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2019/07/19

Quanto è difficile viaggiare nello spazio? Imparatelo e insegnatelo con Kerbal Space Program

Credit: MK01.
Questa settimana di cinquantenario del primo allunaggio non può chiudersi senza almeno citare brevemente uno degli strumenti d’insegnamento scientifico più divertenti e riusciti in campo spaziale: il Kerbal Space Program.

In estrema sintesi, si tratta di un videogioco di simulazione per PC Windows, Linux e Mac, Steam, PS4 e XBox One nel quale il giocatore deve progettare e costruire un veicolo spaziale che trasporterà non degli umani ma dei Kerbal, una sorta di Minions votati all’esplorazione del cosmo.

Il veicolo rispetta le leggi della fisica e quindi deve essere costruito e lanciato tenendone conto, altrimenti si sfracellerà. Dovrà raggiungere la velocità corretta e assumere la traiettoria corretta per restare in orbita, ma dovrà anche avere una struttura adeguata, altrimenti le sollecitazioni impartite dai motori lo faranno disintegrare. Dovrà inoltre tenere conto della presenza di un’atmosfera sia durante il decollo, sia durante il rientro.

La complessità e il realismo del Kerbal Space Program sono tali da permettere di usare il gioco come una piattaforma di apprendimento delle basi della tecnologia aerospaziale e della meccanica orbitale, che non sono per nulla intuitive: quando sei in orbita, più acceleri e più sali di quota, ma al tempo stesso perdi velocità. Anche chi non ha ambizioni di ingegneria aerospaziale può giocare e nel frattempo farsi un’idea piuttosto chiara delle limitazioni e della difficoltà di un volo spaziale.

Qui sotto potete vedere l’astronauta Scott Kelly che usa il Kerbal Space Program per insegnare appunto i rudimenti della meccanica orbitale e concetti come il max Q (pressione dinamica massima al decollo), la circolarizzazione di un’orbita e il rientro in atmosfera in maniera molto divertente, anche se un po' catastrofica.


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