Dopo l'acquisto, arriva il momento dell'installazione e dei collegamenti, situazione che può essere fonte di qualche perplessità. Collegare una sorgente, un decoder o un lettore di dischi alla TV è relativamente facile, ma quando entra in gioco l'amplificatore audio-video il compito può apparire arduo: il suo pannello posteriore è tempestato di connettori e assomiglia più ad una centralina professionale che ad un apparecchio “per uso domestico”. Ciò può creare una sensazione di disorientamento in chi è alle prime armi, ma non solo. Come vedremo, in realtà effettuare i collegamenti è meno complesso di quello che potrebbe sembrare: basta solo un po’ di accortezza e pazienza.

Nella prima parte della nostra guida abbiamo riunito alcune informazioni di carattere generale sui diversi tipi di connessioni audio-video, per aiutare a comprendere pregi e difetti di ognuna ed individuare la più indicata da utilizzare: spesso infatti non è necessario collegare tutti i connettori presenti. Passeremo quindi all’aspetto pratico esaminando alcuni casi tipici: il collegamento delle sorgenti al TV e il caso più complesso dell’impianto audio-video completo, con amplificatore.

Chiudiamo questa introduzione con un'importante raccomandazione: i manuali d’uso degli apparecchi sono un valido aiuto, offrono schemi ed informazioni utili e vanno pertanto sempre consultati con attenzione.

 

SCART


La SCART è una presa dotata di 20 piedini o "pin", ognuno dei quali trasporta un segnale elettrico analogico, più il bordo metallico della presa che costituisce il 21° contatto con funzione di massa o schermatura. La SCART veicola i segnali video, l’audio stereo e alcuni segnali di controllo; tramite il menù di gestione della sorgente spesso è possibile scegliere il tipo di segnale video da inviare tramite SCART: video composito, S-video, RGB, in ordine di qualità crescente. Il vantaggio che offre la SCART è quello di permettere la connessione completa utilizzando un solo cavo; lo svantaggio è una qualità video non delle migliori. Molto diffusa fino a qualche anno fa, la SCART è destinata a sparire dai pannelli posteriori degli apparecchi, sostituita da altre connessioni altrettanto funzionali ma più evolute, come l’HDMI. Viene ancora utilizzata soprattutto nei decoder per inviare il segnale dei canali sintonizzati al TV.

HDMI


Può essere considerata come evoluzione digitale in alta definizione della SCART. Il cavo HDMI ha una sezione ridotta e connettori di piccole dimensioni, ma è in grado di trasportare tutti i formati di video digitale (fino all’HDTV), l’audio (fino a 7.1 canali) e segnali di comunicazione bidirezionali che permettono l’instaurazione di una connessione protetta tra sorgente e TV. Non tutti gli apparecchi sono provvisti di connettore HDMI; tutti i dispositivi in alta definizione ne sono dotati perché è l’unico tipo di connessione "sicura" abilitata a trasmettere il segnale video in Full HD 1920 x 1080p rispettando i requisiti di protezione.

Component video

Trasporta il segnale video analogico suddiviso in tre componenti: la luminanza e due segnali con l’informazione relativa al colore. Questo tipo di connessione viene utilizzato per inviare segnale video con risoluzione fino a 1080i e rappresenta la miglior scelta possibile in termini di qualità per il video analogico. Per effettuare il collegamento è necessario utilizzare tre cavi coassiali; la connessione component trasporta solo segnale video, l’audio va collegato separatamente.

 

S-video


Invia segnale video analogico in risoluzione standard 576i suddiviso in due componenti: luminanza e crominanza. Il cavo S-video utilizza un particolare connettore di forma più o meno circolare (mini-din), decisamente scomodo da utilizzare. La qualità offerta dalla connessione è superiore a quella resa disponibile dal video composito, ma nettamente inferiore al component. L’S-video è sempre meno utilizzato: sul pannello posteriore dei lettori di nuova generazione il connettore è già scomparso.  

