17 aprile 2015

I videogiochi d'azione aumentano le connessioni fra aree cerebrali

Nei giocatori più assidui di videogame d'azione aumenterebbe notevolmente il livello di connessione fra le aree cerebrali che presiedono all'attenzione e quelle che controllano il coordinamento fra occhio e mano. Ciò suggerisce che i videogiochi possano aiutare a migliorare le prestazioni sensomotorie degli anziani(red)

Dedicarsi assiduamente ai videogiochi d'azione sembra indurre una connessione più stretta fra le aree del cervello associate all'attenzione e quelle che gestiscono il controllo sensomotorio, e in particolare la coordinazione di occhio e mano. E' quanto risulta da uno studio condotto da ricercatori del Politecnico di Chengdu, in Cina, che firmano un articolo su “Nature Scientific Reports”.

I videogiochi d'azione aumentano le connessioni fra aree cerebrali
© ColorBlind Images/Blend Images/Corbis
Studi comportamentali hanno dimostrato che chi dedica molto tempo a videogiochi d'azione ha una capacità di attenzione selettiva sui compiti richiesti, una risoluzione spaziale della visione e una sensibilità al contrasto, e prestazioni di coordinamento oculo-motorio migliori rispetto a chi gioca solo occasionalmente.

Sul piano neuroscientifico si è invece appurato che l'uso assiduo di videogiochi può comportare alcune modificazioni nelle reti corticali dell'area visuo-motoria e un aumento del volume della materia grigia in alcune aree, come lo striato dorsale, la corteccia occipitale e alcune parti dell'ippocampo, oltre che nel cervelletto, tutte regioni che hanno a che vedere con la gestione di diversi aspetti del videogioco. Tuttavia, finora sono stati molto meno studiati i meccanismi di integrazione fra le aree che presiedono alle diverse funzioni coinvolte nell'esecuzione del videogioco.

Diankun Gong e colleghi hanno sottoposto a risonanza magnetica funzionale 27 giocatori esperti e 30 alle prime armi, scoprendo non solo che negli esperti erano maggiori la densità e il volume dell'insula anteriore, coinvolta nei processi attenzionali, e dell'insula posteriore, che controlla ad alto livello il coordinamento occhio-mano, ma soprattutto che era notevolmente aumentato il livello di connettività fra queste due regioni.

Questi risultati, dicono gli autori, suggeriscono
che il ricorso ai videogiochi stimoli la plasticità neuronale e l'integrazione funzionale nelle diverse regioni dell'insula, e che potrebbe quindi essere di aiuto nel migliorare le prestazioni sensomotorie degli anziani.

Tuttavia, aggiungono Gong e colleghi, per garantire l'effettiva esistenza di una correlazione causale fra uso dei videogiochi e miglioramento delle prestazioni, saranno necessari ulteriori studi, che prendano in considerazione molti più gruppi di giocatori, distribuiti su una più ampia gamma di esperienza di gioco. Nel loro studio, infatti, ai giocatori “dilettanti”, utenti saltuari dei videogiochi con un'esperienza non superiore a un anno, è stato contrapposto un gruppo di “esperti” molto particolare: giocatori con esperienza superiore ai sei anni che si erano distinti come campioni regionali o nazionali di videogiochi.