Un culatello ci ucciderà? Comunicare il rischio

Mangiare è una faccenda pericolosa, come amo sempre ricordare. E periodicamente arrivano delle notizie che ce lo ricordano. Ormai lo sapete: lo IARC, l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, un organismo parte dell'OMS, ha inserito ufficialmente le "carni trasformate" nella categoria cancerogene, e le "carni rosse" nella categoria probabili cancerogene.

Colon-cancer-Stages

Per "carni trasformate" si intendono i salumi di qualsiasi tipo, i wurstel, le salsicce, la carne salata e affumicata e così via, indipendentemente dal tipo di trattamento subito. Per "carni rosse" invece, nel linguaggio medico (diverso da quello gastronomico), si intendono carni di mammiferi, quindi manzo, maiale, agnello, cavallo, cervo e così via. Non importa se siano da "allevamenti felici" o industriali, che mangino erba o soia.

Sia sui giornali che sui social network si possono leggere le reazioni più disparate. Da chi spara in home page che "la carne è cancerogena", cosa errata perché qui si sta parlando solo di carne rossa, mentre il consumo di carni bianche come il pollo non sembra essere correlato allo sviluppo di tumori, a chi invece tenta comunque una difesa di ufficio dei salumi italiani e della carne, facendo dei distinguo privi di validità sulla qualità degli allevamenti o sul contenuto o meno di conservanti.

Chi trova giusto accostare il consumo di pane e salame con l'amianto o il fumo di sigaretta, in modo da scoraggiarne comunque il consumo perché "il fine giustifica i mezzi", e chi invece minimizza dicendo che tanto di qualcosa dobbiamo pur morire, e giù di salsiccia. Il tutto sommersi da numeri, difficilmente interpretabili dal grande pubblico, e concetti scivolosi altrettanto difficili da maneggiare propriamente.

La comunicazione in questo campo è cosa complessa, perché si scontra con un dato di fatto: ognuno di noi assorbe, elabora e interpreta le informazioni che riceviamo in maniera diversa. È inevitabile e chiunque faccia informazione o divulgazione ne deve tenere conto.

Cancerogeno

Quando usiamo parole come "tossico" o "cancerogeno" dobbiamo mettere in conto che oltre a un senso tecnico ben preciso, queste hanno anche assunto un significato più o meno diverso nel linguaggio comune. In realtà sembra semplice: "cancerogeno" è qualcosa che causa un qualche tipo di cancro. Nel caso dei salumi si tratta principalmente del cancro del colon-retto. In realtà il problema, a livello di comunicazione al pubblico, di questa definizione è nel verbo "causa". Non è possibile darne una interpretazione di causa-effetto deterministica. In altre parole, non posso dire "SE mangi salumi ALLORA ti verrà SICURAMENTE il cancro al colon". Allo stesso modo non è possibile dire che se fumi ti verrà sicuramente un cancro al polmone. Questo gli scienziati lo sanno benissimo, e "cancerogeno" in realtà è qualcosa che, assunto in determinate dosi e per un certo periodo, può aumentare il rischio di contrarre un determinato tipo di cancro durante l'intera vita. Aumentare il rischio, la probabilità di prendersi un tumore al polmone.

Nell'interpretazione di molti invece, se una sostanza o un alimento è cancerogeno, questo fa sicuramente venire il cancro. L'essere umano non è bravo a maneggiare rischi e probabilità e in qualche modo li rifiuta. Avrete sicuramente sentito qualche volta la frase "mio nonno ha fumato fino a 90 anni e non ha mai avuto un tumore!" per "smentire" in qualche modo l'idea che il fumo causi il cancro al polmone. Oppure frasi analoghe riferite ad altri comportamenti a rischio. Ovviamente il caso del nonno non smentisce proprio nulla, così come è sempre possibile lanciare una moneta 10 volte e ottenere tutte le volte testa. Tuttavia è sintomatico di come non sappiamo maneggiare le probabilità, e preferiamo le certezze, per cui una cosa è cancerogena se e solo se al singolo individuo causa il cancro. Non tutti ragionano così, certo, ma è qualcosa da spiegare sempre quando si parla di cancro.

Un atteggiamento che ha la medesima origine è quello di pensare che se non assumiamo l'alimento o la sostanza cancerogena, allora sicuramente siamo al riparo da quel cancro. Purtroppo anche questo non è vero. Vi potrebbe venire (e statisticamente succede!) un tumore al polmone anche se non fumate, e un cancro al colon anche se siete di stretta osservanza vegana.

Nessuno vi potrà mai dire con certezza se, anche mangiando culatello ogni santo giorno, vi verrà un tumore all'intestino oppure no. Questo però non significa che mangiarlo o non mangiarlo esponga allo stesso rischio. Tutto questo è ben noto agli specialisti, ma deve essere esplicitamente ribadito quando si scrive o si parla al grande pubblico.

Numeri e numeri

Facciamo un giochino. Ci sono cinque alimenti che vi piacciono moltissimo e a cui rinuncereste solo in casi estremi. Purtroppo è arrivata la notizia che lo IARC li ha classificati tutti come cancerogeni. Ci rinunciate totalmente? Beh, dipende. Questa è una scelta individuale che prima di tutto dipende da come voi percepite realmente il rischio, e poi da come bilanciate il fatto che siano cancerogeni con il piacere che vi danno quando li mangiate. Siete sicuramente in grado di fare scelte drastiche visto che avete smesso di fumare quando avete scoperto che il fumo è responsabile dell'86% dei tumori al polmone e del 19% di tutti i tumori. Però qualche bicchiere di vino alla settimana ve le concedete, anche se l'alcool è cancerogeno. Perché vi piace, e non potete mica andare a fare l'aperitivo col succo di aloe, e pensate o sperate, forse vi illudete, di controbilanciare l'effetto negativo del vino sulla vostra salute mangiando molta frutta e verdura, e fibre da cereali integrali. Eliminare i vostri adorati cibi ora che lo IARC li ha classificati come cancerogeni? Beh, ci dovete pensare. Per decidere avete bisogno di qualche dato in più. Eccoli, per i vari cibi che amate.

Pensate a dei cibi che vi piacciono, e in base alle informazioni scegliete cosa fare: continuare a mangiarli imperterriti, ridurne il consumo o eliminarli totalmente.

Cibo A: mangiando una porzione giornaliera di 50 grammi, per tutta la vita, la probabilità di ammalarsi nel corso della vita si incrementa dell'1,08%.

Cibo B: se non lo mangiate mai la probabilità che vi venga il cancro è del 6%. Se ne mangiate 50 g tutti i giorni della vostra vita la probabilità passa al 7%.

Cibo C: se ne mangiate ogni giorno 50 grammi aumenta il rischio relativo di cancro del 18%.

Cibo D: causa un cancro abbastanza raro prima dei 40 anni. Dai 50 comincia a manifestarsi e raggiunge il suo picco a 70 anni. Circa un italiano su 14 ne viene colpito entro gli 84 anni di età.

Cibo E: è responsabile di 37.000 morti l'anno. È il tumore più frequente in Italia, con il 14%, seguito da quello alla mammella e quello alla prostata. Quarto il tumore al polmone.

