Ha pagato Apple per fermare i concorrenti: multa da un miliardo di euro a Qualcomm
La Commissione europea sanziona la società che produce semiconduttori e chip per abuso di posizione dominante
La Commissione europea ha deciso di imporre una multa di 997 milioni di euro al colosso americano Qualcomm, uno dei principali produttori al mondo di semiconduttori e chip, per abuso di posizione dominante nel mercato dei chipsets de banda di base LTE. Qualcomm ha impedito ai rivali di competere effettuando pagamenti significativi a Apple a condizione di non rifornirsi da altri concorrenti. «Qualcomm ha illegalmente estromesso i suoi concorrenti, consolidando così la sua posizione dominante», ha detto la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager.
Secondo i servizi antitrust della Commissione, le pratiche di Qualcomm hanno privato i consumatori e le altre imprese dei vantaggi di una concorrenza efficace, in particolare una scelta più ampia e una maggiore innovazione. «La società ha versato miliardi di dollari a un cliente maggiore, Apple, per fare in modo che non si approvvigionasse presso i suoi concorrenti», ha detto Vestager: «questi pagamenti non erano dei semplici sconti, ma erano effettuati a condizione che Apple utilizzasse esclusivamente i chipsets di banda di base di Qualcomm».
Secondo Vestager, «questa pratica è illegale per le regole dell’Ue in materia di pratiche anti-concorrenziali». I chipsets di banda di base permettono agli smarthphone e ai tablet di connettersi alle reti cellulari e sono utilizzati sia per i servizi vocali sia per le trasmissioni di dati. I chipsets di banda di base Lte, di cui Qualcomm è di gran lunga il primo fornitore al mondo, vengono utilizzati per la norma 4G. Nel 2011 Qualcomm aveva firmato un accordo con Apple, in base al quale si impegnava a versare somme consistenti a condizione che il colosso di Cupertino utilizzasse solo i suoi chipsets negli iPhone e negli iPad. Nell’accordo era stipulato chiaramente che Qualcomm avrebbe smesso di pagare Apple se quest’ultima avesse commercializzato un apparecchio equipaggiato da un chipset fornito da un concorrente.
Secondo i documenti riservati raccolti dalla Commissione, Apple avrebbe pensato seriamente di rifornirsi di chipsets da Intel, ma alla fine ha rinunciato perché sarebbe «costato un sacco di soldi», ha spiegato Vestager. Cambiando fornitore, Apple avrebbe dovuto rimborsare a Qualcomm gran parte dei pagamenti ricevuti nel passato. Del resto, alla scadenza dell’accordo nel settembre 2016, Apple ha iniziato a rifornirsi di chipsets di banda di base presso Intel. Vestager ha sottolineato che questa pratica di Qualcomm è stata interrotta «dopo che la nostra inchiesta è stata avviata».
Intanto Qualcomm si dice pronta a presentare appello contro la sentenza della Commissione Europea. «Siamo certi che l’accordo non violasse le norme antitrust dell’Unione Europea né pregiudicasse il mercato né danneggiasse i consumatori europei», ha dichiarato Don Rosenberg, executive vice president e general counsel di Qualcomm. «Crediamo che ci siano gli estremi per un riesame del caso e inizieremo subito l’iter dell’appello».
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