 

Video composito (CVBS)


È il classico “cavetto giallo” che tutti abbiamo imparato a conoscere, utilizzato per inviare un segnale video analogico ottenuto miscelando insieme le informazioni di luminanza e crominanza. È il segnale che offre la minore qualità video, ma è accettato praticamente da ogni apparecchiatura, è utile per effettuare collegamenti al volo e verificare il corretto funzionamento dell’apparecchio.  

 

Audio digitale (SPDIF)


L’uscita audio digitale permette di inviare i segnali in formato PCM stereo o compresso Dolby Digital/DTS multicanale. Questa connessione prevede due possibili interfacce: elettrica con cavo coassiale terminato con i classici connettori RCA, oppure ottica con un sottile cavetto di fibra dotato di un particolare connettore chiamato Toslink. In genere questa connessione è utilizzata per inviare l’audio digitale dalla sorgente all’amplificatore, che effettua la decodifica dei segnali. Se si collega la sorgente tramite connessione HDMI l'utilizzo della connessione audio digitale è superfluo.  

 

Audio analogico


Si tratta della connessione audio più vecchia e diffusa, ancora presente sui pannelli posteriori di praticamente tutte le apparecchiature. Il collegamento sfrutta un cavetto con terminazione RCA per ogni canale. La più diffusa è l’uscita stereo (due canali), ma è possibile trovare uscite fino a 7.1 canali.
 

Rete Ethernet


Queste connessioni sono utilizzate per diversi scopi: come canale di ritorno delle informazioni sui decoder per eventuali funzioni interattive (per ora scarsamente utilizzate), sui lettori Blu-ray per scaricare contributi extra grazie alla funzione BD Live supportata da alcuni dischi. La rete si fa strada anche sul pannello posteriore dei TV, per consentire la navigazione Internet su siti come YouTube o i più diffusi social network.La connessione di rete è utile anche per eventuali aggiornamenti del software di gestione dell’apparecchio.

 

Seriale (RS232)


Può essere utilizzata per inviare i codici di controllo all'apparecchio, per gestire il suo funzionamento attraverso sistemi sistemi avanzati di controllo. La connessione seriale può essere utilizzata anche per eventuali aggiornamenti del software di gestione o per le verifiche tecniche presso i centri di assistenza.
 

Controlli accessori


Sul pannello posteriore si possono trovare delle piccole prese mini-jack: uscite che permettono attivazioni automatiche tramite relè (come ad esempio la discesa automatica di uno schermo motorizzato all’accensione del proiettore) oppure ingressi e uscite per estendere via cavo i comandi ad altre apparecchiature compatibili o per consentire di controllare in remoto apparecchi “non in vista” (multiroom, apparecchi chiusi in rack o mobili).

Il collegamento di una sorgente al TV è la situazione che più facilmente può capitare di dover affrontare; per fortuna si tratta anche del problema più semplice da risolvere. Esamineremo due situazioni tipiche: il collegamento di un decoder (sintonizzatore satellitare o digitale terrestre) e di una sorgente (player DVD).

Colleghiamo il decoder

Antenna - È presente su tutti i dispositivi dotati di sintonizzatore interno, la troviamo quindi sui decoder, il ricevitore satellitare o digitale terrestre, ma anche sui videoregistratori e sul TV e in genere sugli apparati radio e sui sintoamplificatori. Il segnale ricevuto via etere deve giungere e transitare attraverso questi apparecchi: occorre collegare l’ingresso antenna del decoder (Antenna IN o RF In) alla presa che porta il segnale antenna nell'appartamento, l’uscita serve per estendere il segnale ad altre apparecchiature (tipicamente il TV) e va collegata al corrispettivo ingresso di questi apparecchi.

 

Video - Il segnale in uscita dal decoder va portato al TV collegando, a seconda della dotazione, il connettore HDMI, la SCART oppure l’uscita video composito ai corrispettivi ingressi del TV.

