26 febbraio 2016

Astrosamantha, dallo spazio al cinema

In uscita l'1 e il 2 marzo in oltre 120 sale italiane, Astrosamantha – la donna dei record nello spazio, è il film-documentario di Gianluca Cerasola che ha seguito Samantha Cristoforetti nella preparazione della missione Futura, con cui la prima astronauta italiana ha conquistato il record europeo e femminile di permanenza nello spazio in un unico volo. Dal 3 marzo il film sarà disponibile per proiezioni scolastichedi Giulia Alice Fornaro

VIDEO: Un documentario per Astrosamantha

“Fino a qualche anno fa ero dall'altra parte, ero io a guardare con gli occhioni sgranati gli astronauti e i lanci spaziali e adesso, all'improvviso, mi trovo all'interno di questo mondo e credo che sia importante che le persone possano vedere e partecipare”.

È il pensiero di Samantha Cristoforetti, prima donna italiana nello spazio, ma anche lo spirito del documentario Astrosamantha – la donna dei record nello spazio di Gianluca Cerasola che Officine UBU porta in oltre 120 cinema italiani l'1 e il 2 marzo 2016. 

Astrosamantha, dallo spazio al cinema
 (Credit: Officine UBU)
Una pellicola grazie a cui l'astronauta si è aggiudicata il premio speciale dei Nastri d’Argento 2016 documentari assegnatole dal Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani "per il suo altissimo contributo alla capacità di divulgazione e comunicazione dei valori, non solo scientifici, della missione spaziale".

Astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e pilota dell'Aeronautica Militare, partecipando alla Expedition 42-43 sulla Stazione spaziale internazionale (ISS), Samantha Cristoforetti ha conseguito in un unico volo il record europeo e femminile di permanenza nello spazio dove ha trascorso 199 giorni e 16 giorni e 42 minuti nell'ambito della missione Futura dell'Agenzia spaziale italiana (ASI).

Convinta,
a ragione, di rappresentare qualcosa di più del suo sogno personale, Samantha fa della condivisione la sua parola d'ordine. E se già durante la missione ci aveva abituati alla sua presenza costante sui social nerwork con meravigliose immagini dallo spazio, nel film è lei in prima persona a raccontare le fasi di preparazione della missione condite con aneddoti e curiosità della vita in orbita.

Astrosamantha, dallo spazio al cinema
Al Johnson Space Center di Houston una piscina di 13 metri di profondità ospita la ricostruzione in scala reale della stazione spaziale: indossando la tuta pressurizzata gli astronauti si esercitano in attività extra-veicolari. Per Samatha Cristoforetti è stata la fase di addestramento più emozionante. (Credit: Officine UBU)
Una missione lunga e faticosa, fatta di giornate scandite dal monitoraggio costante della Stazione spaziale, dall'esercizio fisico e dai diversi esperimenti scientifici e tecnologici svolti dagli astronauti che all'occasione si prestano a fare anche da cavie. Si passa così da esperimenti di stampa 3D o del sonno in condizioni di microgravità allo studio dell'invecchiamento cellulare al di fuori della nostra atmosfera, da osservazioni astronomiche al monitoraggio del nostro pianeta: 400 chilometri d'altitudine sono infatti un punto di vista privilegiato per osservare la condizione dei ghiacciai, degli oceani e dei terreni coltivati.

Cullato dalla voce narrante di Giancarlo Giannini e dalle musiche di Fabio Mandarà, lo spettatore viene accompagnato in un viaggio intercontinentale e interspaziale attraverso America, Asia, Europa e spazio.  Quei bambini che eravamo e che sognavano di diventare astronauti possono così seguire l'addestramento nella piscina del Johnson Space Center di Houston, entrare nel centro di addestremento russo a Star City, nei pressi di Mosca, assistere alla quarantena spaziale fino alla partenza dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan, quindi vivere tutte le emozioni del volo e del ritorno sulla Terra.

Ma l'unica cosa a cui non ci si può allenare è la meraviglia: quella suscitata dalle suggestive immagini del nostro pianeta da lassù ma anche quella provata da Samantha quando, ancora sulla Soyuz, ha visto avvicinarsi la stazione spaziale “di una bellezza struggente”, dice.

Astrosamantha, dallo spazio al cinema
 (Credit: Officine UBU)
Durante gli 83 minuti di proiezione il sogno diventa realtà grazie al coraggio di una donna, un coraggio che conosce la paura e la supera con la tenacia di studi e allenamenti continui per essere pronti a qualsiasi emergenza. E così la paura che Samantha pensava di provare sulla rampa di lancio al momento dell'accensione dei motori, si trasforma in un sentimento di “grande gioia e serenità”. Il rischio fa parte della vita e lo tolleriamo, “come accettiamo il pericolo di un incidente stradale quando saliamo in auto”, spiega lei sorridendo.

Anche grazie a Samantha, gli astronauti, spesso considerati quasi come supereroi, si fanno un po' più umani. E anche se lei non sente di aver portato alla missione qualcosa di particolare in quanto donna, perché lassù non esiste differenza di genere, ha inevitabilmente spostato un altro limite femminile un po' più in là. Quando il film, dal 3 marzo, sarà disponibile per proiezioni scolastiche, c'è da augurarsi che sempre più bambine italiane possano guardare il cielo stellato e decidere di conquistare il proprio spazio. Anche sulla Terra.