Topolino #3410: La guerra elettromagnetica
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Topolino #3410: La guerra elettromagnetica

Devo confessarlo: l’ultimo numero di Topolino non sembrava ispirarmi nulla da scrivervi per quest’oggi. La storia d’apertura aveva confermato tutte le sue basse attese, mentre il numero si concludeva con una nuova storia della serie Storia papera, che ormai da diversi mesi non leggo più dopo aver abbandonato a metà la lettura di un episodio particolarmente pessimo sia per scrittura sia per precisione storica. Sfogliando, però, L’età delle invenzioni mi sono accorto che Augusto Macchetto, in questa occasione supportato da Luca Usai, ha affrontato un terzetto di inventori che ha segnato la fine del XIX e l’inizio del XX secolo: Nikola Tesla, Thomas Edison e Guglielmo Marconi.

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I tre personaggi, interpretati da tre diversi paperi disneyani (e l’abbinamento, secondo me, non è stato completamente efficace, come vedremo più avanti), hanno incrociato le loro strade e contribuito a migliorare il mondo grazie alle loro invenzioni, tutte realizzate nel campo dell’elettromagnetismo. Non è il caso di ripercorrere una storia interessante dove comunque gli inventori e i fisici italiani hanno giocato un ruolo importante, ma riassumerei brevemente giusto i legami dei tre personaggi e la scelta operata da Macchetto per interpretarli.
topolino3410-archimede_edisonIn particolare Tesla ha incrociato le sue strade sia con Edison, sia con Marconi. L’inventore serbo naturalizzato statunitense è stato dipendente di Edison e ha avuto con lui diverse diatribe, soprattutto per l’accusa di essersi arricchito sfruttando il lavoro di Nikola, cosa peraltro perfettamente legale essendo quest’ultimo alle dipendenze dell’inventore accreditato della lampadina (ma anche in questo caso la storia è leggermente più complicata). Questa rivalità sfociò nella così detta guerra delle correnti, una sfida senza esclusione di colpi che, sulla distanza, vide la vittoria delle capacità imprenditoriali di Edison.
Tesla, in pratica, perse anche nella sfida contro Marconi: il fisico e imprenditore italiano, infatti, vinse il Premio Nobel per la Fisica nel 1909 grazie all’invenzione della radio, una tipologia di brevetto sulla quale stava lavorando anche Tesla. L’ambito premio permise a Marconi di dare una spinta ai suoi affari, cosa che invece non avvenne con Tesla, che peraltro si distingueva dai suoi due sfidanti per una minore preparazione dal punto di vista del metodo scientifico (la cosa la vedremo un po’ più in dettaglio in un futuro articolo dedicato all’inventore serbo).

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Per tutti questi motivi forse l’associazione di Tesla con Paperoga, di Edison con Archimede Pitagorico e di Marconi con Paperon de Paperoni non è stata completamente azzeccata, se non parzialmente per Marconi. D’altra parte, viste le capacità imprenditoriali, probabilmente Paperone era più indicato per interpretare Edison, mentre Archimede sarebbe stato perfetto per interpretare Tesla, vista la comune genialità da un lato e la non altrettanto efficacia nel trattare gli affari. Risulta un po’ più complicato associare Marconi con un papero in particolare: forse Filo Sganga, vista la capacità di Marconi come imprenditore, anche se indubbiamente era meno abile di Edison. O forse bisogna rivolgersi al mondo di Topolinia puntando sul simpatico Sfrizzo de Pippis.
Sta di fatto che, nonostante tutti questi spunti interessanti, non sono riuscito a leggere L’età delle invenzioni: magari qualche lettore mi convincerà del contrario nei commenti, o magari avrò convinto qualcuno a leggere la storia grazie agli intrecci tra Tesla, Edison e Marconi!

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