Audio - SCART e HDMI trasportano anche il segnale audio: in questo caso non occorre effettuare altre connessioni. Se invece per il video si è utilizzata un altro tipo di connessione, è necessario far giungere il segnale audio al TV connettendo l'uscita analogica o digitale (a seconda della dotazione)  ai rispettivi ingressi del TV.

Colleghiamo il lettore DVD o Blu-ray

 

 

Video - La connessione più semplice e la migliore per inviare il segnale al TV è l’HDMI, l’uscita della sorgente va collegata ad un ingresso del TV. Nel caso in cui non fosse disponibile, si possono utilizzare la presa SCART oppure le uscite component, S-video o video composito.

Audio - Vale il discorso fatto per il decoder: se non si utilizza SCART o HDMI è necessario collegare l’uscita audio analogica o digitale del lettore all’ingresso del TV. 

Per i lettori Blu-ray, per sfruttare la funzione BD Live con i dischi compatibili, occorre effettuare anche il collegamento alla rete per accedere ad Internet. Per memorizzare i contenuti extra scaricati dalla rete la memoria interna del lettore potrebbe rivelarsi insufficiente; in tal cas, per ovviare al problema occorre collegare una memoria USB all'apposita presa del lettore.

Chi vuole godere dell'audio cinematografico con un sistema a componenti separati deve dotarsi di un amplificatore, che va inserito tra sorgenti e TV; la sua funzione primaria è la decodifica e l'amplificazione dei segnali audio, ma assolve egregiamente anche il compito di centralina di smistamento dei segnali: riceve ai suoi ingressi l’audio e il video dalle sorgenti e provvede a inviarli verso il monitor.

L’amplificatore offre un’ampia varietà di connessioni, ma non è necessario effettuare tutti i collegamenti. Facciamo qualche esempio: quando si utilizza la connessione HDMI non è necessario collegare altri ingressi video o audio per la stessa sorgente, allo stesso modo utilizzando il video component le altre connessioni video diventano ridondanti; se si sfrutta il collegamento audio digitale, quello analogico può essere superfluo.

Gli amplificatori di nuova generazione offrono la funzione di conversione video che semplifica notevolmente i collegamenti verso il TV. Questa funzione, se attivata, può trasformare i segnali video in ingresso in un unico formato in uscita: i segnali video composito, S-video, component provenienti dalle sorgenti possono essere convertiti ad esempio in un segnale HDMI in uscita verso TV. Basta così utilizzare un solo cavo per collegare la TV indipendentemente dal tipo di segnale della sorgente collegata all’amplificatore. Consigliamo di verificare sul manuale d’uso dell’amplificatore la disponibilità di questa funzione, controllandone le modalità di funzionamento.

 

1) HDMI - È il sistema più semplice ed efficace per effettuare la connessione: l’uscita della sorgente va connessa ad uno degli ingressi disponibili, l’uscita HDMI dell’amplificatore va collegata al monitor. L’HDMI trasporta anche l’audio, non occorrono altri collegamenti. L’amplificatore può offrire la disponibilità di due uscite per inviiare lo stesso segnale a due monitor, ad esempio TV e videoproiettore contemporaneamente, una delle due uscite eventualmente si può spegnere.


2) Component - L’amplificatore offre un certo numero di questi ingressi, che si possono attribuire alla sorgente desiderata tramite menù di configurazione. Collegare l’uscita component della sorgente ad uno di questi ingressi e l’uscita dell’amplificatore all’ingresso del TV. Quest’ultima connessione potrebbe non essere necessaria se si utilizza la conversione video. Se si utilizza questa connessione, occorre effettuare i collegamenti audio separati, utilizzando la connessione digitale o analogica.

3) Audio digitale -  L’uscita della sorgente va connessa ad uno degli ingressi dell’amplificatore. Questa connessione non può trasportare l’audio in formato DTS-HD Master Audio, Dolby Digital TrueHD dei Blu-ray.