La maggior parte delle persone, poste davanti a una scelta reale, con queste informazioni, hanno reazioni diverse. Possono decidere per esempio che il cibo A continueranno a mangiarlo perché tutto sommato l'aumento del rischio (1%) è poco. Sul cibo B potreste ragionare che comunque, sia mangiandolo che non mangiandolo cambia poco (dal 6% al 7%) e tutto sommato ci sono cose più pericolose che fate nella vita. Altri invece penseranno di ridurne il consumo.

Sul cibo C ci pensate un po': un aumento del 18% vi fa pensare. 18 non è un numero piccolo. Alle informazioni sul cibo D forse reagite diversamente a seconda dell'età: se siete giovane il fatto che fino ai 50 anni questo non si manifesti vi può far decidere di continuare, almeno per qualche anno, a mangiarlo. Poi si vedrà.

I numeri del cibo E sono francamente impressionanti. Non so cosa abbiate deciso voi, ma in un'ottica di sanità pubblica si deve fare di tutto per scoraggiare i cittadini al consumo.

Non so se voi, come me, abbiate avuto una reazione diversa a questi numeri. Ma confesso che vi ho ingannati: i cinque cibi sono in realtà un'unica categoria: i salumi e gli insaccati. La cosa sorprendente è che stiamo parlando sempre dello stesso rischio –ammalarsi di tumore al colon-retto mangiando salumi e insaccati– ma dal punto di vista comunicativo l'effetto della percezione del rischio sul pubblico è diverso. Ed è normale che sia così: ognuno di noi decide nella vita quali rischi accettare, quali ridurre, quali eliminare (per quanto possibile) in base alle informazioni incomplete che riceviamo. Il modo con cui le informazioni sono comunicate però può fare una grande differenza. Ed è ovvio che l'atteggiamento che noi abbiamo di fronte a un rischio possono portare, individualmente, a delle decisioni che possono essere quelle meno auspicabili dal punto di vista collettivo.

Dal punto di vista comunicativo la scelta del modo di illustrare un rischio può portare a una enfatizzazione (casi C, D e E) o a una minimizzazione (casi A e B). È inevitabile che sia così  perché noi reagiamo ai rischi in maniera differente: la nostra percezione del rischio cambia. Che fare dunque? Io non scrivo, come invece legittimamente fanno altri, con lo scopo di incoraggiare o scoraggiare i vostri consumi alimentari. Io mi accontenterei di aumentare la consapevolezza al consumo, dando più informazioni possibili al lettore in modo tale che possa decidere in autonomia cosa fare. E quindi in un pezzo dedicato ai rischi derivanti dal consumo di salumi o di carne rossa, penso sia corretto inserire tutte le informazioni che vi ho riportato sopra, e non solo alcune, altrimenti otterrei implicitamente un effetto di orientare le vostre scelte alimentari attraverso una percezione incompleta del rischio.

La classificazione

Un altro problema di comunicazione deriva proprio dalla classificazione dello IARC degli agenti in varie classi. La classe 1, quella in cui sono stati inseriti prosciutto, salsicce e wurstel, è quella dei sicuramente cancerogeni. Da interpretare sempre probabilisticamente, come spiegato prima. Insieme ai salumi c'è l'esposizione alla luce solare, l'arsenico, il fumo passivo e attivo, il virus dell'epatite B e C, le bevande alcoliche come il vino o la grappa, le noci di areca o betel e molti altri agenti. La classe 2A, dove è stata inserita la carne rossa (ma non altre carni e non i pesci) è quella dei probabili cancerogeni. Fa compagnia ai fumi di frittura, al piombo o alla professione del parrucchiere. La classe 2B invece è quella dei possibili cancerogeni, come le microonde dei nostri cellulari o il safrolo. Non è questo il luogo per entrare nei criteri che portano lo IARC a inserire una sostanza in una lista o nell'altra.

La cosa importante da capire è che l'esistenza stessa di classi diverse, che genera sempre molta confusione, non indica una pericolosità diversa a seconda della classe di appartenenza, bensì quanto è sicuro lo IARC che quella sostanza sia o meno cancerogena.

Diciamolo meglio: una sostanza, un alimento, un agente, o sono cancerogene o non lo sono. Domani o pioverà o non pioverà. Noi però non sappiamo con sicurezza se domani pioverà, e quindi siamo costretti a usare delle probabilità per descrivere la nostra incertezza su questo fatto. Le previsioni del tempo esprimono la nostra incertezza sul tempo di domani.

L'acido caffeico, contenuto nel caffè, nell'olio di argan, in timo menta e salvia, e in molti altri vegetali, è nella classe 2B. Questo significa che per lo IARC per ora le prove a favore di una sua cancerogenicità sull'uomo non sono troppo convincenti. Magari domani arriveranno degli studi più accurati e verrà messo d'ufficio in classe 1. Oppure verrà completamente scagionato.

La carne rossa per ora è stata messa nella classe 2A, insieme alla popolare bevanda sudamericana mate. Entrambi o sono cancerogeni o non lo sono, ma lo IARC non ha prove certe. Forse non lo sono ma è più probabile che lo siano rispetto agli appartenenti alla classe 2B, però dobbiamo aspettare altre prove. Lo IARC non ha inserito nella classe 1 il consumo di carne rossa, come ha fatto per la carne trasformata, perché "non è stato possibile escludere la possibilità che l'associazione con il cancro al colon-retto fosse dovuta al caso, o da altri fattori confondenti, con lo stesso grado di confidenza". E questo perché l'associazione non è stata osservata in vari studi di ottima qualità (8 su 15), e non è stato possibile escludere l'effetto di altre diete o stili di vita.

In altre parole non basta solamente confrontare la percentuale di cancro al colon tra persone che mangiano carne rossa e vegetariani, perché non posso escludere che i risultati dipendano in realtà da qualche altra cosa o dallo stile di vita complessivo, e non dal consumo di carne rossa in particolare.

Quindi, per ora la carne rossa è in classe 2A. In futuro vedremo.

Confronti

Un altro problema di comunicazione, cruciale, è di far capire che lo IARC non classifica i vari agenti in base a quanto sono cancerogeni, né si occupa della stima del rischio, individuale o collettivo, di una esposizione a un dato agente, una volta stabilito essere cancerogeno. Questo significa che non è corretto nei confronti dei lettori trattare tutti gli agenti cancerogeni nella stessa maniera. Detto chiaramente dire che "i salumi sono come il fumo o l'amianto" è profondamente sbagliato e di sicuro non si fa un servizio al lettore. Anche perché si corre il rischio di un effetto "è tutto cancerogeno signora mia, anche l'aria che respiriamo". Il fumo ogni anno causa più morti dei salumi, e gli agenti cancerogeni lo sono in misura diversa, ma non è compito dello IARC classificare questo aspetto. Per dare qualche numero, se venisse provato il rapporto di causa-effetto tra consumo di carne rossa e cancro, una dieta ricca di carne rossa sarebbe responsabile di circa 50.000 morti ogni anno, al mondo. 37.000 invece per le carni trasformate. Per confronto sono 200.000 i morti causati dall'inquinamento atmosferico, 600.000 quelli dovuti all'alcool e 1.000.000 quelli causati dal fumo. Questo non per minimizzare ma per mettere nel giusto contesto.

