L’Africa si sta “spaccando”, ma lo sapevamo già

Lo avete studiato a scuola, e ci vorranno comunque milioni di anni: se ne riparla per via di una nuova frattura in Kenya

(Daily Nation)
(Daily Nation)

A marzo in Kenya è piovuto molto e ci sono stati numerosi danni a edifici e strade. Vicino al villaggio di Mai Mahiu, nel sud-ovest del paese, si è creata una grossa frattura nel terreno, profonda fino a venti metri e lunga dieci chilometri. La frattura si trova all’interno della Rift Valley, la lunga valle africana creata dalla separazione tra due placche tettoniche in formazione, la placca africana nubiana, che comprende quasi tutto il continente africano, e la placca tettonica somala, che si estende più o meno sotto la Somalia, parte dell’Etiopia, del Kenya, della Tanzania e del Mozambico, oltre che sotto parte dell’oceano Indiano e tutto il Madagascar. Per questo la sua formazione non ha stupito i geologi, anche se qualcuno potrebbe essere rimasto colpito dalla velocità con cui si è creata la frattura e dal fatto che non si è formata con un terremoto.

Per quanto riguarda la velocità con cui si è formata la frattura, non bisogna preoccuparsi: non c’è stata un’accelerazione nel processo di distacco delle placche africane, è un processo che durerà ancora decine di milioni di anni. Per quanto riguarda il modo in cui la frattura si è formata, si spiega con la teoria della tettonica a placche anche se non c’è stato un terremoto. Secondo questa teoria – che tutti dovremmo aver studiato a scuola – quando due placche si allontanano, creando tra loro una depressione che nel giro di milioni di anni si trasformerà in un fondale oceanico, una delle cose che succedono è che la parte più superficiale della crosta terrestre si assottiglia, per via del calore proveniente dal magma sottostante e della tensione tra le due placche. Questo assottigliamento rende più fragile il suolo e può portare alla creazione di una frattura come quella di Mai Mahiu.

Questo genere di fenomeno è più frequente nel sud della Rift Valley, per esempio in Kenya, perché in questa zona il processo di separazione tra la placca nubiana e quella somala è iniziato dopo. Quando è arrivato a uno stadio più avanzato, come nella depressione di Afar che si trova più a nord, tra Etiopia, Eritrea e Gibuti, sono più frequenti i terremoti e i fenomeni vulcanici, che invece in Kenya sono rari. In particolare la fuoriuscita di magma avviene quando la parte superficiale della crosta terrestre si è ancora più assottigliata.

L’intero processo è iniziato 30 milioni di anni fa e durerà ancora decine di migliaia di anni. Cominciò proprio dalla depressione di Afar e si propaga verso sud con una velocità media di 2,5-5 centimetri all’anno. Il risultato finale sarà analogo a quanto vediamo nell’attuale oceano Atlantico meridionale: circa 138 milioni di anni fa infatti anche America del Sud e Africa erano attaccate, come si può intuire osservando i profili atlantici dei due continenti.

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