Apple ha reso Swift open source

Se non fate i programmatori questa notizia potrebbe non dirvi nulla, ma in realtà è importante: il linguaggio usato da Apple potrà essere modificato da tutti e usato su altre piattaforme

Come aveva promesso lo scorso giugno, Apple ha reso open source il suo linguaggio di programmazione Swift, usato finora per realizzare programmi e applicazioni per i sistemi operativi OS X (Mac) e iOS (iPhone e iPad) con soluzioni per semplificare la scrittura del codice e rendere più veloce la produzione di software a chi materialmente se ne occupa, cioè gli sviluppatori. Apple ha reso pubblico quindi il codice che sta alla base di Swift, in modo che possa essere arricchito e migliorato dai programmatori, che avranno anche la possibilità di trasformarlo per adattarlo a sistemi diversi da quelli usati per iOS e OS X. La decisione è particolare per un’azienda come Apple, che da sempre lavora con sistemi sostanzialmente “chiusi” per quanto riguarda il software e i dispositivi su cui poi devono funzionare i programmi.

Il codice e tutti gli strumenti (librerie) necessarie per programmare con Swift, e per modificarlo, sono state messe a disposizione di tutti sul nuovo sito Swift.org e attraverso GitHub, una piattaforma che permette agli sviluppatori di condividere e sperimentare progetti software di vario tipo. Apple ha anche messo a disposizione una versione di Swift per Linux, sistema operativo utilizzato spesso per fare funzionare i server cui si collegano i computer aziendali. IBM utilizza soluzioni di questo tipo, quindi chi sfrutta i suoi servizi potrà realizzare applicazioni con Swift che riescono a dialogare meglio sia con i server Linux sia con i dispositivi Apple su cui sono installate. Per Apple è un punto fondamentale per continuare a espandersi nell’ambito dei servizi aziendali, dove ha stretto diversi accordi per facilitare l’adozione dei suoi Mac e soprattutto iPhone e iPad.

Il fatto che Swift sia diventato open source non significa comunque che Apple lo perderà di vista: l’azienda intende continuare ad aggiornarlo e a gestirne la versione principale. In compenso, agli sviluppatori sarà data la possibilità di intervenire nel processo di creazione delle nuove versioni, suggerendo modifiche di vario tipo che potranno essere poi inserite nel linguaggio di programmazione. La coordinazione del lavoro sarà gestita attraverso le varie sezioni di Swift.org, dando agli sviluppatori gli aggiornamenti e le informazioni necessarie per creare nuovo software e se necessario modificare Swift a seconda delle loro esigenze.

Per motivi di sicurezza e la necessità di avere pieno controllo su cosa inserisce nel proprio App Store, il posto dove si scaricano le applicazioni per iOS, la versione open source di Swift non potrà essere usata per creare app che vadano direttamente online attraverso il negozio di Apple. Gli sviluppatori che mirano all’App Store dovranno continuare a usare la versione ufficiale di Swift – quella gestita direttamente da Apple – e seguire la classica procedura per fare approvare e pubblicare la propria applicazione. La versione open source di Swift riceverà comunque aggiornamenti periodici per restare al passo con quella usata da Apple in forma ufficiale.

Restrizioni a parte, la pubblicazione di un linguaggio di programmazione open source di questo tipo costituisce una grande opportunità per Apple. L’obiettivo è fare diffondere Swift il più possibile, in modo che aumentino i sistemi informatici in grado di dialogare meglio e più facilmente con iOS e OS X. Il vicepresidente del software di Apple, Craig Federighi, ha detto che la sua azienda sta investendo molto in Swift e che ha le potenzialità per diventare il principale linguaggio di programmazione per i prossimi 20 anni, soprattutto per quanto riguarda le tecnologie cloud.