tax credit per il turismo

Oggi scatta il click day per le spese sugli alberghi

di Antonello Cherchi

(Agf)

2' di lettura

Dalle 10 di questa mattina scatta il click day per accedere al credito d’imposta per le spese di ristrutturazione degli alberghi e delle altre strutture ricettive. Sino a domani alle 16 c’è la possibilità di inviare l’istanza per il beneficio fiscale, ma solo i più veloci avranno la garanzia di usufruirne. Infatti, la graduatoria - che il ministero dei Beni culturali pubblicherà il 2 maggio - sarà stilata in base all’ordine cronologico di arrivo delle domande.

Tetto di 200mila euro
A disposizione ci sono 60 milioni di euro da ripartire tra le strutture ricettive - alberghi, villaggi-albergo, residenze turistico-alberghiere, alberghi diffusi, agriturismi e altre strutture riconosciute da leggi regionali - che hanno effettuato interventi di ristrutturazione o riqualificazione nel 2017. Il credito d’imposta è riconosciuto nella misura del 65% su un tetto di spesa di 307.692,30 euro . Dunque, l’agevolazione - da utilizzare esclusivamente in compensazione attraverso l’F24 - è di massimo 200mila euro, da spalmare, a partire dall’anno di imposta successivo a quello in cui sono stati realizzati gli interventi, in due quote annuali di importo uguale.

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Necessario migliorare l’efficienza energetica
Oltre alla rapidità nel cliccare sul pulsante per l’invio dell’istanza, condizione per accedere al credito d’imposta, che riguarda pure l’acquisto di mobili e complementi di arredo, è che i lavori realizzati sulla struttura ricettiva abbiano anche finalità di incremento dell’efficienza energetica o di riqualificazione antisismica, così come prevede il decreto del ministero dei Beni culturali del 20 dicembre 2017.

Richieste oltre la capienza
Il tax credit per il turismo, esteso dall’ultima legge di bilancio alle strutture termali, ha a disposizione 120 milioni per il 2019 (dunque, spese effettuate quest’anno) e 60 per il 2020. L’agevolazione ha debuttato nel 2014 insieme a quella per la digitalizzazione di strutture ricettive, agenzie di viaggi e tour operator. Quest’ultimo beneficio si è esaurito nel 2017, sostituito dalle misure di industria 4.0, ma è non mai stato sfruttato appieno: a fronte di una capienza annuale di 15 milioni di euro, le istanze inviate hanno chiesto, per ciascuno dei tre anni di operatività del bonus, un credito d’imposta di poco più della metà. Diverso il discorso per il tax credit sulla riqualificazione: le istanze hanno sempre oltrepassato la capienza, che era di 20 milioni nel 2015 e di 50 nel 2016 e 2017, mentre il credito richiesto è stato di 90 milioni per ciascuno dei primi due anni e l’anno scorso ha oltrepassato i 107 milioni.

Crediti d’imposta per 422 milioni di euro
«Un segnale dell’importanza della misura - afferma Francesco Palumbo, responsabile della direzione turismo del ministero dei Beni culturali - che è fondamentale per aiutare le strutture ricettive a rimanere competitive e tenere alta la qualità dell’offerta. Dal 2014 a oggi sono stati messi a disposizione, tra digitalizzazione e riqualificazione, 422 milioni di euro».

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