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Dalla tesi un progetto per far rivivere il Castello Normanno

Dalla tesi un progetto per far rivivere il Castello Normanno

Previsto un accordo quadro per il restauro del monumento simbolo della città

GINOSA - Il Castello Normanno di Ginosa tornerà a vivere dopo l’alluvione del 2013. Il relativo progetto, oggetto di una tesi di laurea da parte di sei neo-architetti del Politecnico di Bari, frutto di un laboratorio in Restauro architettonico, ha attirato l’attenzione della prestigiosa Università di Valladolid e dal Ministero della Cultura e del Turismo di Castiglia (Spagna) che hanno consegnato un premio.

Proprio dalla tesi e dallo studio approfondito sul monumento ginosino, realizzato tra il XII ed il XV secolo, è nato un riferimento scientifico per l’intervento di restauro a cui sono chiamati alla collaborazione: Comune di Ginosa, Soprintendenza e Politecnico di Bari, in un accordo quadro.

I sei neo-architetti, Antonio Albanese (Locorotondo), Federica Allegretti (Monopoli), Carla Castellana (Putignano), Angela Colamonico (Santeramo), Federica Fiorio (Bitonto), Martino Marasciulo (Fasano), autori del lavoro, con il supporto di diversi docenti del Poliba (relatrice, prof.ssa Rossella de Cadilhac), approfondendo il caso-studio sono approdati al progetto: “Il Castello normanno di Ginosa. Progetto di salvaguardia e valorizzazione di una memoria”. Il lavoro si compone di tre volumi: Storico-progettuale (463 pagine); Rilievi e disegni; Fotografico.

Si tratta di una costruzione Normanna che per secoli ha avuto funzione militare. Alta 15 m, su base quadrata (9 x 11 m), suddivisa su quattro livelli e con uno spessore murario costante di quasi 2 m per tutta l’altezza, la torre domina, su una lingua di terra, dal primo gradino della Murgia del sud-ovest, la sottostante piana che si fonde col mare, da Taranto a Metaponto.

La Torre normanna di Ginosa, chiamata anche Castello, è simbolo della città. Fu edificata attorno al 1100, su un pianoro delimitato da una profonda gravina, a 240 m sul livello del mare. La sua storia, complessa e affascinante, attraversa le vicende di dieci secoli, così accennati.

Le origini. La Torre si arricchisce nelle dominazioni successive, sveva e angioina (XIII-XV), di altre opere architettoniche murarie difensive e assume l’aspetto tipico del Castello medioevale. L’introduzione delle armi da fuoco, che coincide con l’avvento degli aragonesi (1442), e l’evoluzione delle tecniche offensive, comportò nuovi adattamenti difensivi e ampliamenti. Fu nel 1586 che Gianbattista Doria, inizia la sua trasformazione. Il castello diventa, tra il 1600 e il 1800, palazzo marchesale, residenza del signore proprietario. Sul finire del 1800 e i successivi passaggi di proprietà e frazionamento il castello si modifica ancora: sopraelevazioni e manomissioni trasformano la struttura da residenza palaziale a complesso residenziale con la suddivisione del monumento in più nuclei abitativi. La fine del ‘900 segna l’abbandono degli ultimi residenti (1998). I castello diventa completamente di proprietà comunale tra il 2009 e il 2013.

Nonostante alcuni lavori di restauro tra il 2009-2011, il 7 ottobre del 2013 un nubifragio investe l’arco Jonico. I danni a persone e cose sono gravi. Il dissesto idrogeologico che ne consegue, obbliga nei mesi seguenti e fino al febbraio 2014 all’inagibilità di parte dell’abitato e del Castello.

Il laboratorio di laurea in Restauro architettonico, mira ad assicurare la stabilità del Castello con interventi di riabilitazione strutturale e sicurezza; ed allo stesso tempo contempla la nuova destinazione funzionale, compatibile, rispettosa e utile alla collettività locale.

Nella convinzione che il Castello di Ginosa possa diventare un catalizzatore socio-culturale e uno strumento di promozione e valorizzazione del territorio, dopo attente analisi, il progetto propone di trasformare il Castello in un luogo esperienziale con finalità ludico-didattiche, interattivo, in cui si relazionano il gioco con le discipline dell’arte, della scienza e dell’archeologia.

Il lavoro di tesi, presentato al concorso Internazionale dedicato ai progetti sui beni culturali, riservato agli studenti di architettura, indetto dalla Escuela Técnica Superior de Architettura dell’Università di Valladolid (Spagna), ha conseguito un apposito riconoscimento con Segnalazione di Merito e diritto di pubblicazione a cura della università iberica e del Ministero della Cultura e del Turismo della Junta de Castilla y León. Il riconoscimento ottenuto e la completezza del lavoro potrebbero ore trovare concreta applicazione. Come annuncia il direttore della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi, Lecce, Taranto, Maria Piccarreta, la stessa Soprintendenza ha ottenuto dal Ministero dei Beni Culturali, e dispone, di 100.000 euro per i più urgenti interventi di restauro del Castello di Ginosa. A breve quindi sarà effettuata una ricognizione sul monumento per constatare lo stato di fatto, anche a seguito della recente emergenza-neve che ha coinvolto la città.


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