A tu per tu con i Nobel: Jules Hoffmann e l'immunità innata

(Testo e intervista di Paolo Magliocco) Per tutta la vita Jules Hoffmann ha studiato gli insetti e il loro sistema immunitario. Grazie alle sue ricerche, e a quelle di scienziati come Bruce Beutler e Ralph Steinman, che hanno diviso con lui il Nobel per la Medicina nel 2011, oggi sappiamo molto meglio come funziona il meccanismo di difesa non solo di insetti e invertebrati, ma anche dei mammiferi e di noi uomini.

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Abbiamo scoperto che nel nostro sistema immunitario ci sono recettori, e geni che li attivano, molto simili a quelli che scatenano la risposta alle aggressioni dei microbi negli insetti: sono i Toll (negli invertebrati) o Toll-like (nei mammiferi).

E non solo:  immunità innata e adattiva non sono indipendenti. Gli insetti hanno solo meccanismi di immunità innata, molto efficienti, ma privi di memoria. I vertebrati hanno sviluppato anche un sistema di risposta adattiva alle aggressioni dei microorganismi, un sistema capace di individuare l'aggressore e di ricordarlo.

Gli studi di Hoffmann e dei suoi colleghi nel resto del mondo hanno fatto scoprire che l'immunità innata è indispensabile per avviare la reazione anche dell'immunità adattiva. Insomma, l'immunità innata, per molto tempo sottovalutata e poco studiata nei mammiferi e nell'uomo, si è rivelata una fonte preziosa per capire come funzionano le nostre difese.

Eppure Hoffmann confessa che non ha mai pensato con il suo lavoro di poter contribuire a salvare la vita di qualcuno o di fare qualcosa per il bene dell'umanità. Anzi, alla fin fine, se non fosse stato per suo padre, non sarebbe neppure diventato uno scienziato.