alla vigilia di Fashion graduate italia

Giulia Pirovano: «La formazione deve essere un passo più avanti del mercato»

Uno dei rischi principali che corre chi analizza il processo creativo nell’industria della moda è di restare abbagliato dall’appariscenza mediatica e sociale del settore e di immaginare che il lavoro di tutti i creativi all’interno di questa industria moda sia organizzato secondo in base alla figura dello stilista star.

Il terzo appuntamento milanese di Fashion Graduate Italia 2019 (www.fashiongraduateitalia.it), dal 27 al 30 ottobre presso il Base di via Bergognone e il 31 ottobre nella sede di Confindustria Moda, dimostra che c'è molto altro, attraverso workshop, sfilate, incontri e attività che rispondono alle tematiche più attuali della formazione.

Abbiamo rivolto alcune domande a Giulia Pirovano, presidente del Sistema Formativo Moda oltre che chief Alumni, Industry Liaison and Career Advice Officer di Galileo Global Education Italia, il gruppo che raccoglie Istituto Marangoni, Naba e Domus Academy. Il punto di partenza sono gli strumenti per indirizzare un giovane a percorrere una strada che non sia opaca, ma vincente.

La moda è sicurezza o precarietà in questo momento storico e sociale?L’interesse per la moda, soprattutto in un Paese come l’Italia, è radicato nella storia e nella tradizione: made in Italy è sinonimo di artigianato, materie prime di assoluto livello, attenzione ai dettagli e qualità sartoriale. I giovani si avvicinano alla moda perché in quest'ambito trovano un terreno fertile, in cui dare libero sfogo al proprio talento e alla propria creatività. Si tratta di un ambito molto particolare, dove tradizione e innovazione dialogano costantemente, e in cui tecnologia e manualità sono complementari. Va ricordato che è un settore particolarmente competitivo, reattivo e in costante evoluzione, uno di quelli in cui il tasso occupazionale è in costante crescita.

Moltissimi giovani vorrebbero fare gli stilisti, ma c'è molto altro...
Certamente. Quando si parla di moda spesso si pensa solo ad abiti e sfilate, ma sono tantissime le professioni che ruotano attorno a una collezione, dal retail alla comunicazione, dall’attività di buying alla data science. Per un percorso di successo sono fondamentali il talento, chiaramente, e la passione verso la strada intrapresa. Altrettanto importante da parte nostra è guidare lo studente verso il mondo dell'industry. Istituto Marangoni, per esempio, lo fa in molti modi: coinvolgendo professionisti di moda e design come tutor e docenti, sviluppando progetti didattici speciali in partnership con le aziende e organizzando tramite il nostro career service diverse occasioni di incontro tra studenti e imprese, come i career day.

Quali sono stati i maggiori cambiamenti della piattaforma Sistema Formativo Moda?
Negli ultimi anni le nostre scuole hanno dovuto e saputo investire in offerte educative e servizi di altissimo livello, innovando e adeguando i propri programmi alle mutate esigenze del mercato. Si fanno avanti nuove tecnologie, nuovi materiali, l'e-commerce e inediti codici di comunicazione, l’attitudine digitale da armonizzare con l’artigianalità, l'attenzione all'inclusività e, non ultima, l’inevitabile svolta sostenibile che il consumatore richiede al settore moda.

Qual è l'insegnamento più incisivo che si può dare ai giovani?
Le competenze richieste dal mercato cambiano di continuazione, i ruoli si evolvono: ne nascono di nuovi, mentre altri scompaiono. Il nostro obiettivo è quello di essere sempre un passo più avanti e per questo dobbiamo insegnare a ragazzi e ragazze a essere dei visionari. Da quando abbiamo realizzato il merger tra Istituto Marangoni, Naba e Domus Academy sentiamo una fortissima responsabilità nei confronti delle generazioni future ma, allo stesso tempo, si sono potenziati gli strumenti a nostra disposizione per affinare una strategia complessiva, che consenta alle tre differenti scuole di fornire a ogni allievo un percorso di carriera personalizzato. Il terreno comune su cui ci muoviamo è rappresentato da competenza, responsabilità e autoconsapevolezza, enfatizzando i rispettivi punti di forza di ogni scuola e, al contempo, fortificando e mettendo in sicurezza la visione complessiva del gruppo.

a.c.

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