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L’Europa guarda alla Sardegna per l’ecosostenibilità: con il progetto “SheepToShipLIFE” si punta alla riduzione delle emissioni di gas serra e all’incremento della produzione di carne e latte, mediante la sinergia tra pastori, tecnici e istituzioni.
CONTAS. Pastorizia e mitigazione dei cambiamenti climatici: la scommessa per il 2030. La filiera della pastorizia sarda, attraverso modelli produttivi ecosostenibili, mira a raggiungere l’obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra del comparto ovino sardo. E’ l’obiettivo del progetto europeo “SheepToShipLIFE”, finanziato dal programma LIFE, strumento dell’Unione europea per la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità: “stiamo sperimentando in Sardegna un modello di controllo delle emissioni di gas serra trasferibile in Europa” spiegano dal CNR-IBE (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per la BioEconomia, sede di Sassari).
Il primato sardo
La Sardegna è stata scelta come area di intervento del progetto in quanto rappresentativa del comparto ovino Mediterraneo: da sola conta oltre il 40% del patrimonio ovino italiano. Essa é inoltre la prima regione Mediterranea in cui l’allevamento ovino è quasi esclusivamente di tipo estensivo.
“L’Europa, con circa 100 milioni di capi allevati nel 2011, è seconda al mondo per numero di pecore. La produzione prevalente degli allevamenti è la carne, seguita da latte e lana. Tuttavia, a partire dal 2003 la produzione di latte di pecora in Europa ha registrato un incremento, con una speculare diminuzione del numero di capi e della produzione di carne.”
La spinta alla produttività
Gli studi del progetto SheepToShip LIFE evidenziano come “si sappia ancora troppo poco sulle relazioni tra l’allevamento ovino e le emissioni di gas”. La strategia del progetto prevede interventi di mitigazione volti a “la riduzione delle emissioni dei ‘gas serra”. Lo studio multidisciplinare condotto, ha elaborato diverse strategie finalizzate a raggiungere questi obiettivi (-20% di emissioni di gas serra con l’incremento delle redditività negli ovili entro nel 2030).
Il contenimento delle emissioni
Il piano si declina su una serie di tecniche di mitigazione dei gas serra che prevedono: incremento dell’efficienza riproduttiva del gregge, attraverso protocolli specifici (es. protocollo Sementusa); da ciò dovrebbe derivare un incremento nella produzione di latte e di carne. Tra le altre tecniche di mitigazione, il miglioramento nella produzione dei foraggi in azienda: questi, resi più digeribili dagli animali, contribuirebbero così alla riduzione delle emissioni di gas metano dei ruminanti, tra le voci maggiormente impattanti sul bilancio delle emissioni di CO2.
Una figura in declino
“I pastori , sostiene il presidente del Contas Battista Cualbu , non si sottraggono al confronto con la ricerca per migliorare l’efficienza dei propri allevamenti sia dal punto di vista economico che ambientale. Questo nonostante tutti gli ostacoli che quotidianamente affrontano a causa delle inique remunerazioni dei prodotti e di una burocrazia cieca che ostacola l’iniziativa imprenditoriale”. Concludendo: “Il progetto “SheepToShip LIFE” – evidenzia il direttore del Contas Alessandro Mazzette – si muove sulla stessa linea del Consorzio e ci aiuta nella direzione di un miglioramento delle produzioni. L ‘obiettivo finale é il mantenimento della qualità delle carni e la riduzione delle emissioni del comparto ovino dell’Isola”.