Io non so se la lettura di questo (lungo, lo sapete ormai ;) ) articolo vi ha tranquillizzato oppure vi ha allarmato. Se avete riconsiderato la vostra propensione al consumo di salumi o se manterrete il vostro comportamento. Come ho scritto ognuno ha inevitabilmente una reazione diversa. Spero solo di aver messo nel giusto contesto i rischi che si corrono. Poi ognuno decide per sé.

Fonte dei dati italiani: I numeri del cancro in italia 2014

Dario Bressanini

729 commenti RSS

  • bress
    il testo base di chimica al liceo scientifico è d'obbligo e pensi un po' avevo anche un buon voto, forse perchè al liceo non è una materia di grande complicatezza. Non c'è nessuna nostalgia di saperi antichi nel chiedere una scienza più attenta alla salute delle persone piuttosto che ai profitti delle grandi multinazionali agrofinanziarie.
    e ad un tacchino assomiglierà più lei, che ho visto mentre divulgava (!) in tivù, è un po' gonfio di "pannicolo" sarà il fegato? i troppi salumi?

  • comunque la fine del tacchino induttivista, ovviamente, non se la merita!

  • E qui mi viene la curiosità di sapere cosa insegna al Liceo. E se lo fa per passione o per lo stipendio a fine mese.

  • cipciop, te lo ripeto: Hai dei figli? E se li hai è riesci a fargli mangiare solo cose "sane", complimenti.
    Io non ho voglia di litigare per un hamburger. Mio figlio piccolo ha la 104 (niente di drammatico fortunatamente), capisci anche tu che ho altre priorità in famiglia (e come me un mucchio di altra gente).

  • Marina

    ė inutile fare domande tanto ti risponderanno che loro sono più bravi di te e riescono a controllare i figli togliendo patatine fritte, coca cola, cioccolato, caramelle e qualunque altra invenzione delle sporche multinazionali agrofinanziarie, noi siamo genitori moralmente degeneri perchė lasciamo mangiare ai nostri figli questi veleni.

  • Del resto, perché la gallina attraversa la strada? Il tacchino induttivista non lo so, ma quello normale probabilmente lo farebbe per lo stesso motivo: andare dall'altra parte. Della strada, s'intende, mica perché chi sa quali motivi...

  • Ciao Marina, mi dispiace per tuo figlio e spero veramente non sia nente di grave.
    Come tutti noi probabilmente ti barcamenerai tra ciò che si dovrebbe e ciò che si può concretamente fare.

    Dario
    mi piace il lavoro che faccio, molto. Filosofia e storia, ovviamente.

    Andrea,
    non controllo nessuno. Semplicemente cocacola, patatine, caramelle non li compro e quindi non ci sono in casa mia. Il cioccolato c'è e può restare lì per molto tempo, non siamo golosi, tanto che lo recupero per fare dei dolci. Ma, in ogni caso, mangiare o non mangiare questi prodotti è solo questione di abitudini. Ognuno ha le sue. L'importante è conoscere le conseguenze delle nostre abitudini. La valutazione del "rischio/beneficio" sarà sempre soggettiva. Puoi mangiare come il più integralista dei salutisti ed esserne così stressato che ti farà sicuramente male. Altro però è dire che è uguale dal punto di vista della salute nutrirsi di cibo precotto e prelavorato e nutrirsi di cibo fresco ed equilibratamente. E' la scoperta dell'acqua calda, no? Ma allora perchè difendere a spada tratta le croccole o i quattro zompi in padella? che poi ogni tanto capiti ...

    Zebbino
    fra un po' è Natale e il tacchino induttivista non morirà investito, ma incontrerà la sua gloria ripieno di castagne ...

  • E strappiamoci pure le vesti per le castagne dentro al tacchino, Cipciop mio, mia, miei, e di Babbo Natale che non discende da San Nicola ma dalla Coca Cola, e per questo ben brutto Mondo che ci capita di vivere nonostante duemila anni di Bambinello. Che si potrebbe stare così bene tuttasiieme signorammia...

  • cipciop

    appunto, "che poi ogni tanto capiti", nessuno ha detto che sia la regola, se riusciamo a comprendere quello che uno scrive "ogni tanto il porto da McDonald", 3/4 volte all'anno sono ogni tanto o giá troppe? Che poi visto da dove siamo partiti e visto che il rischio è soggettivo se ti vai a cercare un mio link sopra io mi guarderei bene anche da certe salutari erbette..

  • Ma davvero sentite la necessità di discutere su chi è più bravo nel nutrire i propri figli?

    E poi: c'è quelcuno che è qui per fare crociate per questo o per quel cibo preconfezionato?

    Se si allora propongo a Bressanini un nuovo post che credo sarà seguitissimo, se non altro per il titolo provocante (ma sicuramente qualcuno sa proporre dei meglio): "La crociata per il sano cibo industriale"..... ma solo se qui c'è qualcuno che vuole davvero farle eh ;-)

  • Zeb ohsignormio,
    come "soleva dire" dire il buon Eraclito polemos (traduciamo con conflitto che è meno brutto di guerra) è padre di tutte le cose... nè vi sarebbe armonia senza i suoni gravi ed acuti (scrive Aristotele).
    La va così e intanto ci si industria ...

  • Pallosissimo finale di partita, fra tacchini, crocchette e presocratici. Al pensiero di cosa suscitera' 'L'illusione del cibo naturale' c'e' da rabbrividire..

  • Pallosita' per pallosita', forse posso permettermi un'ultima cavolata sul revival di quel meraviglioso anno di naia: stato generale della truppa sostanziamente catatonico, con qualche segno di vita all'avvicinarsi di un BFS: ruminamenti su come arrivare al capoluogo (35 km) per cercare qualche femmina, o almeno un cine, conteggi e riconteggi del contante, etc. Due eccezioni alla catatonia, marginali ma significative: il gruppetto che meditava come assassinare il maresciallo di cucina e farne sparire il corpo, e il gruppetto che studiava come farselo amico ed entrare nel giro. Sara' cambiato oggi?

  • Mmmmh, speriamo che arrivi presto un nuovo articolo, che rischiamo di questo passo di arrivare a Hegel e già, ormai, non se ne può più...

  • Beh,
    Hegel, Eraclito, Russell, Aristotele erano persone di buon senso che difficilmente si sarebbero perse in scemenze simili.

  • Nuovo titolo del blog: "Filosofia in cucina"

  • Oddio, più che a Hegel, a forza di rimembrare i marescialli furieri, qua si rischia di arrivare alla Cianciulli... ;)

  • Andrea, dio me ne scampi :) Sai cosa ne penso di certa filosofetta ;)

  • Dario

    a chi lo dici, da tanto mi piaceva mi sono preso due esami a settembre al liceo. 😀

  • @Andrea Penso si rivolgesse a certe opinioni da 4 soldi, non a tutta la storia della Filosofia.

