14 marzo 2018

L'antitumorale che migliora la socialità dei topi "autistici"

In topi affetti da un analogo animale dell'autismo, la somministrazione di un farmaco che normalmente viene usato nella cura dei tumori ha permesso di alleviare per un periodo protratto di tempo i deficit di comportamento sociale che caratterizzano questa patologia(red)

La somministrazione di un composto antitumorale può alleviare i sintomi comportamentali in un gruppo di topi affetti da deficit sociali simili a quelli che colpiscono chi soffre di disturbi dello spettro autistico. La scoperta, pubblicata su "Nature Neurscience", è di un gruppo di ricercatori della State University of New York a Buffalo, che hanno anche fondato una start-up per studiare la possibilità di sviluppare un nuovo approccio terapeutico a partire da questo risultato.

L'antitumorale che migliora la socialità dei topi "autistici"
Il corretto assetto e funzionamento dei circuiti cerebrali è legato alla puntuale attivazione di una serie di geni.
L'autismo è un disturbo causato da un'alterazione neurobiologica su base genetica, che provoca diversi gravi problemi comportamentali, in particolare nella capacità di relazionarsi con gli altri. Le alterazioni genetiche sono costituite da mutazioni che impediscono ai geni interessati di funzionare correttamente, soprattutto nel corso dello sviluppo cerebrale. Zhen Yan e colleghi hanno ora scoperto che il mancato funzionamento di alcuni geni coinvolti nell'autismo non è dovuto a una mutazione di quei geni ma alla presenza di alcuni elementi cellulari che li "nascondono".

I filamenti di DNA su cui si trovano i geni, infatti, di solito sono strettamente impacchettati insieme a particolari proteine, componendo la cosiddetta cromatina. Perché un gene funzioni, la cromatina deve essere dipanata in modo che il gene sia raggiungibile dal macchinario cellulare che deve provvedere alla sua espressione (ossia alla produzione della proteina codificata da quel gene). Impacchettamento e spacchettamento della cromatina sono controllati dai cosiddetti fattori di rimodellamento della cromatina.

L'antitumorale che migliora la socialità dei topi "autistici"
Perché i geni possano essere espressi è necessario che la cromatina sia spacchettata e i filamenti di DNA dipanati. (Cortesia Nicolas Bouvier/G. Almouzni)
I ricercatori hanno scoperto che nei pazienti autistici spesso è molto abbondante uno di questi fattori, HDAC2 (istone deacetilasi 2), la cui funzione è impedire lo spacchettamento della cromatina. Poiché
HDAC2 è elevato anche in alcune forme di cancro, Zhen Yan e colleghi hanno provato a somministrare ad alcuni topi "autistici" un farmaco antitumorale, la romidepsina, che blocca l'azione di HDAC2.

Gli esperimenti hanno mostrato che dopo soli tre giorni di terapia i sintomi comportamentali degli animali erano diminuiti e che l'effetto permaneva per oltre tre settimane. I risultati migliori sono stati ottenuti somministrando del farmaco nel periodo che nei topi corrisponde all'adolescenza umana e che è una fase della crescita particolarmente critica per lo sviluppo delle abilità sociali e comunicative.