Oggi è la Giornata mondiale del sonno. Ecco come dormiamo noi italiani

Il 17 marzo è la giornata in cui si celebra il sonno, con lo scopo di evidenziarne lo stretto rapporto con la salute

Oggi si celebra il decimo World sleep day, ovvero la giornata organizzata dalla World Sleep Society in cui si mette l'accento sul sonno e sugli effetti benefici (o meno benefici) che ha sulle nostre vite. Una giornata di informazione e sensibilizzazione che può essere seguita su Twitter con l'hashtag #worldsleepday.

Friday, March 17 is #WorldSleepDay! As we share activities with you, know @_WorldSleep does not endorse products or services. pic.twitter.com/1I67PoRGdP

— World Sleep Society (@_WorldSleep) 14 marzo 2017

In Italia sono 12 milioni le persone che hanno un rapporto travagliato con il sonno, alle quali vanno aggiunte 4 milioni di persone che soffrono di insonnia cronica. A livello mondiale i disturbi del sonno interessano il 45% della popolazione.

L’insonnia si presenta sotto diverse forme, da quella che toglie quasi del tutto il riposo a forme meno incisive ma non per forza meno fastidiose che ritardano il momento in cui ci si addormenta o che causano diversi risvegli durante la notte. Fenomeni da non sottovalutare, perché il sonno ha un impatto sulla nostra salute e sul nostro umore, con ricadute sulla qualità della vita quotidiana. Un problema che secondo l’Associazione italiana di medicina del sonno nasce da diverse patologie che non sempre i farmaci possono guarire.

Uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience traccia parallelismi tra l’instabilità emotiva e la capacità di trarre giovamento dalle ore di riposo e, oltre a ciò, sono note anche le ricadute del sonno sulla depressione e sull'invecchiamento, soprattutto quello cerebrale. Uno studio svolto dall'Università di Oxford stabilisce delle correlazioni tra i disturbi del sonno e la rapidità con cui diminuisce il volume di alcune regioni del cervello, tra cui quelle frontali e temporali. Un processo che si intensifica con il passare degli anni e che sarebbe tra i fattori scatenanti dell'atrofia corticale, una forma di demenza nota con il nome di Sindrome di Benson.

L’uso di dispositivi elettronici poco prima di coricarsi se non addirittura nel letto, prima di addormentarsi, ha due effetti principali negativi: ovvero tengono il cervello in uno stato di veglia e sopprimono la melatonina, ormone che controlla i cicli di sonno. La sera andrebbe controllata l'alimentazione, evitando di assumere cibi troppo pesanti. Lo stesso vale per gli alcolici e il fumo, che andrebbero evitati prima di andare a dormire. Sono sconsigliate anche le letture e i film troppo impegnativi e che non aiutano a entrare in uno stato di rilassamento. Per  facilitare il riposo, gli atteggiamenti giusti sono lo svolgere un'attività rilassante nelle ore che precedono il periodo di sonno e dormire in una camera silenziosa, buia e con una temperatura tra i 19 e i 25 gradi.

Un fenomeno, quello dei disturbi del sonno, che non risparmia neppure i più piccoli e al cui proposito l'Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha stilato un piccolo vademecum per i genitori.