  • Dario F.

    era giusto per sottolineare che qui parliamo d'altro, qualche libro me lo sono anche riletto dopo, chissá forse con cipciop l'avrei apprezzata prima. 😀

  • @Andrea

    No no, per carità! Non umiliamo ulteriormente una disciplina già così vituperata accostandola a simili personaggi.

  • Zeb, va bene, va bene: Bressanini cancelli senza pieta' le divagazioni estranee e pallose, colpa del sottoscritto che ha ceduto alla debolezza umana nei confronti della memoria (ancora una volta per istigazione di Guidorzi...)

  • A Ske', mo non ti metter a fare il permaloso pure te, sia pur per scherzo! ;) Che il Bressanini lo capisce, ma i tanti Giorgi no, per tutti i cipciop che si possan incrociare...

  • Alberto Guidorzi 3 dicembre 2015 alle 20:49

    Sono innocente. Lo giuro!

  • oh! ma anch'io capisco, ma ci mancherebbe altro...
    Eppoi sto leggendo Le senili di Petrarca e quindi sono proprio in sintonia.
    nichil est enim indignantius senectute: motus hec animi etsi placare norit ac tegere, sentit tamen sic ut etas nulla profundius, fessa iam et vita confecta fastidiis.

  • Ma anche il povero Petrarca non faceva altro che spulciar fra Cicerone e Seneca, o Cipciop. E Sinesio di Cirene, non scordiamocelo, elogia la calvizie. Per cui, vedi, che vuoi farci...

  • Adesso passiamo a "Letteratura latina in cucina", tu quoque Zeb.

  • Alberto Guidorzi 4 dicembre 2015 alle 01:28

    Beh l'è un bel rompicoion!!! L'era dificil faral a posta!

  • Per favore il dialetto no, proprio non sopporto di sentir parlare in dialetto figurarsi leggerlo. Laciamo perdee Petrarca e pure il latino, ma l'Italiano per favore usiamolo.

  • ma tu guarda, neanche Petrarca!
    forse per il Guidorzi sarebbe stato meglio citassi dal Rei rusticae: Sidereoque polo cedet lyra mersa profundo, Veris ad adventura nidis cantaret hirundo...

    dai, che così mi ci mandi meglio...

  • te pu 'nde fè na pugneta ma e mi gat!

  • per favore no! le citazioni pedestri latine copia&incolla no! meglio leggere i foglietti per montare i mobili dell'ikea, a questo punto... aridacete Trilussa, o il Carlo Porta, che l'è vün da quii in gamba

  • Alberto Guidorzi 4 dicembre 2015 alle 16:52

    cipciop

    Io ho solo un diploma di bifolco istruito di presassantottina memoria.

  • Alberto Guidorzi 4 dicembre 2015 alle 16:57

    Dario F.

    Ma come il dialetto ha delle parole che valgono un frase intera in italiano. Ad esempio dire che cipciop e Giorgio sono dei "cagarampin" equivale ad aver fatto una diagnosi psicoanalitica di 20 pagine!

  • Anche ciaparat dice molto, secondo me

  • OK, però mettetevi nei miei panni: sento palare piemontese stretto 8 ore al giorno. Almeno quando vado su Internet, un buon italiano, almeno da terza media, o quinta elementare di una volta.

  • Posso parlare di argomenti correlati alla cucina anche utilizzando il bononiense balanzonico: defecatio matutina bona est quam serotina, nelle varie declinazioni goliardiche permesse da defecatio anche nelle sue metaforiche alternative, nonché metafisiche all'occorrenza. E vamolà... ;)

  • senti Yopenzononsenso

    Le senili di Petrarca io le sto leggendo davvero (perchè c'è chi legge, sai? e molto) e ti informo che Columella non è solo il nome che si dà agli istituti per periti agrari.

    il tuo motto: dalla lettera a Pitocle (se ti va cercatelo su internet chi è e chi l'ha scritta):

    "Alza le vele, amico, e fuggi ogni genere di cultura"

    Ho letto un tuo delirante post sul Metodo. Il mio cuore di insegnante di filosofia ha sanguinato.

    Sì per ora, fino ai prossimi progressi, mantieniti sugli illustrativi Ikea però guarda bene le figure ed esercitati! perchè potresti incontrare anche lì i tuoi bei problemi

    Comunque ho visto che finalmente hanno indovinato la giusta posologia e la tua sindrome di Tourette ti dà un pochino di pace. auguri

  • ziopett! giusto a fagiolo! da mesi mi sveglio sudato e tremante e in orrenda ambascia perché so che tutta la mia vita e quella dell'Umanità financo ne dipende: ma si dice Pi'tocle o Pito'cle?

  • p.s. avviso ai cuori sanguinanti: perché con l'accento acuto.

  • che poi non la lascio cadere cosi’ facilmente, perché alla fine si stufa pure un Santo: ma com’è, caro cipciop, rendersi conto (forse, speriamo) che si è sbattuta, si sbatte e si sbatterà al cesso la propria vita contorcendosi vanamente, imperituramente sopra le stesse cose morte e pietrificate, le stesse citazioni, gli stessi autori, le stesse menate polverose immutabili, che avevano un alone di vera cultura e un'ombra di un certo valore oggettivo solo nei salotti dei cicisbei e delle cortigiane, ma che oggi non son altro che sepolcri imbiancati, magari credendosi e vedendosi come Robin Williams che fugge l'attimo in piedi sulla cattedra (ubriaco come al solito)? Come si fa a fare i cazzoni snob verso la Scienza moderna che è un’esplosione di fantasia e meraviglia, quando si è solo delle mummie che ripetono la stessa solfa in automatico come gli auricolari multilingue dei musei?

    cipciop, pensaci bene, perché non ti ammazzi?

  • Yopenzo
    torna tra noi.
    Prendersela con un gradasso come te che da quando leggo questo blog, offende le persone malamente, in questo blog e in altri, tanto da venire più volte ripreso, non è prendersela con scienza, ma con un maleducato rappresentante di una grande ignoranza d'animo e di spirito.
    Tu non stai per la scienza, tu non la rappresenti : tu sei tu! anche in questo blog . come io, ci mancherebbe altro, non rappresento la filosofia.
    Ma a scuola in filosofia si studiano tra gli altri filosofi anche Galileo, Darwin, Einstein e pensa! li ho pure letti, sia all'università sia per mio conto, per insegnarli. Poi ci sono degli ottimi insegnanti di fisica, di chimica, di matematica e sai si fanno delle lezioni insieme! A volte si organizzano delle conferenze in cui si invitano anche esperti ... invece i cicisbei e le cortigiane fanno parte forse dell'ultimo romanzo che hai letto e che forse ricordi male visto che deve essere stato tanto tempo fa.
    la mia vita è piuttosto buona e serena. Mi guardo indietro e mi rallegro. Ho parecchi affetti tra cui moltissimi ex allievi con i quali, ora che sono adulti, condivido come persone di famiglia, la vita.
    Senza eroismi e senza arrampicarmi sulla cattedra .

    la posologia per la sindrome di Tourette non è ancora perfettamente calibrata. Ancora auguri

    PS e non fare il grammarnazi anche se a te Bressanini non ti riprende ... chissà perchèé!?

