Le law firm più innovative in Europa: la classifica del Financial Times

Articolo, 22/10/2018

Hub digitali, progetti di responsabilità sociale, soluzioni giuridiche al passo con i sistemi e le piattaforme digitali.
Gli studi legali (alcuni) tengono alta la bandiera della innovazione, sempre più leva concorrenziale.
Come? Facendo i giuristi.
Molte curiosità nella classifica del Financial Time sulle Most Innovative Law Firm.
Buona lettura! 

Indice
1. Allen&Overy lo studio legale più innovativo in Europa
2. Le prime cinque law firm nella classifica UE
3. Le law firm italiane che si sono imposte come “Innovative”
4. Innovazione e responsabilità sociale degli studi legali
5. Tutte le altre law firm
6. Gli Avvocati italiani innovative


Fuse, il laboratorio di innovazione legale dove legal tech, start up e imprese fanno networking, ricerca, sviluppo e business, porta lo studio legale Allen&Overy a guidare la classifica delle law firm più innovative in Europa nel 2018, secondo la prestigiosa classifica del Financial Time.

Ma anche l’Italia può andare orgogliosa, visto che nella classifica del colosso dell’editoria U.S.A trovano spazio, tra i primi cinquanta, anche legal brand tutti italiani: BonelliErede e Toffoletto De Luca Tamajo, rispettivamente in 23° e 45° posizione.

Pubblicata il 4 ottobre scorso, la classifica FT si basa su una ricerca di RSG che, dopo aver raccolto le candidature dei vari studi legali per l’area Europa, ha condotto insieme con i giornalisti del FT interviste con clienti, avvocati senior, amministratori ed esperti per incrociare i dati relative alle aree di analisi, stilando dapprima sotto classifiche per area e poi quella finale.

Gli studi legali sono stati classificati con uno specifico ranking in ciascuna delle aree di attività in cui l’approccio “innovative” può fare la differenza, che sia business, oppure di competenze legali, o addirittura in quella di “ responsabilità sociale”, che vede gli studi legali operare per favorire il rispetto della rule of law e garantire un più facile accesso alla giustizia.

Mi piace evidenziare questo aspetto, perché in qualche modo scardina il luogo comune, implicito e forse inconsapevole, che vede l’innovazione, digitale o meno, come semplice modello di efficienza per fare “più business”. Ebbene, può non essere (solo) così. Ma andiamo con ordine.

1. Allen&Overy è lo studio legale più innovativo in Europa

Allen&Overy quest’anno guida la classifica Europa come “Most Innovative Law Firm”, anche perché ha nel suo board  il “Legal Innovator of the year”, conferito a ex aequo a Jonathan Brayne, fondatore e chairman di Fuse. 

Avv.4.0 ha già scritto di questa idea innovativa (Studio legale del futuro? Le nuove tendenze di oltre manica), promossa da un brand legale ma diretta a creare network (e business) tra legal tech, start up e imprese di diversi settori. Lanciato poco più di un anno fa, a settembre 2017, Fuse è uno spazio situato all’interno degli headquarters londinesi di Allen & Overy dove si collabora all’ideazione, sviluppo e testing di soluzioni legal tech, regtech e dealtech.

Commentando il premio ricevuto, Jonathan Brayne ha affermato: “L’innovazione richiede due cose: un’idea brillante e la capacità di applicare con successo quell’idea all’interno della propria organizzazione. Il mio contributo è stato quello di aiutare nell’implementazione, ma ciò non può avvenire senza un grande entusiasmo. Di conseguenza, i veri vincitori di questo premio sono i miei amici e colleghi di Allen & Overy che hanno messo a disposizione tutto il loro entusiasmo”, riporta la nota stampa di Allen & Overy.

Il trend di sviluppo dell’hub, peraltro, punta verso l’alto visto che è proprio di qualche giorno fa la notizia data al mercato inglese che FCA e Bank of England stano collaborando con Fuse nell’ambito di un progetto pilota di Digital Regulatory Reporting. Insomma…quando il legal si fa promotore…

In tabella, segnaliamo i primi dieci brand che hanno raggiunto lo score più alto.

2. Le prime cinque law firm nella classifica UE

E’ interessante, per farsi una idea della capacità creativa degli studi legali, scorrere almeno le cinque posizioni in classifica per andare a curiosare tra i progetti per i quali sono state segnalate. Appena dopo Allen&Overy nella classifica generale troviamo Linklaters, segnalata tra le altre cose per progetti di Data- Knowledge- Intelligence e Enabling business growth.  In relazione al primo aspetto, leggiamo che lo studio legale ha realizzato un sistema di integrazione dei dati posseduti da tutti i suoi dipartimenti, per sviluppare una conoscenza più approfondita e strategica delle informazioni in possesso dello studio; per quanto riguarda il secondo aspetto, il legal brand ha assistito Just Eat in una procedura presso l’Antitrust inglese, consentendole di acquisire un’altra società che faceva delivery food presso i ristoranti.

Terza posizione per Freshfileds Bruckhaus Deringer sempre per progetti di Data- Knowledge e Intelligence e Dispute resolution. Quarta posizione per White&Case e quinta per Bird&Bird, grazie anche ad una innovativa soluzione medico legale offerta al Comitato Olimpico mondiale, che consente di collocare nella corretta categoria sportiva le persone transgender.

