Editing genetico: le conclusioni del vertice internazionale
Il vertice internazionale sull'editing genetico che si è tenuto nei giorni scorsi a Washington si è concluso con la raccomandazione che l'alterazione genetica delle linee germinali umane per ora rimanga confinata alle ricerche di laboratorio: che devono però proseguire, con le dovute cautele e nel contesto di una discussione comune su come regolarle, in vista degli importanti progressi per la salute che potrebbero derivarnedi Dina Fine Maron
L'ottimizzazione del genoma umano con gli attuali e futuri strumenti di editing genetico potrebbe portare a sofisticati trattamenti e strategie di prevenzione delle malattie. La promessa di tali applicazioni è un motivo sufficiente per procedere con questo lavoro in laboratorio e nella clinica, sia pure con cautela. E' quanto hanno gli scienziati e bioeticisti che hanno organizzato il vertice Internazionale sull'editing genetico, una tre giorni di consultazioni e presentazioni a Washington, DC.
Alterare la linea germinale umana - ovociti, spermatozoi ed embrioni - è considerato un intervento più controverso dell'alterazione delle cellule somatiche per curare malattie come il cancro, e per ora bisognerebbe usarlo solo in laboratorio, hanno detto gli esperti. "Se nel processo di ricerca, gli embrioni umani ai primi stadi di sviluppo o le cellule germinali subiscono una modifica genetica, le cellule modificate non devono essere usate per determinare una gravidanza", hanno detto nella dichiarazione ufficiale.
In generale, gli scienziati dovrebbero evitare di applicare l'editing nella clinica, cioè di usarlo per il trattamento di pazienti reali (cosa che comunque non si potrebbe fare finché il metodo non si sarà dimostrato sicuro ed efficace in studi sugli animali), fino a quando gli scienziati non ne sapranno di più su di esso e ci sarà "ampio consenso sociale sulla ventilata opportunità di applicarlo".
La questione, tuttavia, deve essere riconsiderata periodicamente, ha detto il gruppo.
EDITING GENETICO: LA DICHIARAZIONE DEL SUMMIT INTERNAZIONALE
I progressi scientifici nel campo della biologia molecolare realizzati nel corso degli ultimi 50 anni hanno prodotto notevoli avanzamenti nel campo della medicina. Alcuni di questi progressi hanno sollevato anche importanti questioni etiche e sociali relative all'uso delle tecnologie del DNA ricombinante o delle cellule staminali embrionali. La comunità scientifica ha costantemente riconosciuto la propria responsabilità nell'identificare e affrontare questi problemi. In questi casi l'impegno da parte di un'ampia gamma di soggetti ha portato a soluzioni che hanno permesso di ottenere importanti benefici per la salute umana e di affrontare adeguatamente le questioni sociali.
La ricerca di base sulle modalità con cui i batteri si difendono dai virus ha di recente portato allo sviluppo di nuove e potenti tecniche che consentono di eseguire l'editing genetico – ossia alterare le sequenze genetiche - in cellule viventi, comprese quelle umane, con una precisione ed efficienza molto maggiore di quanto fosse possibile in precedenza. Queste tecniche sono già ampiamente usate nella ricerca biomedica. Esse possono anche consentire numerose applicazioni cliniche in medicina. Allo stesso tempo, la prospettiva dell'editing del genoma umano solleva molte importanti questioni scientifiche, etiche sociali.
Dopo tre giorni di discussione di questi problemi, i membri del comitato organizzatore del vertice internazionale dell'International Summit on Human Gene Editing hanno raggiunto le seguenti conclusioni:
2. Uso clinico [1]: somatico. Molte promettenti e valide applicazioni cliniche dell'editing genetico sono dirette ad alterare le sequenze genetiche solo nelle cellule somatiche – ossia nelle cellule i cui genomi non sono trasmessi alla generazione successiva. Esempi già proposti comprendono l'editing genetico per l'anemia falciforme nelle cellule del sangue o per migliorare la capacità delle cellule immunitarie di colpire il cancro. Vi è la necessità di comprendere i rischi, come un editing inesatto, e i potenziali benefici di ogni modificazione genetica proposta. Poiché gli usi clinici proposti mirano a modificare solo l'individuo che li riceve, possono essere opportunamente e rigorosamente valutati entro i quadri normativi per la terapia genica esistente e in continua evoluzione, e nell'approvare studi clinici e terapie le autorità di regolamentazione possono pesare i rischi e i benefici potenziali.