  • nonpenzo

    ethos anthropoi daimon (cercati da te traduzione e autore che fa bene...)

    che ci vuoi fare? adoro la filosofia antica

  • siamo sempre in attesa di qualche contributo di sostanza all'argomento, che questo come detto è il blog "scienza in cucina" e non "filosofia in cucina" o tanto meno "battibecco in cucina"

  • ormai è diventato "noccioline in cucina"... e quando discettano i filosofi, sai quando incominci, ma non sai quando e dove finisci... 8-)

  • ma soprattutto non si capisce mai qual è il punto :lol:

  • Forse è proprio quello il punto: che non c'è alcun contenuto in ciò che dice. Parlare tanto per parlare, e soddisfare così chissà quale insostenibile pulsione.

  • Oggi il capo si rilassa leggendo il blog "perpetue in cucina". 😀

  • hahaha :) . Forse è per questo che ho tanto odiato come insegnavano la filosofia al liceo: la gran parte delle lezioni si potevano classificare in due categorie: sfoggio fine a se stesso di termini e citazioni più o meno dotte, oppure semplicemente giochi di parole che, ai miei occhi, avevano significato zero, altro che "profondo"! Supercazzole linguistiche.

  • @Bressanini Hai avuto un pessimo professore di Filosofia. Io di scienze e fisica. Cosa alquanto grave per un liceo scientifico. Ho sempre pensato che a fare la differenza tra un Liceo e un istituto tecnico fosse lo studio della Filosofia, ne sono ancora convinto.

  • Io non sono mai riuscito a seguire una lezione intera, il mio prof, bravissima persona, pace all'anima sua, cominciava un discorso e continuando per subordinate e divagazioni varie completava la principale alla fine dell'ora, poi chiaramente al pomeriggio tra studiare filosofia e una partita a basket, insomma uno strazio.😀

  • Dario F. può essere. Agli idealisti volevo suicidarmi perché il supercazzolometro aveva sfondato ogni scala.

  • Alberto Guidorzi 5 dicembre 2015 alle 16:04

    Ho avuto modo di conoscere un laureato in filosofia ed era il padre di De André, il cantante, e l'ho conosciuto in qualità di presidente di Eridania Zuccherifici Nazionali. Era una persona molto capace, intelligente e di grande valore, ma credo che non sia stata la filosofia a renderlo tale bensì i tanti talenti che gli erano stati consegnati alla nascita. Certo tanto sale in zucca e il riflettere su contenuti filosofici può migliorare la formazione, infatti se c'è tanto sale in zucca si può anche non studiare la filosofia. Tuttavia se c'è poco sale in zucca non c'è filosofia che tenga.

    Infatti con i poco sale in zucca e la laurea in filosofia saltano fuori i cipciop!

  • Notare bene: non sostengo la superiorità di nessuna scuola secondaria (anche perchè ero tipo un asino e le poche cose che so non le certo imparate lì). Assolutamente. Se fatto bene e con buoni professori ogni scuola offe i suoi vantaggi, e i suoi svantaggi (del resto gli studenti non possono passare 80 ore la settimana a scuola e studiare tutto....). E poi il talento conta, in ogni cosa, certo.

  • @Bressanini Gli idealisti li riassumi in 10 pagine di quaderno con schemi riassuntivo/esaustivi. Però hanno sempre fatto sclerare tutti in quinta.

  • @Bressanini se la cancerogenicità fosse data dal ferro eme come si dice, come mai le carni bianche non fanno parte del gruppo 2A?

  • Mattia è di linea Fichtiana, secondo me... ;)

  • che livelli di cultura!!!!!!!

  • e comunque "battibecco" tua sorella, caro Bressanini.

  • Fichte e non Fichte Mattia sta facendo un ragionamento corretto. Avevo buttato il sassolino io in una altra discussione ma poi è finito tutto in fanteria...non sono riuscito ad avere risposte in merito, a quanto pare nemmeno lui. Bravo Mattia che ti prodighi per la conoscenza!

  • Grazie Mirko :) pare che non ci siano risposte

  • Difficile pretendere risposte a quelle che per ora sono solo supposizioni (e il ferro eme ad oggi è solo uno dei maggiori indiziati, niente di più), i contributi sono sempre bene accetti.
    In ogni caso nelle carni bianche di ferro eme ce n'è di meno (se leggete i precedenti post ci sono anche indicazioni qualitative del rapporto della sostanza fra carni bienche e rosse), quindi dato che le quantità assunte sono sempre importanti la cosa potrebbe comunque avere un senso.

  • Potrebbe potrebbe Kalimero ...tuttavia non si capisce come le carni bianche lavorate (temine troppo generico), passino da rischio zero a massimo in un colpo solo.

    Con un po'di sale, un po'di aromi fanno il botto e l'OMS le equipara alle carni rosse lavorate (termine sempre troppo generico).

    Almeno io non riesco a capirlo.
    Se qualcuno m'illumina.

  • Mirko, credo che dovremo tutti aspettare l'uscita del rapporto, il prossimo anno. Non mi posso mettere certo a leggere i 700 lavori esaminati per riassumerli ;)

  • Ma non erano 800? Ne hanno buttati via 100? :-)

  • Beh, almeno indicare dove trovarli tutti.

  • non credo di sbagliare molto dicendo cha hanno fatto "di tutto un mazzo", e che distinguere sia al momento praticamente impossibile...
    E in ogni caso i numeri sono così bassi che sono praticamente inessenziali, se si segue la regola già chiara da tempo: un po' di carne fa bene, molta, e ancor più troppa, fa male... :)

  • Come tutto in fin dei conti @mikecas. Di tutto esiste un uso e un abuso, anche al di fuori dell'alimentazione.

    Quindi mi chiedo, l'OMS non poteva risparmiarsela e uscire con dati più chiari al momento giusto?

  • Perché nell'icona sono diventato verde e sfatto?

  • Ah diamine !!! il campo mail presentava un errore di battitura !

  • Bisogna vedere se è una fonte attendibile

  • E di questa ne vogliamo parlare?

    http://www.cno-webtv.it/carne-rossa-e-dieta-vegana-le-aspettative-di-vita-non-cambiano/

    Personalmente questa ricerca della Oxford University mi sembra più reale e ponderata del comunicato "terroristico" dell'OMS di qualche mese fa...

    Ma avete mai visto quanta carne mangiano gli inglesi o peggio ancora gli americani?
    Mi sono sempre stupito di come la loro alimentazione sia carne dipendente, dalla colazione alla cena.
    Il quantitativo che assumono in una giornata equivale al mio in una settimana!
    Senza parlare della tipologia, prevalentemente sasusages e tagli grassi...

    Io resto dell'idea che la parola d'ordine è e resta #moderazione !

  • d'accordo con te mirko, ma io alla moderazione aggiungerei la stagionalità degli alimenti, che troppo spesso viene trascurata ed invece a mio avviso è fondamentale

  • stagionalità degli alimenti nel senso di culatello stagionato, parmiggiano stagionato, etc.
    Il pane è meglio fresco invece.

