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Testata
giustini2
2014
18
Ago
Un uomo di 34 anni ha ucciso la figlia di 18 mesi. Lo psichiatra Claudio Mencacci: «La violenza non è mai un fulmine a ciel sereno»

Lo psichiatra: «Il raptus non esiste
e vi dico perché sono malvagi»


Luca Giustini, 34 anni, macchinista ferroviere, ha accoltellato a morte la figlioletta di soli 18 mesi. La tragedia è avvenuta in un appartamento di Collemarino, ad Ancona.  L’uomo è stato arrestato. Subito dopo il delitto si è parlato di un «raptus».

«Ci avrei giurato»
Cosa?
«Che anche questa volta si sarebbe usato il termine “raptus”».Succede spesso.

«Troppo spesso, direi. Sotto il cappello del raptus, o alcune volte della follia, si mette la violenza inaudita, quella imprevista, impulsiva. E non si considera mai che, guarda caso, quella violenza ha come oggetto i più fragili, i deboli, le persone indifese e quindi le più esposte. Lei ha mai sentito dire di qualcuno colto da raptus che ha assalito un uomo grande e grosso?».
Claudio Mencacci è l’ex presidente della Società italiana di psichiatria oltre che il direttore del Dipartimento di Neuroscienze del Fatebenefratelli di Milano. E dice che «noi, in psichiatria, tendiamo a escludere l’esistenza del raptus».
Sta dicendo che è un termine senza senso psichiatrico?
«Esattamente. Serve molto a chi fa le perizie per giustificare le azioni di grande violenza e attenuare la gravità del fatto e la colpa di chi le commette. Servirebbe invece un impegno culturale e civile perché questo non succedesse. Per non giustificare mai la prevaricazione, la prepotenza, la violenza esplosiva e cruenta. Perché giustificare in un certo senso è come avallare l’idea che sui più deboli si possa accanire la violenza».

Perché chiamare in causa la follia davanti alle cronache più nere?
«Perché si vedono le cose dal fondo e non si riflette su ciò che c’è dietro. Bisognerebbe imparare a capire che ci sono individui che covano malvagità, crudeltà, cattiveria. Che quando accade un fatto di violenza apparentemente improvvisa c’è sempre una spiegazione, un motivo che si è costruito nel tempo. Non è mai un fulmine a ciel sereno e tendere a giustificare non aiuta nemmeno a cogliere i segnali di un eventuale pericolo».

Pensa a un caso in particolare?
«Penso alle donne che muoiono uccise dai propri partner perché scambiano per amore quel che amore non è. Oppure al padre di Motta Visconti che ha sterminato la famiglia: tutti a dire che era la persona migliore del mondo ma la famiglia per lui era diventata un peso insopportabile e, come si fa con i pesi, lui l’ha eliminata. È la banalità del male. E poi ci sono anche le statistiche che ci aiutano a capire».

Quali statistiche?
«Per esempio quelle che ci dicono che gli uomini che fanno del male ai propri figli hanno tendenzialmente fra i 30 e i 45 anni e utilizzano quasi sempre un coltello o una pistola. A differenza delle donne che commettono invece infanticidi usando oggetti casuali, a volte per annegamento o soffocamento».

Quali sono le condizioni che possono aumentare il rischio?
«L’alcol e la droga possono di sicuro aumentare l’impulsività, ma c’è anche l’odio che si accumula e cresce nell’individuo in modo latente per poi esplodere».

Nessuno pensa mai che fatti gravi come questa bimba uccisa possano capitare nella propria famiglia…
«È così. Spesso pensiamo che il seme del male cresca a casa degli altri perché cerchiamo di espellerlo dai luoghi e dalle persone più care. E invece il male può essere ovunque, la cattiveria alberga anche a un passo da noi. Riconoscerla mentre cresce può voler dire salvarsi».


I VOSTRI COMMENTI
144
  • giustissimo
    22.08 | 17:55 ursus58
    condivido pienamente !
    il raptus è solo un alibi per mascherare efferati omicidi volontari !!
  • @.Chimera22
    24.08 | 17:29 maria.g
    E`vero. Ma se rileggi il mio post io scrivo che ” Gli esperti della mente dovrebbero fare un passo indietro ed ammettere che la mente umana e`un labirinto inesplorato”.
    Non apprezzo quelli che danno e trovono tutte le risposte, tutte le spiegazioni e quando succede qualcosa di eclatante dicono che non dava segni evidenti, o depressione, o, o,o.
    Ho letto quasi tutti i post, ma io resto della mia idea, non condivido l`articolo, non posso neanche lontanamente pensare che un padre, una madre, uccide i propri figli solo perche`deboli e indifesi.Chiamasi raptus o pazzia uccidere a sangue freddo le persone che ami per me ce`poco o niente da spiegare.
    Ps anchio ho conosciuto bravi professionisti della mente, ma anche quelli che erono certi di sapere tutto con la sfera di cristallo ma in realta`erono dei ciarlatani con diplomi, master appesi alle pareti.
  • "leggi italiane sul mantenimento della famiglia"
    25.08 | 13:26 5739335
    per il commentatore che ha attribuito l’origine di tali tragedie al fatto che “le leggi italiane sul mantenimento della famiglia siano troppo gravose”: faccio presente che le leggi italiane in materia non hanno nulla di particolarmente gravoso, ma si limitano a prescrivere l’obbligo dei genitori (di TUTTI i genitori, sia padri che madri, sia sposati che separati che conviventi che single) di provvedere adeguatamente al mantenimento dei figli secondo le proprie possibilità… il che è un principio assolutamente OVVIO, che spero nessuno si sogni di mettere in discussione.
  • omicidio e infanticidio
    27.08 | 02:01 2085029
    Finalmente: grazie, Professore, e mi sia permessa solo una precisazione
    C’è in effetti una cosa che accomuna in genere le cosiddette vittime di un raptus, sia omicidio o infanticidio, quale che sia il metodo utilizzato: il fatto di prendersela sempre con un soggetto, o con il soggetto, relativamente più debole, e non in grado di difendersi efficacemente dal proprio aggressore. Ora che abbiamo rotto il ghiaccio sulla malvagità, varrebbe la pena di rispolverare anche il concetto di vigliaccheria – del tutto privo di identità di genere, secondo me.
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