Grigio, rosso o solo sporco?

Una volta era solo bianco. Ora si trova nero, grigio, rosso, rosa, blu. Un arcobaleno di colori. E di prezzi. Quello bianco costava, e costa ancora, poche decine di centesimi al chilo. Quelli colorati? Beh, possono costare decine e decine di euro al chilo. Ma si sa, il colore nel cibo è un fattore estremamente importante. E se una volta il sale era solo sale, di un bel bianco candido, ora c'è un'intera tavolozza a disposizione del cuoco tanto che è difficilissimo raccapezzarsi. Vale veramente la pena di spendere di più per il sale rosso delle Hawaii?  O per quello grigio di Bretagna?

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C'è chi dice che i vari sali hanno sapori diversi. A volte molto differenti, a volte solo sfumature. C'è anche chi sostiene che alcuni di questi siano migliori, per la nostra salute, del normale sale bianco raffinato. Per esempio perché contengono meno sodio. Oppure perché contengono altri elementi. Dopotutto, ovviamente, se sono colorati significa che non contengono solo cloruro di sodio, che è perfettamente bianco, no?

Tassonomia salina

Classificare i sali a prima vista sembra complicato. Cerchiamo di fare un po' d'ordine.

Nel primo gruppo possiamo mettere tutto quel sale bianco, cloruro di sodio quasi puro –che arrivi dal mare o da una miniera non fa alcuna differenza– che si differenzia sostanzialmente per la granulometria e/o per la forma dei cristalli. Sale fino, grosso, integrale o meno, fior di sale, sale di Maldon, sale di Cervia e così via. Essendo cloruro di sodio quasi puro, disciolto in acqua ha esattamente, a parità di peso, lo stesso potere salante. La forma dei cristalli invece può influenzare molto la percezione che abbiamo in bocca quando viene usato in forma solida sparso su un cibo. Inutile dire che dal punto di vista della salute sono tutti equivalenti.

Nel secondo gruppo possiamo mettere tutti quei sali a cui sono stati aggiunti uno o più ingredienti, oppure sono stati trattati in una maniera particolare. Una miscela di sale e erbe aromatiche ha ovviamente un sapore diverso dal sale bianco, e parimenti se è stato affumicato. Quello dei sali aromatizzati è un campionato a parte e preferisco raggrupparli perché sono più simili a dei condimenti. Il sale affumicato ha un sapore diverso del sale normale? Grazie tante, che scoperta ;)

Nel terzo gruppo mettiamo invece mettiamo tutti quei sali a cui, dopo la raccolta e l'essiccazione, non è stato aggiunto nulla, e che mostrano una colorazione più o meno marcata. Tra questi il sale blu di Persia (non è completamente blu, ha solo qualche cristallo con delle screziature), quello rosso delle Hawaii e tanti altri acquistabili, a caro prezzo, non solo nei negozi gourmet ma anche nei supermercati. Qui, per nostra comodità, è utile distinguere due sottocategorie: quella dei sali colorati provenienti da miniere, come quello rosa dell'Himalaya (a cui dedicherò un articolo specifico, data la popolarità) o quello blu di Persia, e quelli marini, come quello rosso delle Hawaii e quello grigio di Bretagna che ho fotografato qui sopra.

La motivazione di questa distinzione è la seguente: come abbiamo visto la composizione dei mari è praticamente la stessa ovunque, e quindi i sali marini sono più o meno tutti uguali. I sali da miniera invece, visto che sono depositi di mari prosciugati milioni di anni fa, possono avere una composizione di minerali abbastanza diversa, come vedremo in un altro post di questa lunghissima serie sul sale.

Sali marini colorati

Se i minerali disciolti nell'acqua di mare sono praticamente gli stessi ovunque, come è possibile che alcuni siano rossi, altri neri, altri grigi? Vediamo.

Ho preso 40 g di sale rosso delle Hawaii, a sinistra nella foto in alto, e l'ho sciolto in acqua.

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Come vedete la soluzione non è certo limpida. Berreste quell'acqua salata rossa? A me fa un po' schifo ;) . Ho deciso quindi di "raffinare" questo sale. Come abbiamo discusso varie volte, il termine "raffinazione" nel linguaggio comune è stato caricato ingiustamente di significati negativi, e le persone si immaginano chissà quali trattamenti. Quando abbiamo a che fare con sostanze chimiche quasi pure, come il sale o lo zucchero, preferirei parlare di "purificazione", in una sorta di "bonifica linguistica" per evitare di rinforzare pregiudizi dove non ha senso che esistano.

Procediamo quindi con la raffinazione del sale rosso delle Hawaii, utilizzando questo sofisticato apparecchio

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Una volta filtrata la soluzione completiamo la raffinazione eliminando l'acqua, anche in questo caso con una tecnologia molto avanzata: un contenitore di plastica sopra il calorifero :)

Vedete come è bello bianco il sale autoraffinato?

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Cos'è rimasto nel filtro? Argilla rossa. Insomma, il sale rosso delle Hawaii è semplicemente sale marino sporco di sabbia rossa.

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È anche scritto in etichetta

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Come avete visto è estremamente facile purificare (raffinare!) quel sale. Perché non viene fatto? Beh, se guardate il prezzo il motivo è abbastanza ovvio.

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Non sareste disposti a pagare per del "banale" sale bianco un prezzo cento volte superiore. Invece se rimane un po' di sporco rosso riuscite a centuplicare il prezzo. Se siete uno chef a cui piace giocare con i colori ben venga l'uso di questo sale rosso, basta che non lo spacciate per miracoloso.

Sale grigio

Proviamo ora con il sale grigio di Bretagna

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Ne sciolgo 30 g in acqua

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Colore poco invitante vero? Anche qui procediamo con la procedura di raffinazione, per separare argilla grigia questa volta, come si nota lasciandola depositare sul fondo

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Ed ecco il sale purificato di un bel bianco candido, insieme allo sporco grigiastro

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Insomma, questi sali non sono altro che comune sale marino con dello sporco variopinto, che però pagate molto caro.

Meno sodio?

Ora è molto più chiara l'affermazione pseudosalutistica che si sente riguardo a questi sali: "contengono meno cloruro di sodio e quindi fanno più bene". Bella forza! Ovvio che contengono meno sodio: sono sporchi di sabbia! Un vero sale iposodico deve ridurre il sodio a parità di potere salante. Altrimenti son capaci tutti di aggiungere segatura a del sale da cucina e dire "contiene meno sodio"!

È indubbio che cromaticamente siano molto intriganti questi sali, ma oltre al colore non hanno particolari proprietà. Basta saperlo.

Alla prossima.

Dario Bressanini

159 commenti RSS

  • Sale e "sporco".
    Potrebbe essere illuminante per molti sedicenti cuochi raffinati fai-da-te, il problema è che a raccontargli che stanno spargendo sale e terriccio sul piatto non ti credono.

  • In altre parole si vende a caro prezzo del sale che ha subito meno lavorazioni di quello delle nostre saline, quindi partendo da un costo iniziale più basso (a meno di altri problemi). O del sale di miniera di più scarsa qualità del nostro e che 50 anni fa sarebbe stato venduto a prezzi infimi. Geniale!

    Chissà perché i sali da miniera possono avere una composizione diversa. L'ordine di deposizione dovrebbe essere sempre lo stesso, sotto abbiamo i sali meno solubili, come calcite e gesso, e sopra quelli ancora più solubili del cloruro di sodio come i sali potassici e magnesiaci. A meno che dopo la deposizione avviene un mescolamento, una contaminazione da parte di fluidi o una rideposizione.

  • Si potrebbe mettere in vendita un "preparato per sale rosso delle Hawaii" consistente un una provetta piena di terra e le istruzioni "aggiungere sale. Se si desidera limitare il consumo di sodio, aggiungere meno sale."

  • @zoomx: probabilmente tra il prosciugamento di un mare che ha generato una miniera e quello di un'altra miniera possono essere passati molti milioni di anni e in periodi così lunghi il contenuto delle acque marine è facilmente variato.

  • Alberto Guidorzi 9 novembre 2015 alle 10:57

    Dario

    Detto alla mantovana " ma parchè vot disbambir gl'imbambì" (traduzione "perchè vuoi svegliare gli ingenui) quelli vanno "fregati" e basta.

  • Beh,
    Dario, l'articolo e sicuramente d'impatto e le fotografie rendono molto bene il concetto.

    Sono anche assolutamente d'accordo che questi sali colorati alla fine siano solo una costosa moda, però al mio animo iper-analitico viene il dubbio che i "cristalli bianchi" non siano SOLO cloruro di sodio è che ciò che è rimasto sul filtro non sia solo un po' di argilla colorata.

    Trovo che sia una semplificazione un po' troppo spinta ;)

    ---Alex

  • Un sale che mi hanno dato una volta a cena a casa di amici e` il cosiddetto "sale dell'Himalaya". Di nuovo, si suppone che abbia componenti aggiuntive particolarmente salutari. Tu ne sai niente, Dario?

  • ma l'argilla di suo è perfettamente commestibile? Non fa né bene né male?

  • Ciao Dario,
    mi è capitato più o meno spesso di parlare di questi fantomatici sali colorati sostenendo che le eventuali proprietà organolettiche conferite al cibo sono piuttosto irrilevanti (fatta eccezione forse per il sale affumicato).