  • La raccomandazione sulla stagionalità di frutta e verdura oltre a risultarmi incomprensibile mi risulta anche estremamente antipatica.
    C'è qualche fondamento nell'attribuzione di maggiori proprietà nutrizionali ai vegetali di stagione?

  • @Bressanini la carne rossa nel "linguaggio medico" rientra nelle carni rosse. Come mai?

  • "attribuzione di maggiori proprietà nutrizionali ai vegetali di stagione"

    dov'è scritto?

  • Alberto Guidorzi 11 febbraio 2016 alle 17:53

    acidomagico

    tutti i vegetali, che siano di stagione o fuori stagione, contengono sicuramente molti più pesticidi naturali. Infatti fin che sono in vegetazione accumulano di queste sostanze per difendersi, Una volta raccolti è certo che si pone fine all'accumulo di questi pesticidi, anzi ne inizia la degradazione.
    Non solo, ma se prodotti fuori stagione quasi sicuramente sono forzati in ambiente confinato e quindi sono meno attaccati dai parassiti e di conseguenza la pianta sente meno il bisogno di produrne. Questi pesticidi sono proprio quelli che danno sapore e che ora si propagandano essere principi salutari.

    In fatto di proprietà nutrizionali è più sicuro che ve ne siano di più dopo la raccolta, non solo, ma quanto detto sopra spiega anche il diverso sapore, solo che non si può confondere un buon gusto organolettico con le proprietà nutrizionali.

  • a. guidorzi

    "tutti i vegetali, che siano di stagione o fuori stagione, contengono sicuramente molti più pesticidi naturali"

    molti più rispetto a cosa? qual è il termine di confronto?

  • Alberto Guidorzi 12 febbraio 2016 alle 14:43

    Rispetto a quando sono conservati.

  • @alberto

    d'accordo, adesso è tutto chiaro, grazie per la spiegazione di fisiologia vegetale, s'impara sempre qualcosa
    (ribadisco comunque che io non ho fatto cenno all'esistenza di proprietà nutrizionali superiori per i vegetali di stagione...)

  • Alberto Guidorzi 12 febbraio 2016 alle 17:01

    Acido magico

    Il mio intervento non voleva essere una contestazione, ma solo una precisazione sulle vera fisiologia
    delle piante, che, come ho detto tante volte, a loro non passa neppure per l'anticamera del "cervello" di essere al nostro servizio. Loro di noi se ne fregano e ci trattano come qualsiasi altro parassita finché non hanno compiuto il loro ciclo riproduttivo; dopo ci blandiscono con colori e sapori solo al fine di farci divenire strumenti di disseminazione.

    Mangiare frutta fuori stagione è da fessi per un semplice fatto economico, che evidentemente si riverbera anche su uno spreco di risorse non sempre rinnovabili. Non possiamo però sottrarci dalla legge della domanda e dell'offerta. Io produttore agricolo se vi è una domanda la soddisfo in qualsiasi momento, se mi è possibile, anzi faccio di tutto per vedere prescelti i miei prodotti.

  • Salve, ottimo articolo, come al solito... Ho una domanda sul significato di "Carni trasformate". la classe mi sembra ampia, c'è un idea di quali possano essere i processi di trasformazione che possono aumentare il rischio cancro ? posso sbagliarmi ma mi viene da pensare che il processo per fare una salsiccia consumata fresca (macinazione e agiunta di sale e spezie ?) mi sembra molto diverso da quello per preparare un prodotto che dovrà poi durare nel tempo o dall'affumicatura... mettere tutto in un'uncia categoria mi sembra appunto bizzarro... o no ?

  • Moncia, certo che è grossolano, ma al momento di meglio non si può fare, perchè non puoi fare uno studio specifico sul culatello o sull'hamburger di chianina :)
    Quello che sembra certo è che qualsiasi tipo di "lavorazione" porta la carne nella classe per cui è sicura la cancerogenicità. Questo ovviamente non ci dice *quanto* sono cangerogene ma solo che lo sono.

  • Buon giorno,
    Complimenti per gli articoli del blog e i suoi libri che leggo sempre volentieri poiché interessanti e chiari.
    Sono abbastanza confusa in merito a cosa dovremmo evitare di mangiare per non ammalarci..mi sembra il gatto che si morde la coda..
    Cercando di monitorare la dieta dei miei famigliari, preferisco comprare i salumi direttamente da un produttore locale(sono decisamente buoni!) e lui mi ha detto che ciò che rende cancerogeno il salume è il conservante, che usa in quantità minima rispetto a quella consentita dalla legge.
    La mia domanda è questa, è vero che il colpevole è il conservante?
    Grazie per l'attenzione
    Buona giornata
    Laura

  • Laura il "suo" macellaio ha detto una cosa in parte giusta e una cosa in parte sbagliata (secondo me fa un po' il furbetto ;) ). Per conservare la carne si usano i nitriti e nitrati che, una volta ingeriti, si "trasformano" in nitrosammine (sostanze sicuramente cancerogene), quindi in parte è vero. Però non è quello che la rende cancerogena (almeno, non solo quello), ma la lavorazione che viene fatta. L'importante è non eccedere e se si può sarebbe bene mangiare parecchia frutta che contiene molta vitamina C, la quale inibisce la sintesi delle nitrosammine... ;)

  • Grazie Mirko per avermi risposto così velocemente,
    Accetto con piacere i consigli ,
    effettivamente ora che ci penso ...anche il mio insegnante di chimica del restauro , consigliava spremute d'arancia per "aiutare l'organismo ad eliminare le sostanze tossiche" utilizzate in fase di restauro
    Grazie ancora
    Laura

  • Mattia...scusa...

  • A distanza di un anno (26 ottobre 2016) dalla pubblicazione dell'articolo "Carcinogenecity of consuption of red and processed meat" su The Lancet Oncology, chi avesse la curiosità di leggere il documento ufficiale dello IARC "Volume 114: Red Meat and Processed Meat" deve pazientare ancora un po'....

    Questa è la mia richiesta alla segreteria dello IARC:

    Good afternoon,
    it is almost a year a check with a certain regularity your news about monographs publication, but I can't find anything about Monograph 114. Can you give me an explanation about that. Thank you in Advance.
    Best regards.

    (E' quasi un anno che verifico con una certa regolarità le vostre notizie relative alla pubblicazione delle monografie, ma non trovo nulla a riguardo della Monografia 114. Potete darmi una spiegazione a riguardo. Grazie in anticipo.)

    E questa la risposta:

    Hello,
    This Volume is currently being checked and we expect to publish in online around mid-2017.
    With best regards,
    Helene Lorenzen
    Assistant, IARC Monographs Section

    (Questo volume è attualmente in corso di verifica e prevediamo di pubblicarlo online circa a metà 2017)

    Cosa ne pensa, Dario?

    Buona giornata

    Stefano

  • Mid 2017 ? O.o Prima avevano detto mid 2016.....

