26 gennaio 2017

Troppe infezioni infantili "invecchiano" i globuli bianchi

Un numero elevato di infezioni nella prima infanzia, soprattutto fra i 6 e i 12 mesi, sembra influire negativamente sui telomeri dei gobuli bianchi, che si accorciano via via che la cellula invecchia. La lunghezza del periodo di allattamento non influisce invece sulla velocità di invecchiamento di quelle cellule immunitarie (red)

I globuli bianchi di chi ha contratto molte infezioni nella prima infanzia mostrano segni di un precoce invecchiamento, - almeno tre anni - rispetto a quelli dei coetanei con un'infanzia più sana. Queste persone potrebbero quindi avere maggiori problemi di salute in età avanzata. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'University of Washington a Seattle, della Northwestern University a Evanston, in Illinois, e dell'Università di San Carlos, a Cebu, nelle Filippine, che firmano un articolo sull' “American Journal of Human Biology”.

Troppe infezioni infantili "invecchiano" i globuli bianchi
Cromosomi umani marcati in modo da evidenziare i telomeri (in bianco) (Cortesia Hesed Padilla-Nash and Thomas Ried, National Cancer Institute, National Institutes of Health)
Dan T.A. Eisenberg e colleghi hanno infatti scoperto che ripetute infezioni infantili, soprattutto se avvenute fra  i 6 e i 12 mesi, influiscono negativamente sulla lunghezza dei telomeri dei globuli bianchi.

I telomeri sono lunghi tratti di DNA che si trovano alle estremità dei cromosomi, proteggendoli dai danni. I telomeri però si accorciano ogni volta che cellula si divide, e quando diventano troppo corti, la cellula smette di dividersi, accumula sempre più danni e alla fine muore.

La lunghezza dei telomeri è particolarmente importante per le cellule del sistema immunitario, soprattutto per i globuli bianchi. Quando vengono attivati per combattere un agente patogeno, infatti, i globuli bianchi si dividono con particolare rapidità per rafforzare la difesa contro l'aggressore. Ma se i loro telomeri sono già troppo corti, la risposta immunitaria può essere poco efficace. "Molti studi su animali da laboratorio e su esseri umani - ha detto Eisenberg - hanno associato telomeri più corti a uno stato di salute meno soddisfacente, soprattutto da adulti e in età avanzata."

Tuttavia, osserva Eisenberg,  potrebbe  esserci una spiegazione alternativa, anche se meno
probabile: che gli adulti con i telomeri precocemente invecchiati li avessero in realtà più corti già alla nascita, e  che proprio per questo sono stati colpiti da più infezioni durante la prima infanzia.

I ricercatori hanno analizzato i dati raccolti nel Cebu Longitudinal Health and Nutrition Survey, che ha monitorato con cadenza bimestrale per i primi due anni di vita la salute di oltre 3000 bambini nati nel 1983-1984 a Cebu City, nelle Filippine.  Queste persone sono state poi seguite con controlli periodici meno frequenti per i successivi 20 anni.

I dati raccolti comprendevano anche il periodo di allattamento e il regime alimentare dei primi due anni e questo ha permesso di scoprire, con una certa sorpresa, che non c'è alcuna correlazione tra il periodo di allattamento al seno e la lunghezza dei telomeri da adulti: "Ci aspettavamo di vedere una relazione tra allattamento al seno e la lunghezza dei telomeri" ha detto Eisenberg, "perché attraverso il latte materno i bambini ricevono gli anticorpi prodotti dalla madre, che possono aiutare a combattere gli agenti patogeni mentre i loro sistemi immunitari si stanno sviluppando".