Multato perché in negozio teneva 4 iPad a disposizione dei clienti. È la storia di ordinaria burocrazia in cui è incappato Roberto Cairo, 49 anni, titolare di «Gina La Piadina» piadineria in via Gobetti, a due passi dal municipio di piazza San Secondo. Storia dal sapore amaro per quei 5300 euro di multa inflitta al commerciante astigiano, Che racconta quasi con pudore la disavventura in cui è incappato: «Qualche giorno fa sono venuti due finanzieri che mi hanno sequestrato quattro “tablet”. Li avevo messi sul banco, a disposizione dei clienti che tra una piadina e un panino potevano leggere “La Stampa” on line o - per i clienti più giovani - c’era la possibilità di accedere a qualche applicazione con dei banalissimi giochi scaricabili su ogni iPad». Secondo quanto accertato dai militari, i «tablet, erano sprovvisti dell’autorizzazione necessaria per essere «installati» in un locale pubblico e non avevano la prevista targhetta identificativa. Di qui il sequestro e la sanzione: 1333 euro per ciascun apparecchio. Del caso si sta interessando il deputato 5 Stelle Paolo Romano: «Non si può multare un barista solo per il fatto che tiene nel suo locale un mazzo di carte. Mi pare che la legge abbia parecchie zone d’ombra e che vadano quanto meno colmate al più presto queste lacune normative . Presenterò presto un emendamento».

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