  • Italioti udite udite udite. Prima l' entrata nell'euro, poi la globalizzazione, poi la la crisi pilotata a livello globale, poi i vari monti-mari, letta-ronf, renzi-fonzie, e poi e poi e poi..........e poi tentano di non afarci piu votare, poi iogno giorno ci tolgopno un po di quei sudatissimi diritti conquistati sulle piazze popolari, poi gli americofoni che ci aprono gurre sotto il culo, poi la merda immigrazione, poi l'OMS banditi al servizio delle multinazionali), poi l'AIRC. Poi oi.. oi.. oi.. oi......, un po vogliono vedere se senza mangiare si vive meglio, poiche ormai e tutto carcerogeno. I carcri di questo mondo sono le religioni, le caste, il capitalismo, la finanaza, le banche, la brorghesia, ecc. Soggetti che se messi sotto due metri di terra o usati come combustibile per ottenere energia gratis trovano la loro naturale utilita. Stoj Kto Koba.

  • Ma c'è stata una diaspora dal Blogghe di Peppe?

  • "l' entrata nell'euro, poi la globalizzazione, poi la la crisi pilotata a livello globale poi i vari monti-mari, letta-ronf, renzi-fonzie, e poi e poi e poi..........e poi tentano di non afarci piu votare, poi iogno giorno ci tolgopno un po di quei sudatissimi diritti conquistati sulle piazze popolari, poi gli americofoni che ci aprono gurre sotto il culo, poi la merda immigrazione, poi l'OMS banditi al servizio delle multinazionali), poi l'AIRC."
    Sono un misto di bufale, luoghi comuni e pregiudizi che vanno oggi di moda.

  • Su internet ho trovato alcuni salumi che non contengono nitriti e nitrati aggiunti. Come è possibile? Non è pericoloso?

  • Mattia
    In certi casi bsta il sale, come in molti prosciutti crudi. Poi a volte i nitrati sono aggiunti sotto forma di altri ingriedienti, tipo estratto di sedano

  • nei prosciutto di parma e s.daniele si usa solo il sale e non c'è problema. Si usano più spesso per i salumi a pasta lavorata, come salami e mortadella. in alcuni casi invece li usano solo per dare una colorazione rossa/rosa e possono, con le condizioni igieniche attuali, essere non usati o usati in piccolissima quantità, spesso insieme alla vitamina C che ne potenzia l'effetto.
    In alcuni casi il rischio botulinico, tipo nelle salsiccie, aumenta, sì.

  • Perfetto, grazie mille.

  • Quanto possono variare questi numeri in relazione alle diverse predisposizioni genetiche? Quel 6% di quanto varia se risulto "predisposto" oppure no al cancro al colon?

  • Approfitto del fatto che viene resuscitato l'articolo, visto che sopra qualcuno se lo chiedeva solo un anno e mezzo fa: addì 29 Marzo 2018, "we are please to announce" che sono finalmente riusciti a pubblicare la sospirata monografia 114, praticamente a due anni e mezzo dal casino provocato, direi peggio che un ministero italico o forse de l'europa

    http://monographs.iarc.fr

    http://monographs.iarc.fr/ENG/Monographs/vol114/index.php

    è disponibile online, per la versione stampata ci stiamo attrezzando.

  • Luca Poltronieri 4 maggio 2018 alle 21:19

    Andrea

    Se scrivi l'Europa il commento passa subito, se scrivi Leuropa (come ormai dev'essere, per sottolinearne la natura di concettoide), il filtro lo blocca. Gombloddddo! :D

  • Luca

    è stata una congiura del correttore io avevo scritto leuropa, gombloddissimo! 😀

  • Agostino bifulco 31 agosto 2019 alle 13:37

    Non ho letto un commento, che dico uno,che parla di pane pasta rido legumi patate e latticini vari. Incredibile

  • Alberto Guidorzi 31 agosto 2019 alle 18:30

    Agostino bifulco

    Non si sono commenti? Ci sono invece degli articoli sugli argomenti che citi.

  • Agostino bifulco,
    a te l'onore di andare OT, quindi ...
    Se ti riferisci ai rischi di ottenere nitrosammine durante la digestione, io partire parlando di rucola e lattughino, ma vedi tu, io non sono vege-quelchel'è e mangio frutta di stagione dopo la carne.

  • Alberto
    Ho inviato una mail con i miei dati al museo, se mi invii il tuoi che purtroppo ho perso ci accordiamo perché vanga a visitarlo

  • Alberto Guidorzi 1 settembre 2019 alle 23:01

    Fabio panella

    Fatto

  • Prof, una cosa non mi è chiara: se l'indiziato è il gruppo porfirinico (EME), come mai sono escluse dalla cancerogenicità le verdure verdi? Voglio dire, come già ha ricordato qualcuno, il gruppo porfirinico è presente nella clorofilla e anche in altre molecole (venivano citati i citocromi nell'intervento, che a memoria contengon anche rame, cobalto e altri microelementi). Si indaga sulla correlazione tra tumori e Fe-EME lasciando da parte un'eventuale correlazione altri ioni-EME perchè si è "sicuri" che la presenza del ferro nella molecola è la "causa più probabile/ragionevole" o solo non hanno ancora indagato?

    Tra parentesi, il mio prof di chimica organica dell'università suggeriva di evitare il prosciutto cotto a favore del salame e di consumare un po' di acido L-ascorbico farmaceutico (sciolto eventualmente in poca acqua da bere durante il pasto) in accoppiata agli insaccati, per ridurre la formazione di nitrosammine durante la digestione gastrica. Diceva che la formazione di nitrosammine del prosciutto cotto durantela digestione è superiore a quella degli insaccati non cotti, perchè in parte comincia durante la cottura.

    Aggiungo in ultimo una piccola provocazione: i vegani dovrebbero studiare ben bene le conferenze di Mancuso (Stefano, non Vito), prima di aprir bocca per dare del "mangiacadaveri" ai "carnivori". Con che coraggio mangiate allegramente i cuccioli di grano, allegramente frantumati da vivi, per ottenere il seitan o la pasta, per dire? Solo perchè non guaiscono, non significa che non abbiano organi di senso e strumenti per comunicare con l'ambiente esterno ... Almeno l'uovo è devitializzato in poco tempo, anche se cotto a 65°C, mentre la farina resta "viva" (dicono molti "adepti del cibo naturale non raffinato o trattato dall'industria") per qualche settimana, qualunque cosa ciò significhi secondo il loro modo di vedere le cose.

  • Prof, commento prigioniero?