    In sostanza secondo me perché si senta la differenza tra un piatto condito con sale "tradizionale" piuttosto che con il sale rosso dell'Himalaya si dovrebbe usare talmente tanto sale da rovinare per troppa sapidità il piatto stesso. Sbaglio?
    Ovviamente parlando di "sensazioni" l'oggettività è difficile da inseguire.

    Devo organizzare delle degustazioni in doppio cieco! :D

  • Dalla pagina di Wikipedia inglese si dice che l'argilla è mescolata al sale marino non raffinato, quindi non è di miniera, e tra l'altro che il sale delle Hawaii è difficile trovarlo fuori dalle isole, e che la maggior parte del sale rosso che si trova negli Stati Uniti è prodotto in California.

  • Ok fin qui ci siamo, per così dire me lo aspettavo e la prova fatta ha confermato la teoria. Ma a livello organolettico?
    Sei a conoscenza di esperimenti fatti per determinare se e quanto effettivamente questi sali donino un sapore differente alla pietanza su cui vengono utilizzati?
    O sono talmente impercettibili le differenze

    Personalmente ammeto di non essere in grado di determinarne la differenza senza "essere influenzato" da quello che ho davanti. Dovrei provare bendato con una persona che me li somministra ahah
    Ma alcuni dicono che le differenze ci sono eccome...ho infatti avuto qualche tempo fa un'accesa discussione con una persona proprio perché io non percepivo queste differenze al palato ad altri così marcate.

  • Andrea,
    un po' d'argilla non ha mai fatto male a nessuno... magari solo ti ingorga la tazza ;-)

  • Tommaso, ma infatti oggi NON ho parlato dei sali da miniera, non hai letto?

  • Davide, come ho scritto del sale rosa ne parliamo un'altra volta. ma NO, non ha particolari proprieta' salutistiche, anzi

  • Alex, se vuoi fare la prova vai in spiaggia e prendi un po' di sabbia, e poi spargila su un rombo chiodato al forno con le patate :lol:
    Chissa' come mai nei millenni i cuochi hanno messo erbe e spezie ma mai sabbia sui piatti ;)

  • A mio parere i sali colorati dovrebbero essere pesantemente tassati, destinando il ricavato alla lotta alla diffusa ignoranza della chimica. Il sale colorato, già caro, costerebbe ancora di più il che lo farebbe apparire ancora più pregiato, con maggior soddisfazione dei gastrofighetti. E non mi si dica che sarebbe una tassa iniqua. Se qualcuno usa la sua intelligenza per fare una scoperta utile, poi la brevetta, poi vende il brevetto e ci fa tanti soldoni, su quei soldoni ci paga le tasse o no? E allora, se è lecito tassare l'intelligenza, perché dovrebbe essere ingiusto tassare la stupidità? Sarebbe un bel Blachennomio!

  • Io noto una differenza tra il sale marino cosiddetto "integrale", tipo il sale di Cervia, che si "abbalocca" (termine tecnico) stando nel barattolo in cucina, e quello più diffuso, non igroscopico, che -credo- sia spesso di miniera. La differenza (a parte la tendenza ad 'abbaloccarsi") mi pare di avvertirla nel sapore, più dolce nel sale marino cosiddetto "integrale" e con una punta amarognola nell'altro
    Suggestione? Forse, anche se non mi pare di essere la persona che si lascia suggestionare da cibi ce pretendono di essere più sani, bio, naturali ecc
    Grazie

  • @Leonardo,
    le differenze ci possono essere ma questo può implicare solo che insieme al cloruro di sodio c'è un sale a solubilità simile perché se è molto diversa o si deposita prima o si deposita dopo e quindi nel sale da miniera non lo trovi.
    Aspettiamo il post sul sale da miniera.

    @Alex
    mi sembra molto improbabile che fra quelle impurità ci sia qualcosa di utile che non sia già contenuto in altri cibi che mangiamo comunemente. Altrimenti dovremmo mangiare terra, sabbie o argille.

  • Avevo deciso di fare un porta incenso con sale grosso e un porta candela rosa scuro che avevo in casa e mai usato, ma il bianco del sale grosso da cucina non mi dava soddisfazione estetica, il sale rosso invece ci sta benissimo XD
    Il costo del mio porta incenso è lievitato da quasi zero a quasi due euro però :)

  • Luca Poltronieri 9 novembre 2015 alle 12:28

    Bell'articolo! Finalmente su un tema sul quale c'è la solita "opacità" :)

    Sono d'accordissimo sulla questione estetica: a me sembra abbastanza chiaro che se uno ci tiene a servire un piatto che sia anche bello da vedere, giocare sui contrasti di colore non sia una cosa da ridicolizzare (cosa che succede spesso verso chi fa qualcosa di diverso o cura l'estetica, dato che in Italia chi osa andare oltre al cibo da osteria sembra che bestemmi e insulti la tradizione). Basta non caricare la cosa di inesistenti vantaggi salutistici. Peraltro è vero che questi sali "sporchi" sono molto costosi, ma venendo appunto usati per rifinire un piatto (così come il Maldon) durano per una vita. Alla fine, con tutte le cose davvero futili che si comprano normalmente, mi sembra davvero poca cosa.

  • Fanny, il sale di cervia non e' un sale integrale nel senso che ho spiegato nell'articolo scorso. L'igroscopicita' o meno dipende dalla grandezza dei cristalli e non dalla composizione

  • Ma allora, il cloruro di magnesio contenuto nel sale dell'Himalaya è una bufala? Dicono faccia tanto bene, il cloruro di magnesio in chi ha l'artrosi, i crampi, la sindrome mestruale e la carenza di magnesio.e quello nero additivato con particelle di carbone (che ormai mettono ovunque, dal pane alla pizza, passando finanche alla mozzarella)?
    Ovviamente esclude che queste argille apportino oligoelementi utili alla salute?
    Un'ultima cosa, ma il contenitore di plastica sul calorifero, non si rovina? Meglio un pyrex, no?

  • Cherubino, sono plastiche adatte anche ai cibi caldi, per uso nel microonde :)
    No, quella del sale dell'Himalaya (che come vedremo neanche arriva dall'Himalaya) e' una bufala salutistica. Il contenuto di magnesio non e' diverso da quello di molti altri sali, ed e' comunque insignificante per gli usi che facciamo del sale in cucina. Non butti via i suoi soldi. Gli oligoelementi (ha letto l'altro articolo?) non li prendiamo dal sale, e comunque sono in quantita' insignificante.

  • Penso che il sale rosso si potrebbe produrre in casa senza disturbare le Hawaii . Nelle colline dei dintorni di Bologna vi sono depositi di ocra rosso sangue, in passato venivano utilizzati per produrre la tinteggiatura degli intonaci delle case di città . Un pacco di sale a basso prezzo, si scioglie il tutto, ocra compresa, e si rimette la soluzione sul radiatore del riscaldamento domestico . Quando il liquido è evaporato avremo il rosso e celeberrimo sale "Socmel" , noto intercalare petroniano .

  • Ma certo. Io propongo anche un sale giallo di Pitigliano, uno ocra delle colline senesi, e un meraviglioso verde serpentino dell'Ossola :D

  • A chi piace il sale colorato basta aggiungere petali di fiori eduli colorati come calendula o malva,
    oppure foglie di erbe aromatiche. Io metto il tutto (sale comune) e erbe o fiori secchi e ecco fatto
    il sale che appaga anche l'occhio!

  • Ciao Dario, grazie per l'articolo! Non sono certo un chimico, quindi mi permetto di porti un dubbio.
    Come fai a sapere che il filtrato sia effettivamente solo NaCl? Potrebbe forse cambiare da sale a sale? A volte io sento effettivamente differenze di sapore (tra i sali bianchissimi) più amaro, meno amaro, rotondo, spigoloso (passami i termini profani), da qui mi sorge la domanda.
    Bella lettura :)

  • Scusate se esco fuori tema, ho una curiosità. Esistono sostanze salanti commestibili prive del potere igroscopico del sale?

  • Indipendentemente da tipo/colore/provenienza, il problema è il sale!
    Minerali, oligoelementi, sono naturalmente presenti nel cibo e in quantità più che sufficienti
    al nostro fabbisogno giornaliero. In natura, nessun mammifero sala il cibo!
    L'uomo è stato capace di elaborare (si veda stravolgere) la semplicità del cibo così come presente in natura.
    Puro business!

  • Francesco, perché è sale marino, e come ho spiegato la volta scorsa la composizione dei mari è praticamente la stessa ovunque. L'amarezza dipende da quanto viene raffinato: più è raffinato meno è amaro perché scarti le piccole (ma non trascurabili) impurezze di magnesio, potassio e calcio.

  • Scusate ma... Tolto il sapore di sale (perché ovviamente il sale - bianco o colorato che sia- sà di sale!) ma volete proprio privarvi di quel delizioso, inarrivabile, divin gusto che ha il fango?
    Spero sia chiaro che sto ironizzando...

  • Che tutti i sali marini siano uguali mi pare un'affermazione abbastanza azzardata. Ad esempio nella cucina gourmet francese va per la maggiore il Fleur de Sel, ovvero il sale che affiora naturalmente sulle superfici delle saline, raccolto a mano. E, pur essendo chimicamente "cloruro di sodio", è molto meno salato del comune sale da cucina, tanto che come uso più comune viene sparso sulle pietanze a crudo, e in grani grossi (in realtà sono le scaglie così come vengono raccolte), senza che per questo risulti fastidioso al palato, come potrebbe esserlo il comune sale grosso da cucina.

  • Fabio, leggiti gli altri articoli che ho scritto sul sale e poi ne riparliamo ;)

  • Ah scusa Dario, mi era sfuggito che farai un post dedicato al sale himalaiano! Non vedo l'ora di postarlo sulla bacheca FB dei miei amici.

  • @Fabio
    come ha scritto sopra Dario, se sciolto in acqua tutti i "sali" salano allo stesso modo a patto che la purezza del sale sia la stessa.
    A crudo le cose cambiano per il semplice fatto che il sale che senti è esclusivamente quello che si scioglie in bocca per cui il sale a scaglie, che ha maggiore superficie di quello grosso e forse anche di quello fine, sala di più perché in bocca si scioglie di più di quello grosso che invece arriva nello stomaco senza sciogliersi del tutto e la parte che non si scioglie è come se non ci fosse.
    Quindi a crudo è la geometria che conta non il fatto che sia stato raccolto a mano.

  • Anni fa scrivevo in un forum di cucina ormai estinto, che il fleur de sel de Camargue che mi avevano regalato secondo me sapeva di sale, tanto quanto quello che compero abitualmente. :-)
    Confesso di essermi sentita un po' ignorante quando ho fatto quell'affermazione, avendo attribuito al mio palato grezzo la mancata percezione di aromi e sapori particolari. Sono felice di avere oggi la conferma del fatto che, per grezzo che sia il mio palato, il sale grigio ha la stessa sapidità di quello bianco. :-D
    La ringrazio per l'articolo e attendo quelli sui sali di miniera! ;-)

  • Alberto Guidorzi 9 novembre 2015 alle 17:31

    Elio

    devo contraddirti. Se fossi andato in una stalla di una volta (stabulazione chiusa) avresti visto le vacche slinguacciare i muri in cerca di sali minerali essudati dai muri. Una ditta ha fatto la sua fortuna mettendo a disposizione rulli salini accanto ad ogni vacca.

    Una volta quando la fienagione era sempre a rischio e gli ammuffimenti erano all'ordine del giorno, se volevi far mangiare ad una vacca del fieno ammuffito dovevi cospargerlo di cloruro di Sodio che era venduto dai monopoli di Stato sotto la denominazione di "sale pastorizio" ed anticamente era mescolato con genziana, ma i pastori avevano trovato il modo di ripurificarlo e fare un contrabbando di sale alimentare.

  • Non a caso le capre di nonsodove, dette anche capre arrampicatrici sfidano la gravità, andando a leccare il sale sulle pareti di una diga!

  • Guidorzi, la mia esperienza è stata quella del pastore . Volevi che le pecore ti seguissero come cani ? Bastava avere in saccoccia un certo quantitativo di NaCl, ogni tanto prenderne un pugno e spargerlo su sassi piatti della montagna . Non te le toglievi più di torno !

  • Grande Dario!

    Hai confermato i miei dubbi: il sodio cloruro e' sodio cloruro. Al limite e' meglio aromatizzarlo con delle spezie, ma andare a prendere il sale non raffinato e pagarlo di piu' e' proprio un'assurdita'.

  • anche i cacciatori purtroppo conoscono la propensione di certi selvatici verso il sale, non sono infrequenti postazioni di caccia a vista di esche con sale

  • Franco (veterinario) 9 novembre 2015 alle 22:19

    Elio sbaglia a considerare il sale non necessario, ma è anche vero che la nostra è diventata una società eccessivamente alofila. A causa di ataviche privazioni, nell'uomo vi è un'istintiva predilezione per i cibi salati. Nell'attuale epoca dell'abbondanza, i cibi salati (patatine, noccioline e snacks di ogni tipo) sono diventati una vera e propria droga. Non a caso l'industria e la pubblicità ne approfittano bassamente "spacciando"tutta una serie di junk food , Oltre a questo, chi ora ha un frigorifero e conduce una vita sedentaria consuma le stesse tipologie di cibo (per es. salumi e formaggi salatissimi per aiutare la conservazione), che mangiavano i nostri antenati costretti a lavori faticosi e che facevano sudare molto. Oltre ad eliminare molto sodio attraverso il sudore, i nostri antenati mangiavano però molta più verdura e cioè cibi particolarmente ricchi di potassio, utilissimo a bilanciare il sodio.
    Una netta riduzione del consumo di sodio, ci farebbe dunque molto bene alla salute ed in particolare alla pressione.
    Qualcuno stupidamente pensa di ovviare bevendo solo acqua oligominerale. Per compensare il sale contenuto in cento grammi di patatine fritte, di pecorino o di salame, non basterebbero centinaia di litri di acqua oligominerale.

  • Scusa Dario, certo che il prezzo non e' "del tutto" giustificato, ma se consideri la quantita' di sale rosso che viene importata (moltom poca) e il costo del trasporto (alto), credo che quantomeno in parte, il costo maggiore del sale rosso delle Hawaii rispetto al normale sale non sia poi motivo di scandalo...e se la domanda del consumatore e' sale rosso (per estetica, ignoranza o qualsivoglia motivo), le aziende cercheranno di soddisfare quella domanda...Cosa proporresti, tornare al sale monopolio di stato? Lasciamo alla gente liberta' di scelta, qualsiasi sia il motivo. Credo che solo una minima parte di consumatori pensi di avere un beneficio dal sale rosso rispetto a quello bianco, il resto lo compera per motivi estetici...ed in effetti e' bellino...

    Poi una domanda: Non e' che l'argilla dona un sapore particolare? un po come avere una miscela di sale con qualcos'altro che tu hai descritto nel secondo gruppo...
    Grazie
    Mattia

  • Grazie, ho appena letto l'altro articolo: illuminante davvero!

  • Leggevo in un libro sulla fermentazione che l'utilizzo di sali non puri in un processo di fermentazione possono essere controproducenti. Ad esempio, se utilizzassi un sale grigio per fare il pane, questo sale potrebbe avere con se batteri non proprio adatti al corpo umano (nel caso specifico, immagino feci di gabbiani a ltri uccelli) e trovare un ambiente perfetto per la riproduzione. Pensi sia un'esagerazione oppure rispettabile opinione?

  • @Cristina,
    se un sale è venduto per il consumo umano si suppone che non abbia di questi problemi.
    Inoltre nella panificazione ritengo che anche all'interno si raggiungano temperature tali da far fuori qualsiasi batterio.

  • @mattia
    Se vuoi puoi rispondere semplicemente al tuo quesito sul sapore: compra una confezione di argilla alimentare e assaggiala.
    ... non credo sarai particolarmente entusiasta ... non sa di molto :-)

  • Io la penso diversamente.
    Il sale bianco se non è integrale è sbiancato chimicamente quindi...
    Il sale di Cervia ? Si trova allo foce del Po, vogliamo analizzare la presenza di metalli pesanti ?
    Il sale delle Hawaii o il nero delle Molokai e di molti altri sali che arrivano da tutto il mondo, hanno un elevato costo di trasporto e una ridotta quantità di vendita che giustifica un diverso prezzo di mercato.
    Sono comunque sempre prodotti di nicchia.

  • @ Ezio

    "Il sale bianco se non è integrale è sbiancato chimicamente quindi..."
    Quindi?

    E poi perché dici "sbiancato" invece che "pulito"?

  • Dario, visto che hai in mente di parlare di sale Himalayano, divertiti un po' a leggere questo articolo prima
    http://www.greenme.it/mangiare/altri-alimenti/13064-sale-himalayano-benefici-controindicazioni
    ancora un po' e lo consigliano anche per curare il cancro, e la gente ci crede

  • Io prendo il sale rosa ovviamente non per il colore, ma perchè non è semplice cloruro di sodio, ma ha tanti minerali che invece quello raffinato ha perso (come il ferro che gli conferisce il colore rosa appunto). Inoltre che io sappia il sale raffinato contiene degli additivi. Il prezzo è un più alto, ma non certo come quello rosso qui pubblicato su cui ho sempre avuto dei dubbi

  • Alberto Guidorzi 10 novembre 2015 alle 12:37

    Chiara

    Ma perchè ti arrampichi sugli specchi per giustificare un tua legittima fisima?

  • Ho scelto il marito ma non i suoi parenti!
    Questo per introdurvi un affine al quale piace scroccare qualche cenetta dalla sottoscritta in cambio di amabili bla bla da gourmet che si crede.
    Parecchio tempo fa mi sono sorbita una tirata sul "retrogusto" (e ti credo!) del sale rosa Himalaya e di quello rosso Hawai con implicita colpevolizzazione della sottoscritta, rea di mancato palato raffinato, che usa solo sale grosso e sale fino, non iodato e pure in quantità omeopatiche.
    Cosa faccio?
    Per Natale gli regalo gli articoli del nostro Beneamato DB, con fiocco rosso così mi tolgo di mezzo stò scroccone?

  • Giulio grazie, il tuo link sul sale himalayano"oro bianco" (ma và) mi ha fatto sbellicare dalle risate. Il chè va bene per oggi, giornata infernale.
    Per favore altri link di quel tipo e il regalo di Natale per il mio vorace scroccone sarà più corposo!

  • @chiara

    "Inoltre che io sappia il sale raffinato contiene degli additivi"

    Quali additivi?

  • @Fanny
    il sapore amarognolo è dato dal manganese e di solito è considerato una nota negativa ;)

  • Chiara, se apprezzi il ferro sgranocchia dei chiodi ;-)

  • @kalimero
    intendo si riferisca al Ferrocianuro di potassio e al Ferrocianuro di sodio che si usano come agenti antiumidità. Ma per arrivare a una dose tossica dovresti assumere un etto di sale in un colpo solo.
    penso che il ferrocianuro in quel caso sarebbe l'ultimo dei tuoi problemi.

  • @Alessio: sempre una diga ossolana è. Credo sia in vall'Antrona.

    @Dario: sale verde del serpentino? Ma lo macini tu il serpentino, duro com'è? Comunque occhio: quello del Cervandone, ma anche quello della Rossa, in Devero, oltre al magnesio di cui il serpentino è ricco di suo si porta dietro fibre d'asbesto.

  • @chiunqueinteressatoalsapore: io li ho provati in più di qualche occasione, al ristorante, invitato da altri, su una bella tagliata di manzo: non ho riscontrato nessuna differenza gustativa tra il sale rosa, quello rosso, quello azzurro, quello grigio, quello bianco. Certo, magari le mie papillose papille gustative sono usurate da anni di salumi e spezie varie...

  • Da proporre a Crozza per il suo spettacolo del venerdì. Sale "sporco" pagato cifre folli: una gran bella Inc. Cool 8

  • Non metto link, basta cercare "foto stambecchi diga" per vedere le emozionanti immagini di stambecchi arrampicati praticamente in verticale sulla diga del Cingino e, credo, anche del Campliccioli - in valle Antrona - alla ricerca di sali (esattamente quali?) da leccare.
    Credo sia un fenomeno diffuso e frequente da osservare, almeno dove vi siano coperture e rifiniture in sasso.

  • Grande, Dario!
    Sei riuscito a dimostrare in una sola botta che la scelta del colore è, in alcuni consumatori, una scelta simbolica senza valore qualitativo (evitare a tutti i costi il colore bianco degli alimenti, p.es.; ma già da prima di Gaugain l'occidente sa che l'esotico vuol dir un bel colore acceso - e gli specchietti colorati tornano indietro dalle spiagge di Cristoforo Colombo); e poi che la raffinazione può essere un processo assai elementare, casalingo (e i veleni che di solito si usano per raffinare il sale, li avrai nascosti nel termosifone....).
    Grande.

  • @ Giulio
    Ok, ritiro quello che ho detto riguardo alla bassa per4centuale di persone che acquista questi sali strani credendo di ottenere beneficio...probabilmente e' molto piu' alta di quello che credevo...questo sito che hai linkato sul sale rosa e' assurdo!!! Secondo voi chi scrive questi articoli ci crede? Come giustifica a se stesso le c...zzate che scrive???

  • Scusa Dario, un'altra domanda...io "salo" i cibi con glutammato monosodico...non perche' penso faccia meglio ma perche' mi piace la forma dei cristalli e l'effetto al palato...che ne pensi? Lo trovo in cristalli tipo sale ma con forma diversa al supermercato dove vivo qui in California...che ne pensi? Come e' il suo potere "salante" rispetoo al NaCl?
    Grazie

  • @queenanna: va bene tutto, ma almeno usa il sale iodato! c'è pure una legge apposta :D va bene poco, va bene normalmente bianco e non birulò, ma sullo iodio non si deve transigere ;)

  • @mikecas
    hahahaha...senza leggere il tuo commento mi ero proprio appena andato a rileggere l'articolo che citi...a rileggere alcuni commenti mi sbellico ancora dalle risate...Cmq niente mal di testa per ora...anzi, sto facendo un esperimento in cieco...senza farlo sapere ai miei coinquini ho sostituito il sale con il MSG... :) per ora nessuno se ne e' accorto o si lamenta di mal di testa o altro :D

  • Ho l'impressione che gli stambecchi lecchino gli essudati delle malte o dei cementi. Cioè quei sali che ci ritroviamo nei muri umidi.

  • Facendo, per hobby, scultura in ceramica, utilizziamo il blu cobalto . E' un colore splendido, sciogliere il sale ed additivarci un po' di blu cobalto sai che successone ! E, forse, sai che intossicati ! Non so quale colore si ottenga impiegando l'arsenico.....

  • ehehe, ho cercato di dirlo anche a mio marito che ha comprato il "sale nero", pensando avesse un sapore affumicato.
    Era solo sale colorato (non ricordo con cosa, ma era scritto chiaramente sulla confezione).
    Non l'abbiamo mai mangiato...

  • Carbone :D Adesso va pure di moda metterlo nel pane! (non ha alcun effetto dimostrato ovviamente)

  • Comunque se trovassero quei residui in qualunque altro prodotto alimentare l'azienda produttrice verrebbe processata per direttissima per attentato alla salute pubblica. 😀 E mi piacerebbe sapere a quali controlli vengono sottoposti questi sali.

  • @mattia
    io mi immagino l'autore dell'articolo che doveva inventarsi 10 benefici a arrivato al 9 non sapeva piu' cosa scrivere: 'vediamo, cosa potrei dire ancora? Ma si' dai, mettiamoci anche qualcosa sul sesso che va sempre bene' !!!
    Ecco, probabilmente e' cosi' che ha scritto tutto l'articolo.
    Ho trovato l'articolo casualmente tramite un link su Facebook, non conoscevo il sito ma dopo questa cosa qualsiasi ipotesi di credibilita' e' finita in fondo all'oceano

  • E' sempre la conseguenza dell'esortazione del marketing a creare il valore aggiunto. L'esortazione in sè non ha nulla di negativo se non fosse per il fatto che questo valore avrebbe un giusto corrispondente nel prezzo se le due parti, cliente e produttore, potessero condividere un quadro informativo comune. Ma come in questo caso non è così e tendenzialmente è sempre una lotta perchè il il produttore ricava sempre un guadagno corposo quando questo quadro informativo è asimmetrico.
    Contrariamente a quanto si crede infatti nella moda questo non c'è perchè tutti sanno che il valore materiale di un paio di scarpe di marca non corrisponde al suo industriale ma è allineato ai costi che l'azienda sostiene (pubblicitari e intellettuali) perchè tu possa beneficiare del fatto che gli altri avranno un certo preciso giudizio di te. Per esempio che tu ti puoi permettere quell'acquisto e quindi in quello che proponi professionalmente sei credibile perchè hai avuto già un ritorno economico.
    Gli orologi da migliaia di euro servono a quello, non certo a sapere l'orario in modo più preciso. Nell'alimentare questo aspetto è secondo me più presente in quell'ambito sociale più "alternativo" perchè questo valore aggiunto, non sempre corrisposto dal valore industriale come si vede benissimo qui, serve a dare una certa immagine sè.

  • Sale rosa himalaiano, sale nero, sale argilloso, sale rosso ecc. ecc. tutti accomunati da un'unica base : il prezzo "salato" . Se vi sono persone che hanno soldi da buttare e fisime mentali, il mercato fa bene a vendere tale arcobaleno . Certe scelte si hanno solo nelle civiltà opulente o in persone che di opulento hanno il portafogli .

  • Ottimo articolo, finalmente fatta chiarezza.

    D'altro canto però ho visto un macina sale in vetro e metallo con meccanismo di macinatura dorato a vista, e il sale colorato li ci faceva la sua "porca figura".

    Costava troppo come macina sale, ma sul tavolo bianco di design del soggiorno ci sarebbe stato benissimo! :-)

  • Macinare il sale al momento fará anche figo ma non ha senso :) non è come il pepe che perde di freschezza. Il sale mica si ossida. Si può usare quello già macinato dall'azienda :)

  • Dario

    però fa molto gastrofigo!😀

  • A me piaceva puramente per il design...poi può sempre venire utile se in casa si trova solamente sale grosso e invece serve quello fine. 😇

  • Ricordo che mia madre "produceva" il sale fino facendo rotolare avanti e indietro una bottiglia di vetro sul sale grosso.

  • macinare pepe e sale al momento è solo una sporca porcheria, perlomeno nelle pizzerie di terz'ordine che frequento io, dove i miei amici pizzaioli/camerieri sanno benissimo che se vogliono un immediato pugno nell'occhio hanno solo da mettermi sul MIO tavolo uno di quei macinini schifosi che li vedi già da un km che sono bisunti per lo strofinamento decennale di manazze di milioni di avventori che li abbrancano appena tornati dal cesso, o dopo essersi grattati la forfora o le palle, o essersi messe le dita nel naso, nelle orecchie e sistemato il salvaslip: macinano macinano gli sghifosi e subito appresso afferrano pizza o pollo o costicciole e iniziano a nutrirsi: gnarf gnarf! ancora un po' di pepe e sale fresco da mulino! scric scric! gnarf!

    Non arrivo a strofinare le posate col tovagliolo prima, ma i macinini dei locali pubblici non li tocco manco con le pinze da forno.

    A casa è un'altra roba, nel senso che perlomeno è tutta roba mia, infatti riciclo pure gli stuzzicadenti...

  • @Yopenzo
    Mica muori ! I batteri non è che sanno di essere dell'uno o dell'altro, quindi mischiare un pò dei tuoi (che sicuramente avrai visto che non credo ti farai sterilizzare prima di sederti a mangiare) con quelli degli altri non succede proprio nulla. Un minimo di igiene per evitare la quantità senz'altro ma esserne ossessionati in ambienti diciamo normali frequentati da gente normale non ha senso. Io pulirei più che altro le tastiere e i cellulari che usiamo che sono dei ricettacoli infernali. E' anche vero che la guerra ai batteri è una delle innumerevoli guerre idiote del nostro tempo (parlo della diffusione stupida di tutti i gel disinfettanti che girano). Esistono anche gli anticorpi che fanno il loro lavoro !

  • Alberto Guidorzi 12 novembre 2015 alle 23:50

    Mariolino

    Ed io aggiungo che una volta esisteva solo il sale grosso che si sbriciolava come giustamente dici tu e dopo era anche il modo per fare le previsioni del tempo..

    Inoltre noi che avevamo accesso al sale del caseificio per fare il parmigiano, usavamo quello, così non lo compravamo, ma siccome era sporco (una volta si aveva un concetto di sporcizia molto più vero di adesso!) allora mia nonna lo scioglieva e colava la soluzione con un panno ed il liquido era poi lasciato evaporare sulla stufa in una pentola.

    Da noi si dice ancora di uno incapace di gestire una famiglia che "non sa cosa costa il sale" in quanto era uno dei poche cose che si doveva comprare con denaro contante.

  • @Bressanini Dipende dal numero di giri al minuto che si danno. Maggiori sono maggiore sarà l'ossidazione del sale....:)

  • @Bressanini No, no, il carbone vegetale che usano alcuni panettieri per il pane funziona. Sgonfia, per così dire rende più digeribile il pane. Come prendere 2 compresse di carbone vegetale. Mi preoccupa però il fatto che la polvere se la fanno loro nei panifici...

  • il sale biodinamo non si ossida!!!

  • Dipende se è biodinamico certificato da un ente preposto alla certificazione bio dei prodotti dinamici. O era certificazione dinamica dei prodotti bio? Comunque ho un macinatore meccanico per sale a soli 40 giri al minuto. 999,99 euro al pubblico.

  • @ Dario

    Non ho mai macinato il sale, che comunque uso in dosi quasi omeopatiche di quello meno caro che trovo al supermercato. Ma do sempre per scontato, non so perché, che il pretesto di chi lo fa sia quello dell'umidità e non dell'ossidazione.
    In ogni caso rimango anch'io dell'idea che si tratti di una finezza molto discutibile, fino a prova contraria.

  • certo che il sale ossidato deve essere terribbbbile... :P

  • Io ho comprato del sale nero, che va messo sui filetti di pesce bianco dopo la cottura (evidente effetto visivo ;) ), e vi assicuro che fa la sua sporca figura! Non consiglierei di svenarsi per comprare tutti sti sali, però... Giusto, fateveli regalare, come me ;)
    Scherzi a parte, avrei una domanda: ma il salgemma blu, non aveva questo colore per l'esposizione a radiazioni? (non intendo dire che sia pericoloso, sia chiaro XD Parlo di radiazioni di milioni di anni fa, probabilmente, non la presenza di elementi radioattivi) Così mi pare di ricordare da "Minerali & Gemme" di Piero Angela!

  • Buona sera a tutti. Non ho mai scritto un commento anche se seguo questo sito da moltissimo tempo.Devo pero' ringraziare yopenzo per il commento di ieri alle ore 23.03. Ho sempre apprezzato le tue battute ma la descrizione della pizzeria era veramente da sbellicarsi...

  • sale ossidato? ma dove c. hai studiato?

  • prego Alberto Massimo, il piacere e tutto mio.

  • Gentile Dario,
    è possibile avere un suo indirizzo email? Come addetto stampa del Centro per la Scienza di Perugia vorrei invitarla ai caffè scientifici del Temporary Science Centre.
    Dettagli via mail, se le va. Grazie per l'attenzione!
    Andrea Aufieri

  • Ma vuoi mettere il sale sporco con quello puro...? Pensa quello rosso: l'argilla a mo' di sostanza omeopata, deve per forza avergli dato una risonanza tale che acquista proprietà inimmaginabili alla mente umana! Se lo mangio, anche io acquisto questa forza intrinseca che mi rende come Nembo Kid ! Le madri dei deficienti sono sempre incinta: non credo che spenderò più per avere sale sporco, anzi stò calando piano piano ad usarne meno possibile, sai, la pressione alta, il sodio....!

  • Per chi fosse interessato, ci sarebbe il PENTACLORURANOSODATO(R) anche ad applicazione anteriore. In pillole e supposte, ma anche siroppi biologici certificati dalla famiglia Buaron, che cià tanti membri da tanto tempo che posson certificare il fatto, anche quelli defunti all'occorrenza. Monsiè Buaron per esempio lo è da tempo ma certifica benissimo la sua persistenza Omeopatica.
    Il PENTACLORURANOSODATO(R) è disponibile in vari colori, questi biodinamicamente certificati, ma non da Demeter(tm) bensì da Aristides(tm) che è pure gender e vegan, e questo fa ben la sua differenza.
    Ad ogni modo, se serve un conto salato ad ogni occorrenza, PENTACLORURANOSODATO(R) farà sempre fare a chiunque una bella figura, e questo ve lo garantisco personalmente io, tramite modico sovrapprezzo s'intende...

  • Stello

    cosa intendi per

    "che cià tanti membri da tanto tempo che posson certificare il fatto"

    cosa intendi per membri?

  • Beh, tempi fa la Buaron si autodefiniva (nella pubblicità): un’azienda familiare con 2600 (o giù di lì) addetti in tutto il mondo :o _O: .
    Se questo significasse che 2600 persone fanno parte della famiglia se ne potrebbe dedurre che gli anticoncezionali omeopatici non sono molto efficaci ;)

  • Ciao Dario, scusami se commento offtopic ma mi premeva farti una domanda. Ho da poco scoperto che esiste un nuovo cereale, il tritordeum.
    Sta già spopolando fra i siti di vendita di cibi bio e "naturali" anche per le sue (presunte?) maggiori qualità nutrizionali.
    Su un sito leggo "Non è nemmeno un organismo geneticamente modificato, ma è semplicemente un nuovo cereale."
    Su un altro ancora:
    "Il Tritordeum è un nuovo tipo di cereale naturale che nasce dalla combinazione di un grano duro (Triticum durum) con un tipo di orzo selvatico (Hordeum chilense) proveniente dal Cile e dall’Argentina. Si tratta del primo cereale di nuova creazione che viene commercializzato nel mondo per il consumo umano. Le tecniche utilizzate per arrivare a creare il Tritordeum sono le classiche tradizionali e non è stato necessario utilizzare le metodiche dell’ingegneria genetica e quindi si può definire questo cereale un cultivar naturale. "
    Sono ignorante in materia, ma in questo documento:
    http://www.siga.unina.it/circolari/Fascicolo_OGM.pdf
    si parla di OGM e fra gli esempi che citano parlano anche del tritordeum.
    Quindi qui qualcosa non quadra...Tu che ne pensi?
    Grazie e buona serata.

  • Roberta, ne parliamo diffusamente nel libro Contronatura. Legalmente non è un OGM, certo, ma è piuttosto "Contronatura" :D
    È una nuova specie completamente creata in laboratorio fondendo tutti i geni del grano duro con quelli dell'orzo selvatico. attenzione che NON è un normale incrocio dove il figlio prende da ogni genitore la metà dei geni. Qui abbiamo la fusione di TUTTI i geni creando una specie che non esiste in natura. certo, se avessero trasferito in laboratorio solo uno o due geni sarebbe legalmente un ogm, ma poiché l hanno presi tutti i geni non lo è. Meraviglioso vero? ;)

  • Curiosamente, ad una veloce scorsa, pare un documento equilibrato e sufficientemente esaustivo. Magari Norman Bourlag come collaboratore permanente mi pare un po' pomposamente eccessivo, ma insomma...

  • Grazie Dario. Debbo dirti che come consumatrice mi sento un po' presa per i fondelli, ma d'altra parte ormai in questo mondo nulla più meraviglia.

  • Alberto Guidorzi 16 novembre 2015 alle 12:36

    Roberta

    I tritordeum è un ibrido intergenerico (genere Triticum x genere Hordeum, cioè frumenti duro x orzo) che in natura non è mai esistito, lo abbiamo creato noi eseguendo un incrocio attraverso particolari artifizi biotecnologici.

    In natura avvengono casualmente degli incroci intergenerici (tra generi botanici diversi) il frumento è il caso più eclatante, ma se non c'era l'uomo a selezionarlo sicuramente non sarebbe sopravvissuto.

    In questo caso la legge che definisce cosa sono gli OGM contraddice se stessa in quanto siamo di fronte non ad un vivente con un gene modificato, ma addirittura a tutto il genoma modificato. Inoltre la cosa non avviene in natura, oppure se vuoi avviene alla stessa stregua di quando un gene di altra specie viene inserito spontaneamente in una specie diversa. La patata americana (quella dolce per intenderci) contiene geni che il Batterio tumefaciens ha trasferito nei millenni, ebbene questa patata non è considerata OGM, mentre lo diverrebbe se noi facessimo ora la stessa identica cosa in laboratorio. Comprendi in quale contraddizione ci siamo ficcati.

    Pertanto, il frumento, il tritordeum, il triticale sono degli OGM a tutti gli effetti, ma diciamo che non lo sono per non tiraci la zappa sui piedi, mentre classifichiamo OGM altri organismi che abbiamo creato recentemente e che lo sono molto meno.

    Comunque mangia sia gli OGM antichi che ti ho detto (compreso il tritordeum) che quelli moderni perchè i primi sono stati "analizzati" sulle spalle dell'uomo (li ha mangiati e ha constato che non è mai capitato nulla, anzi ha detto: "si arrangino quelli a cui il glutine del frumento provoca disturbi e morte nei bambini, però nessuno si è sognato di proibire di coltivare e mangiare il frumento!) mentre quelli di oggi sono analizzati preliminarmente in ogni loro aspetto.

  • Sig. Bressanini, ha per caso pesato l'argilla o il cloruro di sodio dopo la separazione ?
    Semplice curiosità, volevo calcolare, assunto dalla foto il prezzo di 36,45 euro/kg del sale rosso hawaii, cosa costa l'argilla al chilo. La ringrazio.

  • Piergiorgio. no, non ci ho pensato, ma era una punta di cucchiaino, non saranno stati più di 1-2 grammi

  • IIlluminanti le notizie sui vari sali di diverso tipo sul mercato.
    Ne approfitto per chiedere a Dario un paio di informazioni, sperando in una sua risposta.
    Vorrei anzitutto chiarire il mistero del sale di Cipro, che si trova in vendita anche i Italia. Due amici che son stati a Cipro in epoche diverse mi hanno riferito che laggiù non sanno cosa sia.
    Mi piacerebbe anche un parere sul sale dell'Himalaia che ho assaggiato e mi è sembrato molto buono. E' anche lui solo un inganno? Grazie!
    A.

  • Piergiorgio, facendo un calcolo a spanne, considerando Kg 1 di cloruro di sodio ad € 1 si evince che max. 2 gr di argilla costano € 35,45 circa € 17,73 il grammo il che equivale a € 17.730 il Kg ! Essendo i mattoni fatti di argilla, cotta, non oso pensare quanto costerebbe una casa fatta con simili mattoni .

  • Angelo, entrambi sono in un prossimo post :)

  • Dalle etichette dei sali colorati è comunque sempre chiaro quale sia la sostanza colorante, anche se pensavo che fosse aggiunta appositamente (ovvero che facessero parte tutti del gruppo 2) e che fosse molta, molta di meno. Come alimento decorativo non è male, e pensavo che fosse quello il suo unico scopo.

    Sono ansiosa di leggere l'articolo sul sale rosa Himalayano, dato che ho ricevuto in regalo una lampada fatta di questo salgemma aranciato, con un'etichetta allegata un po' inquietante che da sola vale il regalo e parla di anioni benefici rilasciati nell'ambiente per combattere non so quale negatività (spirituale, non ionica). Dario se non l'hai già fatto vai in un'erbosteria per leggerla...
    Devo dire che fa una bella luce però, calda e accogliente (non certo per leggere ecco).

  • da "repubblica.it" di oggi:Arriva sulle tavole degli americani il supersalmone Biotech, il primo animale geneticamente modificato ad essere messo in vendita nei supermercati Usa....Il nuovo pesce è una sorta di salmone Atlantico cui è stato iniettato (beh,iniettare UN gene...) un gene del salmone Chinook del Pacifico per fare in modo che cresca più velocemente: raggiunge le dimensioni di un adulto in 16/18 mesi, invece che nei consueti due anni e mezzo.
    mais, grano, soia.. bazzecole, pinzillacchere. Finalmente si comincia a fare sul serio: il problema in effetti non era "se", ma "quando" e adesso si comincia. Secondo me i successivi "quando" saranno: la prima frode alimentare transgenica, la prima superdroga transgenica, il primo attentato con organismi transgenici, e, prima o poi, il top di gamma...

  • a parte che da tempo si vocifera di marijuana modificata per produrre più THC, mi sfugge come il salmone abbia a che fare con i sali colorati ;)
    (per gli attentati, abbiamo già un sacco di scelta con gli organismi naturali)

  • gianpaolo è evidentemente già stato "modificato"... ma magari lui ancora non lo sa... 8-)

  • @Dario
    Parlerai della cottura su lastre di sale himalaiano?
    Non so com'è partita quest'altra moda, tipo dieci-quindici anni fa, credo. Non l'ho mai usata, però a parte il fascino del colore (in controluce e se nuova), per la praticità della cottura mi sa che la pietra ollare gli dà sempre una pista.
    Certo che fa un sacco homo paleolitico...

  • Chef, no, non sapevo neanche ci fosse questa moda. Già mi basta la fesseria del sale rosa per uso alimentare e quello per delle inutili lampade "ionizzanti" :)

  • Ci sono da parecchio tempo.https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.medagliani.com/index.php%3Foption%3Dcom_virtuemart%26page%3Dshop.browse%26category_id%3D463%26Itemid%3D28&ved=0ahUKEwiynbKfrp7JAhUFuhoKHcVGBdYQFgg8MAM&usg=AFQjCNHvvcyYELm1QvTk3P_Np1uK2WWTOw&sig2=pP-uNbT8zZzJqb5yhIXpBw. qua lo spiega ( sono anche un po' ridere perché decantano gli 84 oligoelementi)

  • Mi chiedo come si puliscano.

    (Il lavaggio in lavastoviglie credo sia sconsigliato :-) )

  • Mark Bitterman ci ha fatto la sua fortuna negli Usa, e dopo Salted vi ha dedicato il suo nuovo libro Salt Block Cooking.
    Se cuoci carne o pesce sulla lastra, questa perde tutto il suo "fascino" e diventa nero-grigia-giallognola, come un dente cariato. Se la usi per la presentazione (ma si dovrà comunque scaldare in forno), si passa una spugnetta abrasiva. Punto.
    L'autore dice che può raggiungere temperature inenarrabili, tipo lava fusa; ma che può esplodere (sic). Però è comoda da riporre, dico io, devi farti una credenza di granito...mia moglie ne sarebbe veramente contenta.

  • Grazie.

    P.S.: mi sento autorizzato a dedurre che tu non la usi ;-)

  • appena tornato dal Nepal e fatto "incetta" di sali "himalaiani" da regalare agli amici gourmettisti (prezzi un po' più umani, 4€ al kg, ma sempre uno sproposito)
    tra parentesi ho notato che a fianco di quello rosa c'è ora quello nero....
    ovviamente sulle etichette non c'è nulla a parte il nome....
    Ne sai qualcosa?

  • Sui sali neri c'è quello di Cipro (carbone?) e quello Hawaiano (lava?); da quelle parti, con il nome di sale nero passa il kala namak indiano, che è zolfo puro (lo ricordo perchè c'ho fatto una figuraccia con un amico cuoco indiano che mi offriva una bibita salata, l'ho avvicinata al naso e stavo per rimettere).
    Il fatto è che se andate a vedervi le lastre di sale che vengono estratte dalle miniere (quasi tutte dal Pakistan) non sono tutte rosa, ma hanno striature e spesso colori diversi (com'è naturale, credo); basta selezionate i colori e macinare.

  • Ho cercato "sale nero himalaya" e mi esce il kala namak (che io però non ricordavo proprio nero, ma piuttosto rossiccio); se si cerca "miniera di sale Pakistan" immagini su Google escono fuori tutte 'ste lampade. Il minerale è lo stesso usato per la cottura.
    Effetto "caldi notti orientali" garantito (target singles o coppie senza figli, credo. Ma bisogna abitare in grotta extralusso).

  • OK, però le lampade e le piastre ci sono anche di sale bianco... Non saranno ionizzanti però possono piacere come arredo... Salvo poi che con l'umidità si sciolgono...

  • Il 12 novembre hanno pubblicato questo:
    http://www.efsa.europa.eu/it/corporate/pub/glyphosate151112
    Interessante vero?

  • ma perché definire il glifosato un "pesticida"? non è una esagerata amplificazione del termine? stiamo parlando di un erbicida, e forse il più ecologico esistente (tra quelli che fanno davvero il loro mestiere)... :(

  • Perché abbiamo il gusto di utilizzare le parole secondo il loro "suono" piuttosto che per il loro senso logico.
    "Pesti-cide" in origine anche etimologica è "uccisore di pesti(lenze)". Infatti nella terminologia anglosassone i "pesticides" sono tutti gli ausili tecnologici di sintesi che, in quanto tali, aiutano ad evitare le carestie e le susseguenti pestilenze.
    Noi estendiamo tipicamente a spanne il significato in: "tutti gli ausili chimici" in agricoltura. Che poi carichiamo ovviamente di tutte le fobie del momento più di moda... :mrgreen:

  • Alberto Guidorzi 20 novembre 2015 alle 23:23

    Marina

    Tu hai sentito che coloro che si sono ringalluzziti quando lo IARC ha definito il gliphosate probabilmente cancerogeno e lo hanno scritto a destra e a manca (alla mia mail sono arrivati messaggi di fuoco), abbiamo diffuso il comunicato EFSA come hanno fatto con il comunicato IARC?

  • diciamo che quando la notizia è tendenzialmente di tipo allarmistico, parte il tam tam mediatico e si salvi chi può, se invece la suddetta notizia è qualcosa di tipo rassicurante è considerata una "non notizia". Tanto che questa, diffusa il 12 novembre, l'ho avvistata "solo" il 19.

  • Franco (veterinario) 22 novembre 2015 alle 08:52

    Zeb, per una volta non sono molto d’accordo con te. A mio giudizio il termine pesticida è sbagliato e con una pesante connotazione ideologica. Come giustamente citi, pesticida è la traduzione-assimilazione pedissequa del termine inglese pesticide che a sua volta è però derivato dai termini latini pestis (con il significato generico di calamità e da cui deriva anche il termine pessimo) e caedo che significa semplicemente: taglio, uccido. Come per molte altre parole di origine latina col tempo si è creata una divergenza di significati tra un paese e l’altro, per cui ora con il termine pest si indicano tutte le avversità di natura biotica (batteri miceti, virus, acari, insetti, nematodi, ecc...) dannose per l'uomo o per le sue attività (es. agricoltura e allevamenti). Pesticide è quindi tutto ciò che combatte queste specifiche avversità ed è quindi usato correttamente in ambito scientifico e legislativo.
    In italiano peste ha invece significato generico di rovina o calamità. Non avendo un significato ristretto all’ambito agrario, per assurdo (come mi sembra abbia scritto Alberto) potrebbero quindi essere definiti come pesticidi anche i pompieri o i ruspisti che riparano una frana.
    Il termine pesticida è dunque (IMHO) fuorviante.
    Per fortuna ci viene in aiuto il termine farmaco che deriva dal greco pharmakon che significa quella sostanza creata dall’uomo come cura o veleno (secondo la dose, come diceva il buon Paracelso) e che pertanto contiene in sé i tre significati di cui abbiamo bisogno per definire correttamente le sostanze di sintesi utilizzate in agricoltura a scopo terapeutico:
    - sostanza di origine “esogena”;
    - sostanza che può curare se usata bene;
    - sostanza che può avvelenare la stessa pianta o chi la mangia se usata male o ne rimangono eccessivi residui.
    Dalla mia esperienza gli agronomi seri usano il termine fitofarmaco o il più recente ed ampio agrofarmaco. Lo stesso fa anche il legislatore italiano che normalmente usa i termini: prodotti o presidi fitoterapici. Purtroppo i traduttori di Bruxelles (spesso perfetti ignoranti: solo ieri ho letto castor oil tradotto con olio di castoro e cioè una sostanza inesistente, invece del più corretto olio di ricino) troppo spesso traducono pesticide con pesticida, travisandone il senso.
    Mi chiedo anche perché nessuno usa mai il termine pesticida per indicare gli spray antizanzare; il collare antipulci, le soluzioni antitarlo o antitarme? Stesse sostanze, ma termini diversi a seconda di chi le usa?
    Con immutata stima.

  • Ah, ma io invece sono perfettamente d'accordo con te, Franco Veterinario! E' evidente che il termine "pesticida" come "strumento di male" è genericamente scorretto in ogni linguaggio, proprio per la sua valenza etimologica che, come fai giustamente notare, potrebbe renderlo adatto a qualsiasi cosa o persona che combatta "il male". E' la sua capovolta percezione nella vulgata corrente che contesto io. Dopodiché, è chiaro che il termine generico più conforme sia "agrofarmaco" anche nella sua versione più vegetalmente definita di "fitofarmaco", ma sono termini corretti poiché tecnici, quando si ha a che fare con la plebe o il poppolino bisogna usare i termini correnti lì in uso, se ci si vuol far capire... ;)

  • personalmente io il sale lo coloro con carote (viola) con agrumi (limone o arancio -scorze), pomodori secchi e altro ...
    ottengo così sali colorati con sapori diversi e sicuramente "alimentari"

  • ALESSIO DI MICHELE 1 dicembre 2015 alle 19:33

    Grazie per il chiarimento di un mio dubbio; 2 domande.

    1) si può colorare il sale in casa (e magari rivenderlo a "soli" 30 €/kg), ad esempio col succo centrifugato di cavolo viola, e magari cristallizzato in grossi pezzi ?

    2) se si sostituisse NaCl con KCl, cosa avverrebbe, ai sapori, alla salubrità, alla capacità di conservare alimenti ?

    Grazie.

  • Molta scienza, ma cucina pare ne rimanga pochina.
    Vabbè, provo ad intavolare un dibattito da solo.
    Domanda:Perchè comprare sale bretone integrale (non per perorarne la causa, giusto per nominarne uno tra i tanti)?
    Risposta: Perchè secondo me ha un gusto migliore.
    Obiezione: Ma l'unica differenza sta in un mucchietto di argilla/terra/sabbia o chissachè.
    Risposta: E allora? non è l'unico ingrediente che ha un gusto terroso (provate a definire il gusto della curcuma, per esempio), non è necessariamente un difetto, anzi, per utilizzare un termine odioso trovo che abbia un gusto più "rotondo".
    Nuova obiezione:E il prezzo? vogliamo continuare a farci truffare comprando sale comune+residui privi di valore?
    Nuova risposta: Si trovano ottimi sali integrali a poco più di 10 Euro al chilo, considerando il consumo medio in ambito casalingo credo che come danno economico si possa quantificare in (come dicono dalle mie parti) "una sforcalata di noci" .
    Opinione personale eh....
    Mi scuso anticipatamente per non aver inserito nel mio commento nessun presunto beneficio o danno alla salute, all'ambiente o alle multinazionali.
    Saluti.

    P.s. alla domanda: qual'è la cosa più determinante ai fini della riuscita di un piatto? (ed erano in ballo ingredienti, tecniche ed attrezzature) Thomas Keller (rist. Per Se, French Laundry etc.) ha risposto: Seasoning.

    P.p.s. Purtroppo non sono stato io a porre la domanda, l'ho solo letta in un intervista.

    P.p.p.s. Non mi piace per niente il gusto del sale rosa dell'Himalaya.

  • sanzio: Keller ha ragione, ma nel caso del sale integrale devo ancora trovare una dimostrazione verificata che usare quello integrale o quello normale faccia una qualche differenza percepibile quando aggiunto in un piatto. Sappiamo bene come la suggestione faccia miracoli nel far vedere differenze quando queste non ci sono. Se fare un esperimento rigorosamente in cieco e ci raccontate i risultati poi ne possiamo parlare :)

  • Alberto Guidorzi 7 gennaio 2016 alle 16:18

    Sanzio

    Ma noi non ci scagliamo contro chi cerca di aggiungre valore al suo prodotto, anche si tratta solo di aumento di prezzo e non di qualità superiori. Tutta la pubblicità racconta balle per creare valore aggiunto se è per questo.

    Noi cerchiamo di svegliare i gonzi che ci credono e se vogliono essere svegliati. Se poi ci sono dei gonzi come te che vogliono rimanere tali gli battiamo anche le mani.

  • Dario
    Fatto esperimento in cieco, non con un piatto complesso, ma semplicemente con pinzimonio e fetta di pane e olio.
    Tentato il rispetto delle proporzioni di sale e olio nella ciotolina e la dimensione dei bocconi da deglutire (il pinzimonio trattavasi di indivia, è un po' amara, può inficiare la prova?), il risultato è che 5 su 7 volte continuo a preferire il sale sporco.
    Sono uno di quei gonzi.
    Appena avrò un po' di tempo proverò con altri piatti più strutturati, per ora il risparmio può attendere.

    Alberto
    Scagliarsi, valore aggiunto, pubblicità..
    Non so cosa tu abbia letto nel mio commento, ma dalla sintassi e dal tenore del tuo ho l'impressione che tutte le ore passate a studiare scienze siano state sottratte a quelle che avresti potuto impiegare a studiare italiano.
    Cordialmente.

  • @Sanzio
    sei davvero sicuro di aver capito cosa significa un "esperimento in cieco" e di averlo davvero effettuato secondo tutti i crismi?
    E se sì, non potrebbe magari essere il caso che tu abbia un pessimo gusto?
    :P

  • Mikecas
    Non so quali siano tutti i crismi, ma posso dirti che ho fatto in modo di non poter riconoscere i due sali nelle relative ciotoline, se non in seguito dopo avere annotato un giudizio.
    Pessimo gusto?
    Possibile, così come il contrario, o anche semplicemente un risultato di casualità, come quando alla roulette esce cinque volte di fila il nero.
    Più sereno?

  • Alberto Guidorzi 7 gennaio 2016 alle 23:11

    Sanzio

    Sono un bifolco istruito e me ne vanto. Tu sei meglio istruito, ma gonzo.

  • Sanzio, ma cosa hai usato? il sale con l'argilla o un sale integrale? Come ho scritto nella classificazione dei sali, se ci aggiungi delle cose mi pare ovvio che il sapore cambi. Come il sale affumicato. Non ho mai messo in dubbio questo. Se invece ti riferisci al sale integrale bianco (non sporco di roba) beh, lì è molto più difficile trovare differenze. Se evapori tutta l'acqua, come ho fatto io nell'altro articolo, il sapore è diverso, più amaro, ma questa non è una novità, ed è per questo che solitamente quel sale non si vende, e che il sale integrale ha comunque il 97% di cloruro di sodio e dubito molto che si possa distinguere, per esempio, in un piatto di pasta oppure anche solo messo a crudo su della carne o pesce, a parità di granulometria :)

  • Dario
    Sale integrale sporco, quello grigiastro, per intenderci, generalmente proveniente dal nord della Francia o giù di lì.

  • Alberto
    Hai vinto tu.
    Mi hai convinto.
    Convertirò il risparmio sul sale in acquisto di basi per neutralizzare l’acidità dei tuoi commenti.
    E dato che, come tu mi insegni, il bicarbonato di sodio è poco efficace, sarò costretto a procurarmi del kansui o qualcosa di simile, con conseguente aumento della spesa e dissesto delle mie finanze.
    Potrei anche tentare di convertire il bicarbonato in carbonato di sodio seguendo le istruzioni di Harold McGee, ma tutti questi esperimenti in cieco mi stanno letteralmente divorando vivo, e mi rimane a malapena il tempo di risponderti.
    So che mi comprenderai.
    Cordialmente

  • @ Sanzio: Occhio a citare il Kansui che gli adoratori dell'acqua alcalina potrebbero tornare ;-)

  • Sanzio l'esperimento in cieco che hai fatto non ha valore statistico. E' assolutamente normale che su sette prove del tipo rosso o nero (avendo il 50% di probabilita' ciascuno) venga 5 volte rosso e 2 nero. Quindi o ripeti l'esperimento applicando un minimo di statistica per trarre le conclusioni o altrimenti perdi solo tempo.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Significativit%C3%A0

  • in più, nei test di assaggio in cieco, proprio per ridurre l'impatto del caso si usa il test triangolare: si fanno assaggiare 3 campioni, di cui due sono uguali e uno diverso, ma ovviamente chi assaggia non sa quali sono , e deve indovinare quello diverso. In questo modo la probabilità di azzeccare a caso si riduce dal 50% al 33%

  • Omphax
    L'unica setta legata al kansui alla quale mi sento di poter aderire è quella degli adoratori dei Ramen...
    P.s. non inserisco alla fine dei commenti le buffe faccette sorridenti/ammiccanti/incazzate etc. perchè a causa della mia inettitudine alla tastiera il rischio di incidente diplomatico dovuto ad erronea selezione è altissimo.
    Prudenza prudenza prudenza.

  • Ranieri
    Caro (o cara se sei lei) cintura nera di Wikipedia, questa possibilità la avevo già indicata nel mio commento pubblicato alle 23.01 di ieri.
    La prova da me effettuata non aveva nessuna pretesa di essere la conferma scientifica di una teoria,
    mi sembrava fosse evidente (a patto di leggere), ma nel caso non fossi stato chiaro lo ribadisco qui:
    lei ha perfettamente ragione.
    Spero sia soddisfatto/a.
    O devo ricorrere ad un notaio?

    P.s. provo anche con una faccina sorridente :)

  • Dario
    E’ ufficiale, entro nel mercato losco del sale integrale, e appena le colossali rendite dovute agli esorbitanti margini di guadagno si materializzeranno nel mio conto corrente metterò su un’azienda come Cristo comanda e con un numero di dipendenti tali da poter eseguire dei test di assaggio in cieco a prova di bomba.
    Una sola mission, la dimostrazione di una strampalata teoria: un sale raffinato e un sale raffinato+argilla, minerali, monnezza e quant’altro hanno due sapori diversi.
    Pazzesco.
    Impensabile.
    Ma l’uomo, si sa, è sognatore, e può credere anche a questo.

    Ma allora funziona! :)

  • Ma no, te l'ho detto anche io che hanno sapori diversi :) è per questo che ti ho chiesto se usavi un sale "sporco" o un sale integrale :) I sali sporchi sanno... di sporco :D che può essere pure buono in piccole dosi

  • Dario
    In effetti è dal mio primo messaggio che cerco di comunicarlo, ma ormai mi sembrava di essere intrappolato in un film di Antonioni!
    E io che mi ero anche spremuto le meningi per estrarre dal cilindro la curcuma da utilizzare per definire il gusto terroso...
    Volete proprio farmi sudare.
    Beh come diceva Shakespeare (ma io l'ho imparato da Chen, l'assistente di Nick Carter..): tutto è bene quel che finisce bene. :)
    P.s. al momento la faccina col sorriso che sembra una paresi è l'unica che riesco a digitare.
    Accontentetevi.
    Per ora.

  • hahaha, Ma non è integrale quello, è sporco :D
    Comunque

    : + D = :D
    ; + ) = ;)

  • :D ;)
    Ha funzionato?
    Comunque sia: Quanta fatica e quanto tempo per imparare qualcosa..
    :) questa di sicuro funziona

  • @ Sanzio : saranno stati gli adepti della setta " adoratori di ramen " che ha eletto nel 2000 gli spaghettini istantanei come più importante invenzione giapponese del XX secolo? :+D

    http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/1067506.stm

  • Sanzio, Ranieri e' un nome e non un cognome. E' stato l'imperversare di cantanti (Massimo Ranieri) o di allenatori (Claudio Ranieri) che ha creato nella mente dell'italiano medio che di cognome trattasi. Solo a Pisa ormai sanno bene che Ranieri e' un nome infatti e' il patrono della città ed il 17 Giugno si tiene una famosa Luminara di cui accludo il link wikipedio .

    https://it.wikipedia.org/wiki/Luminara_di_San_Ranieri

    PS prima che ti salti in mente il dubbio di nominarmi il defunto principe di Monaco ti precedo ricordandoti che Ranieri era il nome e che di cognome faceva Grimaldi

  • Alberto Guidorzi 9 gennaio 2016 alle 00:37

    Ranieri

    Per aggiungere un po' di sale: 17 Giugno - Si festeggia San Ranieri di Pisa (1118-1161) patrono della stessa città, nato da genitori benestanti. Benché fosse stato affiancato da un tutore negli studi, non si applicò e preferì godersela. Fu l’incontro con un eremita che a 19 anni gli cambiò la vita. Volle recarsi pellegrino in Terra Santa, dove visse in solitudine per 13 anni, digiunando e sacrificandosi, affinché le sue facoltà taumaturgiche e la fama di santo non stuzzicassero il suo orgoglio personale. Rientrò a Pisa nel 1154, già reputato intercessore di miracoli. Alla sua morte, sette anni dopo il rientro nella città toscana, era ormai considerato santo. Il tutto ci è stato tramandato dalla biografia scritta quasi subito da un suo discepolo. Nel 1632 fu eletto patrono della città e della diocesi, nel 1689 il suo corpo fu traslato e posto sotto l’altar maggiore del Duomo. Nell’occasione la città di Pisa fu illuminata con lampade ad olio e l’iniziativa sta alla base della “Luminara”, vale a dire una riedizione folcloristica dell’illuminazione serale della città e di Piazza dei Miracoli che si svolge ancora la sera del 16 giugno d’ogni anno.

  • Ranieri
    Caro Ranieri senza Massimo, principe dell'Araldica e della genealogia, sappi che io e te condividiamo la stessa maledizione, anche nel mio caso, a differenza di Raffaello (col quale non condivido nemmeno la mano felice nella pittura) Sanzio è il nome.
    Pare il tutto derivi da un'insana passione di mio padre per la Spagna, a sentire lui il nome Sanzio la ricorderebbe..
    A me in ambito Spagna ricorda solo il tirapiedi di Don Chisciotte, quello con la panza..
    E in più non ho nemmeno un santo da usare come scusa per inventarmi una festa.
    Come vedi si può sempre stare peggio..

    Alberto
    Per aggiungere un po' di sale.. Bell'incipit, questa volta mi sei piaciuto.

    Statemi bene tutti e due.

  • Dario lei "è un grande". Pur essendo contrario alla clonazione animale ed umana in particolare, farei un 'eccezione per chi come lei sta combattendo queste battaglie contro le truffe alimentari e sanitarie.

    Con stima
    Pietro

  • Mi ricollego al commento di Alberto Guidorzi 9 novembre 2015 alle 17:31

    non solo le vacche e i rulli salini,

    non solo capre, camosci e stambecchi sulle dighe,

    una sciagura, dove abito, sono i piccioni (principalmente piccioni ma anche passeri e storni): in questo antico borgo - secoli XII-XIV - si avventano in stormo sulle vecchie mura - ciottoli di fiume legati con malta (opus mixtum?) - e con paziente tenacia becchettano i granellini, credo che anche in questo caso sia per i sali, asportando la sabbia;

    anno dopo anno si cominciano a vedere i risultati distruttivi, complice anche la proliferazione abnorme dei piccioni, con i ciottoli che cominciano a smuoversi e nel giro di pochi anni inizieranno anche a cadere.

    La Soprintendenza Regionale ha imposto da tempo il parere vincolante sull’intero abitato:
    potrebbe avere obbligo, di concerto con l’Amministrazione comunale e il competente Assessorato Provinciale alla Caccia, di effettuare un piano di sfoltimento o di abbattimento se non di eradicazione dei piccioni?

    Nel frattempo qualcuno ha da suggerire soluzioni pratiche?

    Siamo comunque in tema, no? Sali mangiati = Scienza in cucina!