Back to the Wine: un vero e proprio movimento dedicato al vino vero.

Domenica 18 e Lunedì 19 novembre è tornata a Faenza Back to the Wine, la fiera dedicata a scoperta e valorizzazione del vino artigianale.

Back to the Wine è un’esperienza da gustare e da raccontare, basata sulla naturalità, la sostenibilità ambientale, la territorialità, la sicurezza e la condivisione, sul consumo consapevole e di qualità.
Back to the Wine non è un evento comune, si tratta soprattutto di un manifesto, condiviso da una comunità di produttori e consumatori consapevoli,  per un “ritorno al vino” e alla sua vera natura di prodotto tradizionale, culturale, territoriale, emozionale e artigianale.

L’artigianato enogastronomico contemporaneo per Back to the Wine significa rispetto della tradizione, ma al passo con i tempi, una base culturale dalla quale scaturiscono innovazione e ricerca, ma anche un ritorno alla terra e al vero vino, al lavoro a contatto con la natura, per un consumo sano e consapevole.​

E proprio il ritorno è stato il tema di questa terza edizione di Back to the Wine: raggiungere il futuro attraverso un ritorno al passato.
Il ritorno ad una visione perduta del vino vero, offuscata da premi e concorsi e da un approccio che insegue un’inesistente oggettività, dal diffondersi di un gusto omologato.
Non dobbiamo dimenticare che il vino è un atto agricolo, che deve essere necessariamente responsabile, avendo l’attenzione di procurare il minimo impatto ambientale possibile, e che è il frutto di pratiche di cantina che dovrebbero avere cura di accompagnare l’uva in una trasformazione più naturale possibile, limitando al minimo le manipolazioni.

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