Ci troviamo nelle Marche, più precisamente a Comunanza, piccolissimo comune con poco più di 3000 abitanti in provincia di Ascoli Piceno e qui, il prossimo 3 luglio, si aprirà un processo a carico di un'insegnante di 54 anni accusata di aver picchiato in più occasioni un suo giovanissimo allievo con una grave disabilità.

La ricostruzione dei fatti

Attenendosi a quella che è la ricostruzione della vicenda effettuata nel corso delle indagini condotte dalla Procura di Ascoli, tutto ha avuto inizio nel marzo del 2015, quando il bambino frequentava la quarta elementare.

Secondo alcune testimonianze raccolte dalle forze dell'ordine, il comportamento della maestra non si sarebbe limitato ad un caso isolato. La prima volta, infatti, la donna avrebbe colpito il piccolo, che si era accostato alla cattedra, schiaffeggiandolo su una mano. Nel febbraio del 2016, poi, durante il periodo di carnevale, la docente sarebbe andata oltre, dando all'alunno anche uno schiaffo sul viso, causandogli un leggero arrossamento della pelle. I genitori del bimbo, dopo aver preso atto dei fatti, si sono logicamente rivolti ai carabinieri, che hanno immediatamente dato inizio alle loro investigazioni.

Si attende l'esito del processo

E se per un genitore risulta ovviamente angosciante pensare che i propri figli non possano sentirsi totalmente al sicuro nemmeno in un luogo come la scuola, in cui gli adulti dovrebbero formarli e proteggerli quasi al pari della famiglia, in tanti attendono di scoprire quale sarà l'esito finale di questo iter processuale che, come già ricordato, avrà inizio tra meno di due settimane.

Dinamiche ormai ricorrenti

Al giorno d'oggi, siamo abituati a leggere fin troppo spesso di casi del genere sulle pagine di cronaca. Solo qualche mese fa, è venuta fuori la storia di Andrea De Chiara, 30enne disabile milanese che ad oggi ha conseguito una laurea e conduce una vita serena ma che negli anni del suo percorso scolastico ha dovuto sopportare un vero e proprio incubo perché è stato oggetto di bullismo non soltanto da parte dei coetanei, bensì anche degli insegnanti, che in tante occasioni l'hanno accusato di essere un buono a nulla di fronte a tutta la classe e non l'hanno mai sostenuto e difeso.

De Chiara ha fatto presente che il disegno di legge 1261-B, che ha lo scopo di contrastare e prevenire il cyberbullismo, rappresenta un primo passo ma che dovrebbe stare principalmente agli adulti controllare l'operato dei bambini.