#LIMESNERD: ANNIVERSARI GEOPOLITICI

Ogni giorno, le ricorrenze che hanno fatto la storia. Con citazioni, carte e articoli per approfondirne l’importanza geopolitica.

Ottaviano Augusto, Ivan il Terribile, Führerbunker: gli anniversari geopolitici del 16 gennaio

Avvenimenti e personaggi che hanno fatto la storia il 16 gennaio.
a cura di Lorenzo Noto
Pubblicato il Aggiornato il
Carta di Laura Canali
Carta di Laura Canali 
27 a.C. – Il senato romano conferisce a Ottaviano il titolo di Augusto. 


Come Gibbon sapeva, l’impero romano non era durato cinque secoli, ma 1.500 anni, dalla sua fondazione da parte di Augusto nel 27 a.C. alla sua definitiva caduta nel 1453 d.C. Per tutto quel tempo rappresentò il prototipo dell’impero; anche i suoi nemici, come gli imperi arabi formatisi dopo l’ascesa dell’islam nell’VIII secolo, sentirono il bisogno di apprendere da esso. Cosa vi era di così riuscito e grandioso nell’impero romano? Cos’era che gli altri cercavano di imitare? Per rispondere, dobbiamo considerare che l’enorme influenza di Roma era frutto anche dell’immagine idealizzata che ne veniva propagata dai suoi celebrati commentatori. È forse in questo senso che si può parlare dell’impero romano come di un mito, se con questo termine non intendiamo una menzogna o una finzione, bensì un’iperbolica e selettiva versione della realtà. Il mito di Roma attingeva a determinate caratteristiche dell’ideologia e della pratica imperiali, presentandole come la vera «essenza» dell’impero stesso.

Continua a leggere: Tu regere imperio popolus romane, memento!

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Carta di Laura Canali - 2021
Carta di Laura Canali - 2021 


1547 – Ivan IV, conosciuto come "il Terribile", viene incoronato zar di tutte le Russie.


Nel 1558 Ivan IV detto “il Terribile” – nipote di Ivan III e primo zar – rilascia alla famiglia di mercanti degli Stroganov un attestato di possesso della Siberia con l’impegno di avviarne la colonizzazione. Dal 1581 gli Stroganov finanziano spedizioni lungo la Siberia occidentale impiegando i cosacchi, famigerati cacciatori di pellicce di zibellino esuli dalle terre europee e insediatisi nella steppa con comunità militari indipendenti e propri capi (gli atamani). Proprio l’atamano Jermak guida la prima spedizione contro il khanato tataro di Sibir, sconfitto e dissolto nel 1598.

Continua a leggere: L'espansione della Russia in Siberia


1901 – Nasce Fulgencio Batista, dittatore cubano dal 1952 al 1959.


Figlio di un latifondista di origine spagnola, Fidel Castro si ribellò infatti contro l’ex-sergente Fulgencio Batista, che è stato l’unico capo di Stato della storia cubana ad avere sangue africano, oltre che cinese e indio. Assieme alla protesta contro la corruzione, alle diseguaglianze sociali e all’illegalità del regime, non c’è dubbio che nel movimento anti-batistiano ci fosse anche una componente di disprezzo razziale per il “negro” al potere. E per analoghi motivi Batista era ambiguamente appoggiato da una parte importante della popolazione di colore. Proprio per questo i negri partecipanti all’assalto di Moncada una volta catturati furono spesso rimproverati e puniti dai soldati della loro stessa razza, come “traditori”.

Continua a leggere: Cuba: il razzismo nell’isola e la morte di Orlando Zapata


1945 – Adolf Hitler si rifugia nel bunker sotto il giardino del palazzo della Cancelleria a Berlino, dove passerà gli ultimi giorni della sua vita prima del suicidio.


Carta di Laura Canali
Carta di Laura Canali 


1969 - Lo studente ceco Jan Palach si dà fuoco in piazza Venceslao a Praga. Un gesto plateale per stigmatizzare l'invasione sovietica dell'anno precedente, che aveva stroncato l'esperimento di "socialismo dal volto umano" tentato dal Segretario Alexander Dubček. 


1979 – Mohammad Reza Pahlavi, l’ultimo shah, fugge dall’Iran.


Dal nostro archivio, un'intervista al figlio Reza Pahlavi:


La più grande lezione – e qui mi riferisco alla sua importanza per tutto il Medio Oriente in generale, e per l’Iran in particolare – è il concetto di laicità (secularism). In altre parole, la condizione indispensabile per un paese democratico, è la separazione della religione dal governo. Oggi questa è diventata la questione fondamentale e noi la consideriamo la pietra miliare del nostro programma. Una teocrazia – come quella che oggi regna in Iran – va contro tutte le cose in cui crediamo.

Continua a leggere: ‘Così cacceremo gli ayatollah’

Lo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi con la moglie Soraya (Foto Getty Images).
Lo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi con la moglie Soraya (Foto Getty Images).  


1990 - Mikhail Gorbachev decide di inviare 11 mila soldati sovietici in Azerbaigian nel tentativo di sedare il conflitto tra armeni e azeri.


1992 – Il governo di El Salvador e i ribelli firmano un accordo che pone fine alla lunga guerra civile.


2001 - Il presidente del Congo Laurent Desirè Kabila viene assassinato da una guardia del corpo.


 

In questa confusione emerse il colonnello Mobuto, che divenne prima capo dell’esercito e poi, dopo aver deposto il presidente, padrone assoluto del Congo, che ribattezzò Zaire. Nel 1996 forze ribelli aiutate e addestrate dal Ruanda degli Hutu scatenarono la prima guerra del Congo, che costrinse Mobuto alla fuga e consegnò il paese al capo dei ribelli Laurent Desirè Kabila, padre dell’attuale presidente. Kabila padre fu assassinato nel 2001 e da allora l’immenso paese africano è nelle mani del piccolo leopardo.

Continua a leggere: Il potere per il potere: la strategia di Kabila per restare in sella al Congo


2006 - Ellen Johnson-Sirleaf giura come presidente della Libera; è il primo capo di Stato donna nella storia dell'Africa.


2016 – Attacchi terroristici a Ouagadougou, in Burkina Faso, rivendicati dal gruppo jihadista Al-Qāʿida nel Maghreb Islamico (Aqim), provocano 30 morti.


2018 - Il leader della minoranza serba in Kosovo Oliver Ivanović viene assassinato. 


Limes lo aveva intervistato esattamente un decennio prima:


LIMES Lei è stato appena nominato segretario di Stato della Serbia per il Kosovo e Metohija, cosa si ripropone di fare?

IVANOVIC’ Parlo per me stesso perché la politica di Stato è un’altra cosa. Noi serbi potremo avere opinione diverse, ma di certo concordiamo sulla questione dell’indipendenza. Una cosa è sicura: smettiamo di parlare dello status. Agli albanesi del Kosovo 43 paesi dovrebbero bastare per il riconoscimento. Cominciamo a lavorare, piuttosto, perché l’indipendenza non porterà ai kosovari una vita migliore di per se stessa.

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