3. Le  law firm italiane che si sono imposte come  “Innovative”

I due brand in classifica sono Bonelli Erede e Toffoletto De Luca Tamajo.  

Il primo brand è segnalato in ben quattro categorie, sia di Business of law sia di Legal expertise. In particolare lo studio milanese è segnalato nelle categorie Dispute resolution, Managing complexity e scale, New business & service deliveries model. Il FT ha menzionato la consulenza che lo studio legale ha prestato a Google in materia fiscale, facendo in modo che fosse esclusa la stabile organizzazione permanente di Google ADS, il branch che gestisce le aste automatiche per fissare i costi dell’advertising. O quella fornita a Terna group che ha permesso di finanziare con fondi privati la creazione della linea elettrica sotterranea più lunga al mondo e completamente integrata con le infrastrutture di trasporto.

I lettori di Avv4.0 già conoscono le iniziative di Toffoletto De Luca Tamajo, dalle parole di uno dei soci fondatori Franco Toffoletto (Essere Avvocato nell’era digitale: l’esperienza sul campo di Franco Toffoletto).

Le law firm più innovative dell’anno. Parola di FT!  click to tweet

Lo studio entra nella classifica nella categoria New products & services, grazie al nuovo prodotto lanciato sul mercato - “Contratti digitali” - piattaforma online per la creazione di contratti personalizzati dedicata ai clienti. Una nota dello studio specifica che il sistema è tailor made, perché è “predisposto ad hoc per ciascun cliente e consente di generare qualsiasi tipo di documento su misura, personalizzato, in automatico ed in pochi minuti, in una o più lingue. Il processo di creazione è stato studiato per evitare l’inserimento di clausole contraddittorie o non verificate, garantendo la qualità, la validità e l’uniformità dei contratti generati”. Grazie al lavoro sinergico con Lexdo.it, la legal tech che produce contratti per clienti retail tramite una interfaccia on line che permette la compilazione di un questionario e una funzione di ricerca nell’archivio, lo studio è stato segnalato anche nella categoria Tecnology.

Nuove idee e sistemi digitali non solo per essere sul mercato legale in funzione prospective, dunque, ma anche per “gestire” in maniera innovative e integrata i propri clienti.

4. Innovazione e responsabilità sociale degli studi legali

Chi dice che non possano andare a braccetto? E non si tratta solo di mettere in campo progetti ipertecnologici, ma anche di utilizzare il digitale per rafforzare l’esercizio di alcuni diritti; ma anche prestare la propria opera intellettuale per raggiungere nuovi traguardi di tutele. Tra i vari progetti censiti e/o segnalati a FT dagli studi legali, che hanno meritato un premio, per esempio, ci sono anche quelli raccolti sotto la categoria Social Responsability. White&Case, che guida questa classifica, è stato segnalato per la capacità di argomentare davanti alla Corte di Giustizia Ue e ottenere il diritto di libera circolazione di sposi omosex anche se uno dei partner non è cittadino Ue. Dla Piper è impegnato in Gambia contro i matrimoni con minori. Crowdjustice ha realizzato una piattaforma di crowdfunding per permettere a soggetti meno abbienti di ottenere tutela legale. Ha raccolto sei milioni di sterline con cui ha potuto prestare sostegno e pagare le spese legali di molti casi, tra cui realizzare un sistema di protezione whisteblowing per tanti giovani medici. Più responsabilità sociale di questa…

5. Tutte le altre law firm

Nella classifica delle prime cinquanta law firm sono indicati tanti brand che operano anche in Italia. Oltre quelli già citati, ricordiamo (in ordine di classifica): Hogan Lovells, Dla Piper, Orrick, Herrington & Sutcliffe, Eversheds Sutherland, Norton Rose Fulbright, Simmons&Simmons, Osborne Clarke.

6. Gli avvocati italiani Innovative

Alla classifica delle law firm più innovative, FT ha collegato anche quella degli avvocati che si sono distinti nel 2018 per le loro capacità di fare “tendenza”. Oltre l’inglese Jonathan Brayne, già citato, e tra gli altri, troviamo due legali italiani: Giovanni Lega di LCA- studio legale, che ha avuto l’intuizione di organizzare la giornata milanese Diritti al Futuro, coinvolgendo 3000 avvocati che si sono confrontati con personaggi e trend della legal innovation (ne abbiamo parlato in Avvocati al futuro: tutti smart con l’Intelligenza artificiale); e Paola Leocani di Simmons&Simmons per la capacità di individuare soluzioni giuridiche innovative per il mercato dei titoli di Stato, convincendo anche la…Consob.

Infine, segnalo che pur se non in classifica FT anche Dentons sta giocando la carta dell’innovazione: proprio qualche giorno fa ha lanciato un tool on line che consente di consultare e confrontare le leggi sul Registro per la trasparenza in diversi Paesi dell'Unione Europea.

In conclusione mi viene da osservare che tra Business developement, Innovazione e Comunicazione può ben esserci un circolo virtuoso. Che ne pensate?

(Altalex, 22 ottobre 2018. Articolo di Claudia Morelli)

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