Economia

Troppe email in ufficio e fuori orario? Colpa della cattiva gestione dei capi

Dal primo gennaio in Francia i dipendenti possono “staccare la spina” dalle email nel fine settimana. Ma secondo gli esperti non servirà perché l'eccesso di messaggi che fa perdere tempo si concentrerà nei giorni della settimana. Per l'autore della ricerca per Bain & Company sulle comunicazioni aziendali: “ È tempo che i dirigenti si assumano la responsabilità di cambiare il modo in cui il lavoro viene organizzato”

 

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Si chiama “diritto alla disconnessione” ed è quello riconosciuto da una norma contenuta nella nuova legge sul lavoro francese, entrata in vigore il primo gennaio di quest’anno. Che cos’è? Il diritto dei lavoratori, impiegati nelle aziende con più di 50 dipendenti, di staccare la spina fuori dall’orario di lavoro e nel fine settimana e, quindi, a non restare “online” 24 ore su 24. La legge, infatti, stabilisce che le aziende dovranno negoziare codici di buona condotta con i sindacati, che includano anche la definizione dei momenti del giorno o della settimana in cui i dipendenti hanno il diritto di non essere connessi e di non essere obbligati a controllare supporti e device vari. Ma secondo Michael Mankins, esperto di gestione manageriale di Bain & Company, “la legge francese non risolve il vero problema: l’eccesso di messaggi inutili è dovuto alla cattiva organizzazione”.

Bain & Company ha analizzato le comunicazioni online di 24 aziende di grandi dimensioni e ha scoperto che il tempo che viene dedicato a email, chat e altri messaggi è sempre maggiore e in crescita. “Abbiamo usato Microsoft Workplace Analytics e altri strumenti di estrazione dati per setacciare le informazioni di Outlook, Gmail e altri programmi di posta per capire quanto tempo viene dedicato a spedire, leggere e rispondere a email, chat e messaggi – scrive Mankins su Harvard Business Review in un articolo intitolato “Why the French email law won’t restore the work-life balance” (Perché la legge francese sulle email non ripristinerà l’equilibrio tra tempi di vita e tempi di lavoro) – e ciò che abbiamo scoperto conferma ciò che molti già sospettavano: i dirigenti ricevono ogni giorno oltre 200 e-mail, i direttori dedicano circa 8 ore alla settimana a smaltire la posta elettronica, il livello delle comunicazioni online è cresciuto ogni giorno a partire dal 2008, anno in cui abbiamo iniziato ad analizzare i dati, e in gran parte sfocia nelle ore libere e nei weekend”.

Ma anche se definisce “lodevole” l’intento della legge francese, Mankins ritiene che “rischia di confondere causa ed effetto e di non frenare l’ondata di comunicazioni online”. Anzi, aggiunge, “al massimo queste misure sposteranno le comunicazioni di lavoro dal tempo libero e dal weekend alle ore lavorative e sposteranno la gestione di altri lavori verso i fine settimana o le ore libere”. L’unico modo per diminuire il tempo dedicato alla comunicazione online, secondo Mankins, è una migliore organizzazione. “Bisogna incoraggiare capi e impiegati a gestire il carico di lavoro che immettono nell’organizzazione attraverso email, chat e messaggi – scrive – Il modo migliore per farlo è fornire loro informazioni in tempo reale sul numero totale di ore dedicate a leggere e rispondere alle email”.

Un’altra semplice azione è eliminare il tasto “Rispondi a tutti” (letteralmente o in modo figurato). “Dato che leggere una email richiede tempo, anche quelle non necessarie o che non sono indirizzate a te, il tasto ‘Rispondi a tutti’ può rappresentare un’enorme perdita di tempo”. L’indagine realizzata da Bain & Company ha evidenziato che l’uso del “Rispondi a tutti” costa circa 30 minuti ogni settimana per gestire comunicazioni inutili. “Ci sono pochi dubbi sul costo delle comunicazioni inutili, non solo sul singolo dipendente, ma anche sulla società in termini di burnout e perdita di produttività dei lavoratori – conclude Mankins –. La legge francese si concentra sui sintomi e non sulle cause e rischia di non avere effetto sulle troppe email. È tempo che i capi si assumano la responsabilità di cambiare il modo in cui il lavoro viene organizzato, solo così i dipendenti potranno restare sconnessi fuori dall’orario di lavoro e dedicare le ore lavorative a ottenere grandi risultati”.