10 cose che Striscia la notizia sbaglia sulla sperimentazione animale

Continuano gli attacchi alla ricerca sui modelli animali. Ecco quali errori si portano avanti nel programma di Antonio Ricci

Qualche settimana fa è scoppiato il caso di Edoardo Stoppa, inviato "amico degli animali" di Striscia la notizia. I suoi servizi sulla sperimentazione animale e contro il docente della Sapienza Roberto Caminiti sono stati duramente attaccati dagli scienziati per le numerose scorrettezze scientifiche. Vediamone alcune.

1.La vivisezioneIl primo errore sta proprio nel termine usato spesso da Stoppa (e non solo): intesa generalmente come taglio in vivo dell'animale, la vivisezione fortunatamente è stata vietata per legge dal 1992 (Dl 116 del 27 Gennaio 1992). Il termine corretto, "sperimentazione animale" non serve a nascondere chissà quali atrocità dietro un nome, ma è il risultato di una legge molto più severa che non permette più pratiche in uso nei secoli passati.

2."Perno nel cranio" dei primatiLe immagini di uno dei video portano a pensare che questa sia una condizione terribilmente dolorosa. Fortunatamente non è così: l'installazione viene fatta ovviamente sotto anestesia, ma il perno in sé non provoca dolore. A dimostrazione di questo, interventi simili sono stati realizzati anche su umani per il recupero di funzioni motorie fondamentali, senza che  pazienti ne risentano negativamente.

3.Nessun'anestesia negli esperimentiEzio Greggio (voce fuori campo) sostiene che gli animali vengano tenuti senza alcuna anestesia. Questo è vero e ne abbiamo appena spiegato il motivo: anzi, un'anestesia continua sarebbe decisamente dannosa per gli animali. Per completezza, va invece detto che gran parte degli esperimenti che possono recare dolore agli animali necessitano di anestesia obbligatoriamente, non solo per questioni etiche, ma soprattutto per evitare che l'esperimento venga falsato.

4.Tutto segretoSecondo il presidente della Lav (Lega antivivisezione italiana) Gianluca Felicetti, intervistato da Stoppa, gli esperimenti verrebbero taciuti. Eppure per avere tali informazioni sugli esperimenti del professor Caminiti basta consultare il sito dello stesso laboratorio e fare una ricerca su PubMed, il più grande database di articoli scientifici del mondo medico.

5. "Su questi esperimenti non viene effettuato alcun tipo di controllo"Questo è semplicemente falso, visto che per l'autorizzazione di qualsiasi sperimentazione è necessario un sistema di controllo rigoroso, che prevede il coinvolgimento di comitati etici e il continuo monitoraggio delle attività nei laboratori.

6."Ci sono decine di metodi alternativi e sostitutivi"In un secondo video si lascia intendere che la sperimentazione animale sia stata superata da metodi più avanzati. Purtroppo questo non è vero: questi metodi sono semmai complementari, perché servono a ridurre il numero degli animali utilizzati. E sono proprio gli enti e istituti di ricerca che fanno uso di animali per la ricerca a praticare anche tali metodi.

7. Gli esperimenti sugli animali non stanno portando a nulla, ma anzi sono un dannoTerzo video e nuovo attacco, stavolta all'utilità delle sperimentazioni. In realtà tutti i farmaci, tutte le pratiche chirurgiche e le cure attuali (anche se purtroppo non per tutte le malattie) arrivano anche da studi su animali. E se ci sono dubbi sul valore di queste ricerche, considerate che 75 dei 98 Nobel conferiti in fisiologia e medicina derivano da studi condotti su animali.

8.** Effetti collaterali farmaci** In un ultimo servizio il primario ospedaliero Bruno Fedi afferma che circa 100mila sono morti l'anno nei soli Stati Uniti per effetti non previsti dalla sperimentazione animale. Premesso che le cause iatrogene che Fedi cita non sono solo effetti collaterali dei farmaci, ma anche una lunga lista di tipi di errori medici (dalle infezioni ospedaliere alle diagnosi parziali), bisogna ricordare che per l'autorizzazione dei farmaci, dopo la sperimentazione su animali, necessità di tre fasi cliniche condotte sugli umani. Secondo questo ragionamento anche i test sull'uomo prima della commercializzazione sarebbero inutili.

9. Esistono già quattro strutture per il recupero dei primatiRoberto Caminiti lamenta la mancanza di strutture adatte a ospitare i primati e Stoppa ne elenca quattro (anche se si vede poco): Centro recupero animali selvatici della Maremma di Semproniano (Gr), Centro tutela e ricerca fauna esotica e selvatica Monte Adone di Sasso Marconi (Bo), Centro recupero animali selvatici di Cuneo (Cn) e Parco faunistico di Pian dell’Abatino di Poggio San Lorenzo (Ri). Purtroppo però non sono centri specializzati per la riabilitazione degli animali da laboratorio, ma solo nel recupero e reintroduzione della fauna selvatica (vengono denominati Cras). Senza un personale qualificato  un ambiente adatto si rischia di fare solo danni.

10. Gli animali di Caminiti soffronoPer giungere a questa conclusione, Stoppa pone l'attenzione sulla contenzione degli animali in strutture metalliche. Da tutti i video, però, i primati non presentano movimenti ripetitivi tali da ipotizzare segni di stress (si chiamano movimenti stereotipati) e mangiano il cibo in tranquillità, con un atteggiamento collaborativo, senza mostrare alcuna aggressività verso gli operatori. Gli animali, in altre parole, si fidano dei ricercatori del dipartimento.

Striscia la notizia è riuscita quindi, in quattro servizi, a incasellare buona parte dei principali miti sulla sperimentazione animale, puntando sull'emotività, senza dare informazioni corrette, né un contraddittorio che rappresenti la comunità scientifica, per almeno il 90% favorevole all'utilizzo di animali nella ricerca biomedica. Una cattiva informazione che rischia di rendere ancora più confusi i telespettatori su un tema che merita ben altra attenzione.