3. Uso clinico: linea germinale. L'editing genetico potrebbe essere usato, in linea di principio, anche per apportare modifiche genetiche in gameti o embrioni, che riguarderanno tutte le cellule del bambino risultante e saranno trasmesse alle generazioni successive come parte del patrimonio genetico umano. Gli esempi che sono stati proposti vanno dalla prevenzione di gravi malattie ereditarie al "miglioramento" delle capacità umane. Tali modifiche dei genomi umani potrebbero includere l'introduzione di varianti naturali o di cambiamenti genetici totalmente nuovi pensati per essere utili.
La modifica della linea germinale pone molte questioni importanti, tra cui: (i) i rischi di editing inesatto (come mutazioni fuori dal bersaglio prefissato) e la modifica incompleta delle cellule di embrioni in fase iniziale (mosaicismo); (ii) la difficoltà di prevedere gli effetti nocivi che i cambiamenti genetici comportare, alla luce della vasta gamma di situazioni che si incontrano nella popolazione umana, ivi comprese le interazioni con altre varianti genetiche e con l'ambiente; (iii) l'obbligo di prendere in considerazione le implicazioni sia per l'individuo sia per le generazioni future che porteranno le alterazioni genetiche; (iv) il fatto che, una volta introdotte nella popolazione umana, le alterazioni genetiche sarebbero difficili da rimuovere e non rimarrebbero all'interno di una singola comunità o paese; (v) la possibilità che "miglioramenti" genetici permanenti per sottogruppi della popolazione potrebbero esacerbare le disuguaglianze sociali o essere usate coercitivamente; e (vi) le considerazioni etiche e morali dell'alterazione intenzionale dell'evoluzione umana con questa tecnologia.
Sarebbe irresponsabile procedere a qualsiasi uso clinico della modifica della linea germinale a meno che, e fino a che, (i) i problemi di sicurezza e di efficacia rilevanti siano stati risolti, sulla base di una adeguata comprensione e di un bilanciamento di rischi, potenziali benefici e alternative, e (ii) vi sia un ampio consenso sociale sull'opportunità del ricorso proposto. Inoltre, qualsiasi uso clinico dovrebbe procedere solo sotto un'appropriata supervisione regolamentare. Allo stato attuale, questi criteri non sono stati rispettati per alcun uso clinico proposto: i problemi di sicurezza non sono ancora stati adeguatamente esplorati; i casi convincenti di maggior beneficio sono limitati; e molte nazioni hanno divieti legislativi o regolamentari in materia di modifica della linea germinale. Tuttavia, poiché i progressi della conoscenza scientifici e i punti di vista della società evolvono, l'uso clinico della modifica della linea germinale deve essere riconsiderata periodicamente.
4. Necessità di un forum permanente. Mentre ogni nazione ha in ultima analisi, l'autorità di regolamentare le attività sotto la propria giurisdizione, il genoma umano è condiviso tra tutte le nazioni. La comunità internazionale dovrebbe adoperarsi per stabilire le norme relative agli usi accettabili di editing della linea germinale umana e armonizzare le normative, al fine di scoraggiare le attività inaccettabili, e di far avanza la salute e il benessere umani.
Chiediamo pertanto alle Accademie nazionali che hanno partecipato al vertice - U.S. National Academy of Sciences, U.S. National Academy of Medicine; Royal Society; Chinese Academy of Sciences - di prendere l'iniziativa della creazione di un forum internazionale per discutere i potenziali usi clinici dell'editing genetico; di concorrere a ispirare le decisioni dei politici nazionali e di altri; formulare raccomandazioni e linee guida; di promuovere il coordinamento tra le nazioni.
Il forum dovrebbe essere aperto a tutte le nazioni e coinvolgere una vasta gamma di prospettive e di competenze, comprese quelle di scienziati biomedici, sociologi, esperti di etica, operatori sanitari, i pazienti e le loro famiglie, le persone con disabilità, responsabili politici e di enti regolatori, finanziatori della ricerca, leader religiosi, gruppi portatori di istanze di interesse pubblico, rappresentanti dell'industria, e membri del pubblico in generale.
(La versione originale di questo articolo è apparsa su www.scientificamerican.com il 3 dicembre 2015. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati)