21 luglio 2015

L'incredibile evoluzione dei mammiferi nel Giurassico

L'evoluzione dei mammiferi ha avuto una rapidissima accelerazione molto prima della scomparsa dei dinosauri: a metà del Giurassico, infatti, vi fu un'incredibile fioritura di variazioni nell'assetto del corpo e nella struttura e forma dei denti, molto più elevata di quelle avvenute prima o dopo. Alcune di quelle modificazioni sono poi rimaste stabili per centinaia di milioni di anni.(red)

Il tasso di evoluzione più elevato mai raggiunto dai mammiferi si è verificato in pieno periodo Giurassico (fra i 200 e i 145 milioni di anni fa), quando ancora vivevano fianco a fianco dei dinosauri. Finora si riteneva che i principali processi evolutivi fossero invece avvenuti alla fine del periodo successivo, il Cretaceo: quando, 65 milioni di anni fa, ormai liberi dalla concorrenza dei dinosauri, vi fu una vera e propria esplosione di adattamenti dei mammiferi a nuove nicchie ecologiche.

L'incredibile evoluzione dei mammiferi nel Giurassico
Ricostruzione di Agilodocodon, un mammaliaforme antenato dei primi mammiferi (Cortesia April Neander)
A scoprirlo è stato uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Oxford che hanno effettuato la prima analisi su larga scala delle alterazioni scheletriche e dentali nei mammiferi nel Mesozoico (da 250 a 65 milioni di anni fa), pubblicando i risultati su “Current Biology”.

A stimolare la ricerca di Roger A. Close e colleghi sono state le scoperte paleontologiche avvenute soprattutto in Cina e in Sud America negli ultimi anni, che contraddicono l'ipotesi corrente secondo cui i primi mammiferi sarebbero stati esclusivamente dei piccoli insettivori notturni.

I ricercatori hanno registrato il numero di modificazioni significative dell'assetto dei piani del corpo e dei denti che si sono succedute dalla comparsa dei primi mammaliaformi, oltre 200 milioni di anni fa, fino a 65 milioni di anni fa. Hanno così scoperto che verso la metà del Giurassico la frequenza dei cambiamenti è aumentata  fino a un massimo di otto cambiamenti per milione di anni per lignaggio, un valore quasi dieci volte superiore a quello registrato alla fine del periodo. Questo tasso è stato ancora superiore per il lignaggio che ha portato agli attuali mammiferi placentati e ai marsupiali, che si sono evoluti addirittura 13 volte più velocemente della media registrata a metà del Giurassico.

L'incredibile evoluzione dei mammiferi nel Giurassico
Ricostruzione di Docofossor, un altro mammaliaforme antenato dei mammiferi (Cortesia April Neander)
“Non
sappiamo che cosa abbia innescato questa esplosione evolutiva. Potrebbe essere dovuta al cambiamento ambientale, o forse al fatto che i mammiferi avevano raggiunto una massa critica di innovazioni chiave, come i piccoli nati vivi, il sangue caldo, e la pelliccia, che hanno permesso loro di prosperare in habitat diversi e subire una diversificazione ecologica” ha detto Close. “Una volta che sì è evoluta una forte diversità ecologica, il ritmo dell'innovazione è rallentato.”

Così, i multituberculati – che oggi sono estinti ma che prosperarono molto a lungo - hanno subito una serie di cambiamenti radicali relativamente alla struttura dello scheletro e dei denti proprio alla metà del Giurassico, assumendo entro la fine di quel periodo la loro tipica forma da “roditori” e denti molto caratteristici, che sono poi rimasti invariati per oltre cento milioni di anni nonostante la successiva diversificazione in centinaia di specie diverse.