La preferenza per visi di uomini molto mascolini e di donne molto femminili è un'acquisizione recente, tipicamente occidentale, che appare legata a condizioni di forte urbanizzazione: lo dimostra uno studio su 962 soggetti di 12 popolazioni del mondo appartenenti a culture diverse, smentendo l'ipotesi che si tratti di un esito della selezione naturale, in grado di favorire la selezione sociale e sessuale dei nostri antenati(red)
La psicologia evoluzionistica è una branca della psicologia che studia i tratti del comportamento umano considerandoli come il risultato finale di un lungo processo evolutivo: dalla cura dei piccoli all'altruismo, dall'omicidio all'omosessualità, non c'è caratteristica che non abbia trovato almeno in parte un corrispettivo in altre specie animali e in particolare negli altri primati.
Di conseguenza, anche l'attrattiva dei tratti fisici dell'altro sesso dovrebbe essere in qualche modo il frutto della selezione naturale e quindi universale. Ma una nuova ricerca sperimentale pubblicata sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” a firma di Isabel Scott della Brunel University, a Uxbridge, nel Regno Unito, ha dimostrato il contrario: la preferenza per uomini con tratti molto mascolini e donne con tratti molti femminili è emersa solo di recente in termini evolutivi, ed è tipica della percezione occidentale.
Gli autori hanno sottoposto a una serie di test 962 soggetti di 12 popolazioni del mondo di diverse culture, dalle più avanzate alle più primitive.
Alcune delle immagini digitalizzate di visi utilizzate nello studio (Cortesia Isabel Scott)Con un apposito software, Scott e colleghi hanno modificato una serie di immagini digitali di visi, appartenenti a cinque diversi gruppi etnici, chiedendo ai loro soggetti di dire quali fossero i più attraenti e quali invece i più aggressivi.
“Abbiamo scoperto che non tutti ponevano la stessa enfasi sulla 'tipicità sessuale' e cioè su donne molto femminili e su uomini molto maschili”, ha spiegato Andrew Clark, ricercatore della Brunel University London e coautore dello studio. “Spesso i soggetti di entrambi i sessi davano la loro preferenza ai visi neutri, cioè ai meno caratterizzati in termini sessuali”.
Inoltre, la percezione dell'associazione tra mascolinità e aggressività aumentava con il grado di urbanizzazione dei soggetti.
“Questi dati smentiscono l'idea che tratti sessuali esagerati fossero importanti per la selezione sociale e sessuale dei nostri antenati”, ha aggiunto Clark. “La preferenza per visi fortemente tipicizzati è un fenomeno nuovo per gli ambienti moderni: non si tratta certo di un filo conduttore dell'intera storia umana”.
Secondo gli autori, ambienti fortemente inurbati e quindi con una forte densità di popolazione hanno esposto gli individui a un'ampia gamma di visi poco familiari, contesti in cui il soggetto è portato o costretto a sviluppare una sensibilità percettiva per le sottili correlazioni che possono esistere fra i tratti del viso e i comportamento altrui.