanti affermazioni affidate dal segretario generale della FLAI-CGIL Umberto Franciosi, all’edizione del Corriere di Bologna dello scorso 9 Agosto 2018.

Con un comunicato stampa indirizzato alla Direzione del Corriere di Bologna, ai Consigli Regionali dell’ANCLSU, alle Unioni Provinciali dell’ANCLSU, alla Segreteria CGIL Nazionale, alla Segreteria GGIL Emilia Romagna e alla FLAI CGIL Emilia Romagna, il presidente del sindacato unitario dei consulenti del lavoro, Dario Montanaro smentisce decisamente le dichiarazioni rilasciate dai vertici della FLAI CGIL al Corriere di Bologna, da considerarsi come una provocazione pura e semplice, che i fatti contraddicono pienamente.

ANCL smentisce le dichiarazioni di FLAI CGIL sugli illeciti negli appalti

Da quanto si legge a pagina 9 dell’edizione del Corriere di Bologna dello scorso 9 Agosto 2018, a detta del Segretario Generale FLAI-CGIL, Umberto Franciosi, i consulenti del lavoro sarebbero i responsabili della creazione di catene di appalti e subappalti illeciti, a tal punto da essere definiti dei “caporali in giacca e cravatta”.
Queste accuse gratuite – oltre ad essere totalmente infondate nei fatti – dimostrano come il maggior sindacato italiano stia dimenticando che i consulenti del lavoro sono stati i primi a denunciare il fenomeno, inviando ben due segnalazioni anche alla CGIL. Segnalazioni alle quali, proprio la CGIL, non ha mai fatto seguito una risposta.
È opportuno ricordare qui che le prime attività di denuncia del fenomeno dell’esternalizzazione selvaggia messo in essere da un determinato sistema cooperativistico sono state portate avanti dall’ANCL SU e precisamente risalgono al 16 marzo 2017 e all’11 ottobre 2017. Con una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai ministeri del lavoro, degli interni, della giustizia, al capo dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e alle parti sociali (CGlL, CISL e UIL), I’ANCL SU ha segnalato il dilagante fenomeno dello sfruttamento delle prestazioni lavorative in atto su tutto il territorio nazionale, che sta creando storture nel mercato del lavoro, oltre che favorire una illiceità diffusa. ANCLSU fa presente anche che la categoria dei consulenti del lavoro

ha già denunciato agli organi competenti tale fenomeno, tuttavia ciò non risulta aver prodotto, ad oggi, alcun intervento utile a sradicare realmente questo sistema illecito diffuso

nel mercato del lavoro. Le denunce non si sono fermate a queste due lettere ma ad altre segnalazioni presso l’lspettorato territoriale del lavoro, presso le commissioni di certificazione dei contratti e tutti gli enti coinvolti. Alle missive inviate alle parti sociali e agli enti di competenza, ha fatto seguito solo la risposta di Alleanza delle Cooperative Italiane. La CGIL, al contrario, sembra aver fatto orecchie da mercante, salvo poi denigrare la professione attraverso la stampa.

Di questi tempi, sembra stia diventando di moda la caccia alle streghe. ll sindacato in questione forse non sa che ANCL SU ha organizzato anche molte iniziative sul territorio per cercare di debellare il fenomeno; tra le più importanti Dario Montanaro ricorda l’incontro tenutosi proprio in Emilia Romagna lo scorso 17 aprile, dove la categoria è entrata a far parte anche nella Consulta regionale per la legalità, con la finalità di monitorare il fenomeno, soprattutto nel settore alberghiero, facile preda delle esternalizzazioni selvagge.

ANCL SU ritiene quindi sia giunto il momento che queste dichiarazioni spot debbano cessare, per far spazio agli innumerevoli inviti che ANCL SU sta rivolgendo al sindacato, ovvero unire gli sforzi per debellare questo fenomeno, vera piaga del nostro mercato del lavoro. Invece di alimentare accuse del tutto infondate, la CGIL dovrebbe preoccuparsi di rispondere alle segnalazioni che il sindacato dei consulenti del lavoro ha inviato non pochi mesi fa, chiedendo di individuare strategie comuni.