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  • Domenica 22 gennaio 2017

L’amministrazione Trump comincia con un capriccio

Sia il nuovo presidente che il suo portavoce hanno dedicato la prima giornata a contestare (mentendo) i numeri del pubblico all'insediamento

Parte della folla presente davanti al Campidoglio, a Washington, durante la cerimonia di insediamento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il 20 gennaio 2017 (Mike Coppola/Getty Images)
Parte della folla presente davanti al Campidoglio, a Washington, durante la cerimonia di insediamento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, il 20 gennaio 2017 (Mike Coppola/Getty Images)

Due interventi pubblici dell’amministrazione Trump il primo giorno dopo l’insediamento hanno ottenuto molta attenzione – e derisione – da parte di commentatori e cittadini, sabato, per la loro concentrazione su una questione di piccola importanza politica, ma che ha rinnovato il polemico confronto tra Trump e i media: il minor numero di persone che avevano partecipato venerdì alla cerimonia di inaugurazione, rispetto alle folle presenti a quella di Barack Obama di otto anni prima. Lo stesso Trump ha trattato la questione in un contesto in cui è sembrata del tutto fuori luogo: il suo primo atto ufficiale, la visita alla sede della CIA di Langley, in Virginia. Ma poco dopo, sempre sabato, il nuovo portavoce della Casa Bianca Sean Spicer ha tenuto una conferenza stampa alla Casa Bianca attaccando i media e accusandoli di «aver dato notizie false» e di aver modificato le fotografie della cerimonia dell’insediamento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per far sembrare che ci fossero meno persone nel pubblico. Dopo aver affermato che numeri esatti non ce ne fossero, Spicer ha però detto: «È stato il più grande pubblico che abbia mai assistito a una cerimonia di insediamento, punto. Sia per il numero di persone presenti che per quelle che hanno seguito la cerimonia nel mondo. Questi tentativi di diminuire l’entusiasmo per l’inaugurazione sono vergognosi e sbagliati». Di fronte alle palesi falsità delle sue affermazioni – ha anche annunciato “riterremo la stampa responsabile” – i giornalisti presenti hanno risposto con una serie di domande a cui Spicer non ha voluto rispondere, abbandonando la conferenza stampa.

La questione delle folle è quindi stata promossa da volatile elemento di commento giornalistico, che poteva durare mezza giornata, a tema di polemica che ha ulteriormente travolto Trump (per alcuni commentatori potrebbe essere stato un maldestro tentativo di distrarre l’attenzione dei media dalle manifestazioni contro Trump di sabato). Non solo per l’anomalia di un’amministrazione che decide di dedicare i suoi primi sforzi a questo, ma anche perché le obiezioni di Spicer si sono dimostrate immediatamente false. Secondo il comune di Washington, 1,8 milioni di persone erano presenti all’insediamento di Barack Obama nel 2009, in quella che è stata la cerimonia con più persone presenti: dalle foto aeree scattate il 20 gennaio scorso sopra il National Mall, la spianata davanti al Campidoglio, appare evidente che per l’insediamento di Trump ci fossero meno persone.

Il New York Times ha fatto un confronto mettendo fianco a fianco due fotografie fatte 45 minuti prima della cerimonia del 2009 e 45 minuti prima della cerimonia di venerdì scorso.

Secondo il professore dell’Università di Manchester Keith Still (che è stato consulente per la gestione delle folle al matrimonio del principe del Regno Unito William con Kate Middleton e anche per l’annuale pellegrinaggio alla Mecca per il governo saudita), il numero di persone sul National Mall il 20 gennaio 2017 era un terzo di quelle presenti all’insediamento di Obama nel 2009.

Secondo Spicer durante il giuramento di Trump c’erano almeno 720mila persone. Ha anche detto che nessuno sa i numeri veri e propri, perché il National Park Service non pubblica stime ufficiali. Un’idea ce la si può fare anche dai biglietti della metropolitana che sono stati venduti. Durante la conferenza stampa Spicer ha detto che erano stati venduti più biglietti il giorno dell’insediamento di Trump rispetto a quello del primo insediamento di Obama. Secondo i dati di Metro, la società che gestisce la metropolitana di Washington, il 20 gennaio 2017, fino alle 11 del mattino, i biglietti venduti sono stati 193mila; erano stati molti di più, 513mila, fino alle 11 del giorno dell’insediamento di Obama nel 2009. I biglietti venduti venerdì fino alle 11 sono stati meno anche di quelli venduti allo stesso orario il giorno del secondo insediamento di Obama, nel 2013, e del secondo insediamento di George W. Bush nel 2005.

Ieri, giorno in cui si è svolta la Women’s March, la grande manifestazione delle donne contro Trump, i biglietti venduti fino alle 11 sono stati 275mila. Il numero di biglietti venduti ieri è stato un record  della metropolitana di Washington per un giorno del weekend.

Spicer ha detto che nelle fotografie scattate venerdì è più facile vedere dove non c’erano persone rispetto al 2009 perché sono stati usati dei teloni protettivi per il prato del National Mall. La giornalista della CNN ha fatto notare che i teloni erano stati usati anche durante il secondo insediamento di Barack Obama nel 2013.