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Il Grillo guida la corsa della Doc Sicilia

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Vino

Il Grillo guida la corsa della Doc Sicilia

Il momento del Grillo e il record della Doc Sicilia. L'anno scorso le vendite di Grillo sono balzate del 23% mentre la Doc Sicilia nel suo complesso ha compiuto un poderoso passo in avanti doppiando la boa delle 30 milioni di bottiglie, il 10% in più. Per quest'anno le stime del Consorzio Sicilia indicano un raddoppio secco: 60 milioni. Questi dati sono emersi nel corso di Sicilia en Primeur, la kermesse annuale del vino siciliano appena conclusa a Palermo.

Oltre a presentare in anteprima i vini dell'ultima vendemmia, l'evento ha offerto in degustazione oltre 500 vini delle cantine aderenti ad Assovini Sicilia.

Operazione valore

“Questi dati positivi non ci sorprendono – ha commentato Antonio Rallo, presidente del Consorzio Doc Sicilia -. Un elemento importante è che nei primi due mesi del 2018 crescono tutte le altre Doc siciliane a conferma che, come in tutto il resto d'Italia, si punta sempre più a un sistema di denominazione che garantisce più qualità e più controlli in tutta la filiera sia in Italia sia all'estero”.

Secondo il Consorzio, i dati positivi del primo trimestre 2018 (+123%) fotografano l'exploit (certificato in parte dall'Irvo e nel suo complesso dallo stesso Consorzio Doc Sicilia) in termini di numeri e di qualità dei vini siciliani che scelgono di aderire alla Denominazione di origine controllata Sicilia. Risultati positivi raggiunti anche grazie alla decisione di viticoltori e produttori di consentire l'imbottigliamento di Grillo e Nero d'Avola sotto le insegne della Doc Sicilia, vitigni che hanno partecipato alla crescita delle diverse tipologie di vini della Denominazione di origine controllata Sicilia.

Stop alla fuga dei vigneti

“I margini di crescita sono ancora ampi – ha detto il presidente di Assovini Alessio Planeta (l'associazione rappresenta 76 cantine) – se si pensa che oggi imbottigliamo appena il 40% del vino prodotto. Sono più che ottimista: il futuro è all'insegna della crescita, specie ora che la fuga di ettari di vigneto dalla Sicilia verrà bloccata dal divieto di esportare i diritti d'impianto nelle altre Regioni. Rimangono le ferite del passato ma possiamo andare avanti”.

Quali i vini trainanti della Sicilia di oggi e domani? “Indubbiamente il Grillo e il Nero d'Avola – ha risposto Planeta - ma è necessario che ora si parli di territori della Sicilia. Andare oltre l'Etna e parlare anche di Cerasuolo, Faro, Mamertino e Marsala”.

La Sicilia deve ancora inventarsi il vino per i Millenials? “No, c'è già – ha concluso Planeta -. E' il Grillo. E tutte le sue versioni aromatiche su cui stanno lavorando le aziende”.

Nei fatti nel 2017 il Grillo è stato il vino che in Italia ha segnato la maggiore crescita nella grande distribuzione: +23% a volume e +21% a valore. Brutte notizie invece per il Nero d'Avola: ha perso il 4,6% a volume (a 7 milioni di litri) e il 2,8% a valore (a 28,5 milioni di euro). Tuttavia rimane l'ottavo tra i più venduti, con un prezzo medio a bottiglia piuttosto basso, 3 euro, e una pressione promozionale del 56%.

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