4) Ingressi analogici sorgente - L’amplificatore offre un certo numero di ingressi audio/video, dotati tipicamente di connettore video composito, S-video e audio stereo. Collegare l’uscita della sorgente ad uno degli ingressi e la corrispondente uscita video dell’amplificatore al TV; la connessione analogica verso il TV può risultare superflua se si utilizza la conversione video.

5) Ingressi analogici multicanale - Consentono il collegamento di un processore esterno che esegue la decodifica interna dei formati compressi, mentre l'amplificazione continua ad essere svolta dall'amplificatore. Tipicamente vengono utilizzate per connettere un lettore con uscite multicanale.

6) Uscite analogiche multicanale - Permettono il collegamento di un finale di potenza esterno, che si occuperà di amplificare i segnali dei corrispettivi canali mentre la decodifica continua ad essere svolta dall'amplificatore audio/video. Il collegamento di un finale di potenza esterno non è necessario, viene utilizzato per aumentare la potenza erogata e di conseguenza le prestazioni dell’impianto.

7) Diffusori - A questi morsetti si collegano i diffusori; occorre fare attenzione ai codici colore per evitare inversioni di fase che compromettono la resa sonora. Le sezioni di potenza degli amplificatori di ultima generazione spesso offrono più di sette coppie di morsetti e una configurazione flessibile: rinunciando ai canali surround back e configurando l’impianto a 5.1 canali è possibile sfruttare la coppia di amplificatori interni rimasti liberi per amplificare il segnale audio destinato ad un secondo ambiente di ascolto (multiroom), biamplificare i canali principali o configurare a ponte due coppie di canali per aumentare la potenza erogata ai diffusori frontali.
 

Audio Blu-ray: istruzioni per l'uso

Per godere del video in alta definizione dei Blu-ray è necessario utilizzare la connessione HDMI, per l'audio invece ci sono diverse possibilità di collegamento che dipendono dalla configurazione del sistema di cui si dispone. Vediamo i possibili scenari.

Amplificatore con HDMI versione 1.3
La connessione HDMI 1.3 supporta la trasmissione audio bitstream dei formati lossless DTS-HD Master Audio e Dolby Digital TrueHD: è la situazione ottimale, basta collegare la sorgente, anch'essa dotata di HDMI 1.3, e l’amplificatore si occuperà della decodifica e amplificazione dei segnali audio.

Amplificatore con HDMI versione 1.1 o 1.2
In questo caso la connessione HDMI può trasportare l’audio in formato PCM multicanale, Dolby Digital o DTS fino a 7.1 canali, ma non l’audio digitale DTS-HD Master Audio e Dolby Digital TrueHD. Per ascoltare l’audio dei nuovi formati lossless ci sono due strade che presuppongono entrambe che sia il lettore Blu-ray ad occuparsi della decodifica:

  • il lettore effettua la decodifica e invia l’audio in formato PCM o ricodificato DTS tramite HDMI all’amplificatore. La maggioranza dei lettori (ma non tutti) sopporta questa funzione che va impostata nel menù di gestione. In genere è preferibile scegliere la decodifica PCM, che assicura la massima qualità disponibile.
  • Il lettore effettua la decodifica ed invia l’audio in formato analogico all’amplificatore tramite le uscite analogiche multicanale. Non tutti i lettori in commercio ne sono dotati.

Amplificatore privo di connessioni HDMI
In questo caso l’unica possibilità per godere dell’audio DTS-HD Master Audio e Dolby Digital TrueHD è quella di ricorrere ad un lettore con decodifica interna e uscite audio analogiche multicanale, da collegare agli ingressi analogici 7.1 canali dell’amplificatore. In questo caso l’uscita HDMI del lettore veicolerà solo il video direttamente verso il monitor senza attraversare l’amplificatore. Se il lettore Blu-ray non è dotato di uscite multicanale si può collegare l’uscita audio digitale coassiale o ottica del lettore all’amplificatore: in questo caso quello che verrà riprodotto è l’audio DTS o Dolby Digital standard, anche se si sceglie la codifica lossless.