  • Corrado

    A questo punto mi vien da pensare che qualsiasi ricercasi si faccia su qualsiasi alimento che esista sul pianeta sicuramente avrà un potere cancerogeno, come dice il buon Alberto il gliphosate presente sugli alimenti e in misura così trascurabile che solamente oggi con le metodologie attuali si riesce a trovarne tracce,
    Questo non toglie che nonostante tutte le rassicurazioni dei ricercatori per colpa di pochi allarmisti gli allocchi credano ai secondi, questa è l'era del benessere dove i vegani e vegetariani riescono a vivere solamente perché hanno la capacità economica di farlo, una buona braciola di maiale costa al massimo 6€ kg quanta verdura devi mangiare per assumere la stessa quantità di alimenti

  • Qui torno a ripeterlo
    Sicuramente nessun vegani o vegetariano dovrà avere un cane i gatto visto che è stato calcolato che il 75% della carne prodotta serve per il loro sostentamento e la carne non nasce sugli alberi
    Considera che un cagnolino da 10 kg abbisogna di circa 160 grammi al giorno di proteine animali, un dobermann pesa 40/50 kg fai il conto
    io carnivoro sono ben lontano dai 160 grammi e una coppia di dobermann in un giorno mangia quanto io in un mese
    Proposta, eliminiamo cani e gatti in tutto il mondo così ammazzeremo meno animali

  • Per ricapitolare, se ho capito bene la tabella di pag. 130:
    - il vino è meno pericoloso di quanto si possa pensare, nonostante tutto l'alcol (e i "residui di trattamenti fitosanitari" che ha);
    - il caffè è meno pericoloso del the;
    - il burro fa meno male del latte e il formaggio è, dei tre, il cibo più dannoso;
    - se proprio si vuol mangiar carne, il bovino è meglio del suino;
    - eccedere di sale è peggio che eccedere di zucchero;
    - dimenticare il bacon;
    - il meno peggio sono le olive;
    - le patate sono peggio di mais e pomodoro.

    Quindi una bistecca di manzo senza sale, condita con burro sciolto (non con olio) e contorno di pomodori, col cabernet sauvignon e siamo abbastanza tranquilli, visto che non c'è da fidarsi nemmeno di carote e cipolle ...

  • Vi racconto questa: ristorante pizzeria dove vado di solito, il pizzaiolo in sala a servire, una tizia del tavolo accanto al mio (che, fra l'altro, scopro essere la figlia di una conoscente), evidentemente sua conoscente, gli chiede se ga smesso di prendere il kefyr (che lei evidentemente gli procura) al che lui farfuglia qualcosa e lei gli dice "si vede già così che ti si è di nuovo alzata la pressione (Sic!), lui le dice che viene da giornate di consumo intensivo di carne di maiale, al che lei strilla "il maiale è velenoooo! È mortale! È cancerogeno!" Finisce la conversazione e lei va fuori A FUMARE, la quarta volta in un'ora...

  • Prof, segnalo che le aziende produttrici di concimi si stanno attrezzando: concimi organici 100% vegetali e OGM free ammessi in biologico:

    https://www.fomet.it/it/fertilizzanti-organici-vegetali.html

    (ho utilizzato in passato prodotti di questa azienda, che contenevano scarti animali: nelle schede tecniche è indicata la matrice originale, cornunghia, pennone, pollina ecc. e spesso la proporzione)

    https://www.fomet.it/it/fertilizzanti-organici-azotati.html

  • Alberto Guidorzi 4 settembre 2019 alle 17:30

    Corrado

    Ricordo benissimo quando passavano per le aziende delle persone che raccoglievano le ossa del maiale, le unghie e le setole, unitamente alle penne delle galline, quelle che però non erano servite per ripristinare il contenuti dei materassi. Una volta dovevano tribolare a girare corte per corte ora vanno nei macelli e trovano tutto concentrato.

  • Dario

    Benvenuto san Google altrimenti col mio inglese scolastico sarei rimasto nell'eterna ignoranza "non che adesso ne sia uscito"
    Praticamente la conclusione della ricerca stabilisce che non può stabilire nulla data l'etereogenità delle risultanze ottenute
    Molto esaustiva è la ricerca di Fainelli (47) sulla pressione a pubblicare aumenta la propensione degli scienziati? che io traduco non e che ricerchino l'estremo per pubblicare, illuminante è la ricerca sulla presenza del capello bianco ritorto in relazione all'obesità (48)

    Ora quando ci troviamo alla presenza di diete dei gruppi sanguigni, delle cure miracolose di Panzironi il quale se' pure incacchiato per le denunce varie che gli sono arrivate e vai col mambo che ci godiamo, cosa dovremmo dire agli allocchi che li ascoltano anche perchè puoi dirgli quello che vuoi tanto non ti ascoltano

  • Dario

    Rompo, la figura 1 è relativa ad una dia e riporta i vari risultati per alimenti, per me è assolutamente impossibile accedervi, non è che con i potenti mezzi universitari tu possa fare una conversione in PDF Penso potrebbe interessare molte altre persone

  • Corrado

    Dove trovo la pagina 130

  • Rosa
    Ma poverina lo fa perchè lo ama e tiene alla sua salute e poi e stato dimostrato che il fumo fa venire il cancro? o forse si

  • Fabio, nel link del prof a me viene sotto il testo l'opzione "pdf", e dovrebbe uscirti l'articolo così com'è apparso nella rivista cartacea.
    Visto che non mi prende i link e mette i commenti nell'angolo dei cattivi, vediamo se senza funziona ...

  • Fabio panella, a proposito del tuo commento del 4 settembre 08:57 e del conseguente link di Dario delle 10:04. Della serie io lo dicevo :)

    http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2010/01/28/arance-anticancro-e-diete-vegetariane/comment-page-1/#comments

  • YO

    Avevi perfettamente anticipato il mio pensiero, e non è che serva molta intelligenza per arrivare al tuo costrutto, il problema maggiore è che le persone non hanno voglia di usarla e piuttosto di pensare lasciano siano gli altri a farlo per loro, per cui, anche se glielo vuoi "imparare" solo ascoltarti per la loro mente è troppo faticoso e seguono cosi il guro del momento per poi magari seguirne un'altro solo perchè è più simpatico
    Ed è cosi che possono nascere tutti i movimenti strampalati , sono interessanti perchè tutti ne parlano e fanno tendenza, fa tanto figo, basta non fare la fatica di pensare

  • Esatto,

    perché i cibi riguardanti la categoria del gruppo E che provocano tumore alla prostata e alla mammella (e altri) sono ancora così pubblicizzati dai media e non ci sono regolamentazioni chiare per evitarne o ridurne il consumo?

    Quali sono gli interessi dietro a tutta questa ipocrisia?

  • Marco, che dire, ti pare che sia un mondo normale quello in cui si fa ampia pubblicità a una droga sicuramente cancerogena come l'alcol e sia pure monopolio di Stato?

  • So che non è il posto adatto, ma il 3d di Velenitaly è bloccato ...

    EFSA dice che non ci sono rischi da associazione di più molecole "dannose" di agrofarmaci (se nell'analisi multiresiduo sono tutti presenti sotto soglia):

    https://terraevita.edagricole.it/agrofarmaci-difesa/efsa-nessun-effetto-cumulo-per-i-residui-di-agrofarmaci/?utm_term=410634+-+https%3A%2F%2Fterraevita.edagricole.it%2Fagrofarmaci-difesa%2Fefsa-nessun-effetto-cumulo-per-i-residui-di-agrofarmaci%2F&utm_campaign=Campagne+B-NBM+Terra+e+Vita+-+TV_daily_20190923&utm_medium=email&utm_source=MagNews&utm_content=85938+-+41351+%282019-09-23%29

    Qualcuno sa come e dove recuperare informazioni più approfondite? Sarebbe interessante andare un po' più a fondo di questi studi ...