27 marzo 2018

Una nuova, inaspettata struttura anatomica

Il tessuto connettivo è pervaso da cavità riempite di liquido di origine linfatica. Questa struttura, finora passata inosservata, permette di ammortizzare le sollecitazioni a cui sono sottoposti organi e tessuti, e spiega anche perché il cancro si diffonde più facilmente quando arriva ad aggredire il connettivo(red)

I tessuti connettivi sostengono, collegano e permettono il nutrimento degli organi, in cui garantiscono anche la corretta adesione degli altri tessuti che possono formare quegli stessi organi. Finora si era ritenuto che i tessuti connettivi fossero densi e compatti, ma uno studio appena pubblicato ha trovato che non è affatto così. Ricercatori della New York University hanno dimostrato su "Scientific Reports" che il tessuto connettivo ha una struttura ricca di compartimenti riempiti di liquido, una scoperta, che ha implicazioni per la comprensione dei meccanismi fisiologici e della diffusione nell'organismo di processi patologici, in particolare del cancro.

Più della metà dei fluidi corporei si trova all'interno delle cellule, e circa un settimo all'interno di cuore, vasi sanguigni, linfonodi e vasi linfatici. Il fluido rimanente, fra una cellula e l'altra, è detto "interstiziale", e lo studio effettuato da Neil Theise e colleghi è il primo a considerare gli spazi interstiziali alla stregua di un organo a sé stante, e per di più "uno dei più grandi del corpo", dicono gli autori.

Una nuova, inaspettata struttura anatomica
Schema della nuova struttura identificata. Sono indicati i fasci di proteine di collagene (collagen bundles), gli spazi pieni di liquido (fluid filled space) e le proteine CD34, che permettono il passaggio delle cellule immunitarie, ma anche di alcune cellule cancerose, nella struttura. (Cortesia Jill Gregory / Mount Sinai Health System, licensed under CC-BY-ND)
Questa complessa serie di spazi è sostenuta dalle proteine collagene ed elastina del tessuto connettivo e comunica con il sistema linfatico da cui proviene il liquido che li riempie. Secondo gli autori, questa struttura agirebbe come un ammortizzatore che impedisce ai tessuti di subire strappi e lesioni in
seguito alle continue sollecitazioni provocate dal movimenti di muscoli e organi (i muscoli si contraggono e si rilassano, il cuore pompe, i vasi pulsano e così via). Il collegamento di questi spazi con il sistema linfatico spiega perché il cancro che invade il tessuto connettivo ha maggiori probabilità di diffondersi.


La scoperta di questa sottilissima struttura annidata nel tessuto connettivo è stata possibile solo grazie alla nuova tecnica di osservazione dei tessuti in vivo adottata da Theise e colleghi. Finora infatti l'esame della struttura microscopica dei tessuti era eseguita su campioni osservati al microscopio, che prevede la loro sezione in sottilissime "fettine" (sezioni istologiche) e l'applicazione di sostanze chimiche (dette fissativi) che permettono la conservazione del preparato e la sua colorazione, in modo da renderne visibili le caratteristiche principali. Questo procedimento provoca però la perdita dei liquidi presenti negli spazi ora identificati, che così collassano, dando al tessuto connettivo l'aspetto molto compatto finora osservato.

Theise e colleghi hanno invece usato una recentissima tecnologia, l'endomicroscopia confocale laser con sonda, che permette di osservare e analizzare la struttura dei tessuti in vivo.