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Additivi tossici: torna la bufala su bibite e merendine

01 febbraio 2019
Merendine, gelati e bibite tossiche: la bufala del centro antitumori che chiede massima diffusione

Un tempo falsamente attribuito al centro antitumori di Aviano, il lungo elenco di prodotti e di additivi tossici accusati di avere effetti cancerogeni è tornato a circolare sul web a distanza di anni. Si tratta dell'ennesima bufala che cerca di allarmare i consumatori facendo leva sulle loro paure. Ti spieghiamo perché è del tutto infondata.

E’ tornato a circolare in rete un presunto documento allarmistico contenete un fitto elenco che punta il dito su diversi alimenti di largo consumo contenenti additivi tossici: dalle merendine alle bibite, passando per caramelle e sciroppi. Ma non solo: a corredare la lista dei prodotti incriminati, c'è anche l'elenco degli additivi tossici. Si tratta di un falso attribuito a suo tempo al centro antitumori di Aviano (PN). L'Istituto Nazionale Tumori CRO di Aviano non ha mai diffuso la lista e aveva anche avviato azioni legali a tutela della propria immagine

Uno stralcio del finto documento che sta facendo il giro della rete

Perché si tratta di un documento inattendibile

La lista di alimenti e degli additivi è incompleta e contiene dei veri e propri errori:

  • Mancano tutti gli additivi successivi all'E 475 (basti pensare che che l'ultimo è l'E 1521),
  • Gli additivi riportati sono catalogati come coloranti, ma così non è. Per citare solo alcuni esempi, l'E 200 è un conservante, l'E 402 è un addensante e l'E 320 è un antiossidante,
  • L'elenco contiene anche additivi che non esistono e che quindi non sono utilizzabili dall'industria alimentare (E 103, E 105, E 106, E 230 e molti altri),
  • Quello che viene catalogato come più pericoloso, l'E 330, altro non è che l'acido citrico, impiegato come antiossidante e regolatore di acidità, naturalmente presente in diversi alimenti come il limone,
  • Il CRO (Centro di Riferimento Oncologico) di Aviano ha da tempo smentito, attraverso un comunicato stampa, il legame con l'immagine diffusa e la veridicità delle informazioni contenute, avviando anche azioni legali per tutelare la propria immagine.

Ma gli additivi sono davvero pericolosi?

Non tutti gli additivi sono pericolosi, anzi. Se vuoi conoscere tutto sugli additivi e farti un'idea di dove si trovano e a cosa servono puoi consultare la nostra banca dati sugli additivi. Inoltre può esserti ultile imparare a riconoscere gli additivi e gli aromi negli alimenti grazie alla nostra guida. In genrale, però, la totale esclusione degli additivi non sarebbe appropriata perché, in alcuni casi, è bene mettere a confronto il rischio legato al loro uso con quello derivante dal non utilizzarli. Chiariamo, però, che molti additivi di quelli ritenuti "tossici" nel finto documento sono considerati critici anche da noi, ma non sono tutti coloranti e le motivazioni alla base di questo giudizio sono diverse.

Gli additivi vengono intenzionalmente aggiunti agli alimenti con scopi specifici. I produttori ricavano sicuramente diversi vantaggi dal loro impiegno e il consumatore, a sua volta, può trarne beneficio (pensiamo ai cibi in scatola, facili da conservare e trasportare). Bisogna anche precisare, però, che alcuni additivi possono causare reazioni allergiche di gravita variabile, soprattutto nelle persone più vulnerabili. Altri, invece, possono essere correlati a manifestazioni di iperattività nei bambini o sono sospettati di avere potenziali effetti cancerogeni. Per questo motivo la nostra posizione non è sempre positiva per tutti gli additivi.

Qualche consiglio per limitarne il consumo

Preferire alimenti semplici, freschi e di stagione, in linea di massima, consente di limitare notevolmente il consumo di additivi. Anche i produttori, dal canto loro, possono ridurne l'utilizzo, applicando trattamenti fisici di conservazione, come il congelamento o il confezionamento sottovuoto, così come regole igieniche ancora più rigorose. Sarebbe opportuno, a tal proposito, iniziare a evitare tutti gli additivi che si sospetta possano mettere a rischio la salute dei consumatori o il cui impiego non sia giustificato. Intanto, per evitare inutili allarmismi, è bene non riprodurre questo volantino e non contribuire alla sua diffusione.