Titolo in calo a Parigi

Kering cresce del 21,9% grazie a Gucci e all’Asia-Pacifico

Salgono a 3,79 miliardi di euro i ricavi trimestrali di Kering: il 21,9% in più rispetto a un anno prima (+17,5% a tassi di cambio e struttura costanti).

In base al consensus degli analisti riportato da Reuters il fatturato si doveva attestare a 3,71 miliardi.

I marchi del lusso nel complesso sono cresciuti del 21,7% a 3,65 miliardi (+17,4% a cambi costanti). Le vendite retail, che rappresentano il 78% del fatturato del business, hanno realizzato un +19%, trainate dall’Asia-Pacifico (Giappone escluso), dove il gruppo ha messo a segno un +30% a periodi comparabili. A due cifre la performance in Sol Levante (+12% comparabile) e in Europa occidentale (+14%), mentre in Nord America l’incremento è stato del 7%. I ricavi wholesale sono invece aumentati del 12%.

L’altro segmento di attività di Kering, quello dell’eyewear, ha segnato un +23% a 128 milioni di euro.

Tra le griffe in portafoglio Gucci mantiene un andamento molto dinamico (+24,6%), seppure in rallentamento rispetto al primo trimestre 2018 (+38%), trainato dal +35% in Asia-Pacifico. La crescita organica del marchio guidato da Marco Bizzarri e disegnato da Alessandro Michele risulta del 20%, oltre le stime della media degli analisti (+18,5%).  

In una conferenza telefonica, riportata dai siti di economia e finanza, il direttore finanziario di Kering, Jean-Marc Duplaix, si è detto «molto sereno per il percorso di normalizzazione di Gucci» e ha anticipato che quest’anno il brand avrà la capacità di fare due volte meglio del mercato (in alto, un'immagine della campagna Gucci per la pre-fall 2019 scattata da Glen Luchford).

Indicazioni che forse non sono state apprezzate dagli investitori: in chiusura di seduta il titolo Kering registra un -5% alla Borsa di Parigi, al prezzo di 510,4 euro per azione.

La seconda griffe più importante per volume d’affari, Saint Laurent, ha raggiunto i 498 milioni di euro di gior d'affari nel primo quarter, in aumento del 21,9% (+17,5% a periodi comparabili), dal +12% dello stesso trimestre del 2018.

Per Bottega Veneta non si parla ancora di inversione di tendenza: -5% il fatturato a 248 milioni (dal -6,8% di un anno prima).

Il resto dei marchi in portafoglio aggregati hanno totalizzato 576 milioni di euro di ricavi, in aumento del 25% (+21,7% a periodi comparabili), sostenuto da Balenciaga e Alexander McQueen.

e.f.
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