Smog: il pericolo maggiore sono i motori a due tempi
Scooter e ciclomotori a due tempi producono gas di scarico con concentrazioni di composti organici volatili 124 volte più alte rispetto a quelle degli altri veicoli con motori a quattro tempi. Lo rivela un nuovo studio, suggerendo che nelle grandi città dove questo tipo di veicoli è molto diffuso, per esempio a Bangkok, siano responsabili della maggior parte delle sostanze inquinanti dell'atmosfera urbana(red)
Le emissioni di scarico dei motori a due tempi di ciclomotori e scooter sono la parte preponderante dell'inquinamento atmosferico nelle grandi città del mondo: lo ha stabilito uno studio pubblicato sulla rivista “Nature Communications” a firma di S. M. Platt del Paul Scherrer Institute di Villigen, in Svizzera e colleghi di una collaborazione internazionale.
Le pericolose nubi di smog che opprimono molte delle metropoli sono un misto di composti volatili organici: tra questi figurano sia gli idrocarburi contenenti solo atomi di carbonio e idrogeno sia altri composti in cui compaiono oltre al carbonio e all'idrogeno l'ossigeno e il coloro. I composti volatili organici sono il frutto delle emissioni di veicoli commerciali (destinati al trasporto di merci), automobili, motocicli, ciclomotori e scooter. Tra i veicoli a due ruote, in particolare, molti sono ancora dotati di motori a due tempi, che funzionano con una miscela di benzina e olio.
Gli inquinanti atmosferici prodotti dai motori a scoppio si dividono in due grandi parti: la frazione primaria, costituita dai prodotti della combustione, e la frazione secondaria, cioè l'insieme dei composti chimici che si producono in atmosfera quando l'aerosol organico primario – tra cui figurano gli idrocarburi aromatici, che sono tossici – reagisce con l'ossigeno.
In quest'ultimo studio, Platt e colleghi hanno analizzato le emissioni di ciclomotori a due tempi europei, dimostrando che la concentrazione di composti volatili organici che contengono è in media 124 volte più elevata di quella degli altri tipi di veicoli, il che colloca molti di questi ciclomotori nella categoria dei veicoli “super-inquinanti”.
Sulla base di questi dati, gli autori stimano che il problema dell'inquinamento dei motoveicoli a due tempi possa diventare rilevante suprattutto nelle città dell'Asia in cui sono molto diffusi. In una metropoli come Bangkok, in Thailandia, questi veicoli a due tempi potrebbero essere responsabili dal 60 e al 90 per cento di tutto l'aerosol organico primario presente nell'atmosfera delle aree urbane.
Se si vogliono evitare questi livelli d'inqunamento atmosferico, bisognerebbe quindi porre forti restrizioni alla circolazione dei motori a due tempi, così come ha fatto la Cina dalla fine degli anni novanta, con significativi risultati in termini di diminuzione delle emissioni aromatiche legate al traffico veicolare.