Daily Brief – Lunedì 27 novembre
27 Novembre 2023 - 3 minuti
5 Gennaio 2018
Basta. Non ne possiamo più. La tanto scritta, parlata e citata guerra tra macchine e persone sull’arena professionale sembra finalmente arrivata al capolinea, con un bel lieto fine che accontenta tutti indicato dalla società di design Fjord nel proprio report di trend 2018:
“Dove una volta la minaccia al lavoro era costituita dall’introduzione della linea di produzione, delle macchine da scrivere e dai veicoli a motore, ora il tema caldo è costituita dalla diffusione dell’Intelligenza Artificiale e dei robot. Le organizzazioni devono smettere di parlare di tutto ciò e iniziare a progettare per il cambiamento: in che modo abilitare persone e macchine a tirare fuori il meglio le une dalle altre.”Interessante, vero? Sicuramente più rassicurante, almeno.
“Questo grazie alla loro capacità di fare ordine dal caos – ovvero, dalla grande mole di dati che governano le nostre vite.”Ecco la chiave di volta per il Content Marketing, il Copywriting e tutti i mestieri legati alla creazione dei contenuti: pensare ancora alla macchina come un’alleata da coinvolgere in task specifici. Non dimenticare che al governo di qualsiasi sistema creato dall’uomo… c’è l’uomo 🙂 A proposito, ti consiglio di leggere un interessante articolo di Alessandro Giaume recentemente pubblicato proprio su Ninja Marketing: “Perché i robot non ci ruberanno il lavoro (ma noi dobbiamo diventare i loro leader)”. Cosa possa significare tale collaborazione nello specifico, ce lo dice il Content Marketing Institute in un post dedicato, prendendo come spunto il lavoro nel giornalismo e parlando di come un’analisi compiuta dall’Intelligenza Artificiale potrebbe risolvere diversi task noiosi e problematici per una serie di professionisti. Da un flow di lavoro tradizionale, a un secondo adattato per la collaborazione tra robot e persone. LEGGI ANCHE: Impariamo a pensare come copy, anche nel digitale
“Ho inserito il titolo “Content Promotion” e ho cliccato sul pulsante di avvio. Ci sono voluti 2 minuti per “cucinare” il contenuto, presentandomelo in modalità paywall. Ho pagato 1,90$ per il pezzo, ma poi ho dovuto sborsare altri 19$ perché ho dovuto acquistare un monimo di 10 articoli.”I risultati? Difficili, molto difficili da tradurre… Eccoli nelle immagini sotto. Ancora certo dell’assoluta supremazia della macchina sull’uomo? 🙂 Per stabilire una connessione empatica con la propria audience occorre scrivere contenuti emozionali, ricchi di pathos, soggettivi, centrati sul lettore e le sue specificità (ma non solo: per i restanti consigli d’oro, ti rimando alla recente opera “Digital Copywriter: Pensa come un copy, agisci nel digitale” scritto dall’ottimo Diego Fontana). Esiste una correlazione statistica positiva tra connessione emotiva con la persona e acquisti effettuati da quest’ultima. Maggiore la prima, maggiore la seconda: Scott Magids, Alan Zorfas e Daniel Leemon parlano da alcuni anni (su Harvard Business Review, per esempio) di una nuova scienza delle emozioni. LEGGI ANCHE: L’audience non è più l’obiettivo ma il vero asset di chi fa Content Marketing Qualcosa che un algoritmo ha ancora difficoltà a comprendere e ad attuare, nonostante Gartner abbia stimato che nel 2018 appena iniziato il 20% dei business content saranno “scritti” da algoritmi. Creatività vs Business: sei sicuro che siano la stessa cosa? Buon lavoro e in bocca al lupo a tutti noi.
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